Ninfea

Ninfea

La ninfea è una pianta acquatica che appartiene alla famiglia delle nymphaeaceae. Originaria dell’Asia, è ormai diffusa in tutto il mondo, comprendendo circa cinquanta varietà che si adattano a qualsiasi microclima. Alla stessa famiglia della ninfea appartengono anche le piante acquatiche del genere nuphar, che presentano soltanto alcune differenze nella struttura dell’apparato fiorale e nella maturazione dei frutti. Per il loro aspetto particolare, le ninfee vengono erroneamente assimilare ai fiori di loto, altre specie acquatiche appartenenti al genere Nelumbo, usate nella cucina cinese e ritenute sacre dagli induisti. Le piante del genere ninfea sono, invece, coltivate a scopo ornamentale, per decorare laghetti o altri piccoli spazi acquatici. La resa estetica di questi spazi deriva dalla particolare conformazione dei fiori di queste piante che sono grandi, profumati e ricchi di colore.
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Varietà

ninfea2 La principale classificazione delle ninfee si ha tra specie tropicali e specie rustiche. Le prime crescono nelle zone più calde del pianeta, mentre le seconde si adattano anche a climi più rigidi o temperati e vengono facilmente coltivate nei nostri giardini per puri scopi ornamentali. Coltivabili anche le specie tropicali, che necessitano di particolari accorgimenti per sopravvivere nei mesi invernali. In Italia, le specie che si sviluppano spontaneamente e comunque più diffuse, sono solo due: Ninfea Alba e Ninfea Candida. Entrambe si sviluppano su acque stagnanti e sono piante idrofite e radicanti, cioè specie le cui gemme si sviluppano in acqua e le cui radici si ancorano al fondale. La Ninfea Alba è diffusa fino a 1500 metri di altitudine, si tratta di una pianta acquatica perenne che può raggiungere anche l’altezza di due metri, i suoi fiori sono bianchi, a volte con sfumature rosa. Questa specie comprende anche una varietà nana ( Ninfea Pygmaea Alba) che si adatta ad essere coltivata su terrazze e balconi. Perenne e con fiori bianchi è anche la Ninfea Candida, che ha un’altezza inferiore rispetto alla varietà Alba e fino a un metro e mezzo. Questa specie si sviluppa nelle regioni più a Nord, verso le Alpi ed anche nei confini austriaci. Ninfea Alba e Candida, per l’habitat naturale in cui si sviluppano, sono classificate tra le specie rustiche. Tra quelle tropicali, invece, ricordiamo: la ninfa amazzonica, la ninfa capensis, la ninfa rubra e la ninfa stellata. Altre specie rustiche, cioè adatte a essere coltivate anche nelle zone più fredde, sono: la ninfa tuberosa e la ninfa odorata. La ninfea amazzonica predilige i climi molto caldi ed ha fiori gialli molto profumati. La ninfea capensis è coltivata nelle regioni con clima caldo o temperato, come la Sicilia. I suoi fiori variano dal giallo, al viola, al blu, ed emettono una gradevole profumazione. La ninfea rubra ha fiori color porpora e predilige climi molto caldi, mentre la ninfea stellata, adatta sempre a climi caldi, presenta fiori blu dalla forma irregolare. La ninfa tuberosa presenta fiori bianchi e rosa che emettono un profumo intenso e molto piacevole. Questa varietà si coltiva all’aperto anche nelle aree con clima più rigido. Molto profumati anche i fiori della ninfa odorosa, bianchi, screziati di rosso e con le stesse esigenze climatiche della varietà tuberosa.


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Caratteristiche generali

ninfea3La ninfea è una pianta con ciclo vegetativo perenne, cioè superiore ai due anni. Rientra, come già detto, tra le specie acquatiche, perché si sviluppa all’interno di corsi d’acqua o nelle zone palustri. La lunghezza della ninfea dipende dalla profondità del corso d’acqua. In genere, questa pianta non supera quasi mai i due metri, con altezze minime che variano da venti a trenta centimetri. L’habitat ideale della ninfea è l’acqua, dove la pianta riesce a germogliare e a radicare. Alcune varietà si sviluppano anche presso stagni e zone paludose, riuscendo ad adattarsi anche a bassissimi livelli di acqua. La ninfea, proprio per la capacità di svilupparsi in acqua, è detta idrofita. Le sue radici sono in grado di attaccarsi al fondale, ecco perché, nel definirla e classificarla, si usa anche il termine radicante. L’apparato radicale della ninfea è composto da un rigonfiamento sotterraneo ( il rizoma), da cui si sviluppano le radici secondarie. Il fusto da cui si sviluppano le radici è sommerso e opposto alle foglie che emergono dall’acqua. La sua struttura è tuberosa. Le foglie, arrotondate, talvolta molto grandi e picciolate, sono coriacee e di colore verde scuro. La parte superiore delle foglie, quella che fuoriesce dall’acqua, è rivestita di una cera che impedisce di bagnarle e consente l’assorbimento e il passaggio dell’aria e della luce, mentre la parte inferiore, sommersa, è composta da antocianine che trasformano i raggi solari in calore.


Fiori

ninfea4I fiori della ninfea sono unici, non solo per la bellezza, ma nel senso che queste piante sono composte da grandi fiori singoli che emergono dall’acqua circondati da una base di foglie. I colori dell’apparato fiorale della ninfea variano in base alla specie coltivata. In giro si trovano varietà con fiori bianchi, gialli, rossi, azzurri, blu, viola, rosa e bordeaux. Colorazioni molto intense si ottengono da specie ibride create nei laboratori statunitensi. Tutti questi fiori emettono un gradevole profumo e si aprono nelle ore diurne, stimolati dai raggi del sole, mentre si richiudono di notte, seguendo i ritmi naturali del giorno e creando in giardino in effetto davvero suggestivo. I petali dei fiori di ninfea sono innumerevoli e sono divisi da cinque o sei sepali ( foglioline strette che compongono la corolla). Le ninfee, per la forma dei fiori, vengono spesso assimilate alle piante acquatiche del genere nuphar, ma in queste ultime i sepali sono più grandi dei petali, mentre nelle ninfee è il contrario: sepali più piccoli dei petali. La fioritura della ninfea avviene tra la primavera e l’estate.


Frutti

I frutti della ninfea sono delle bacche dalla forma irregolare, coriacee e di consistenza spugnosa. Questi frutti maturano sott’acqua e al momento della caduta dei fiori si aprono rilasciando i semi. Simili, per struttura, alle bacche della ninfea, sono quelle del nuphar, ma in questa specie acquatica i frutti maturano sulla superficie dell’acqua e non sul fondo.


Riproduzione

L’impollinazione della ninfea è entomologa, cioè avviene a cura degli insetti e precisamente delle mosche. Il fiore di questa pianta presenta nella sua struttura sia gli organi riproduttivi maschili ( stami) che quelli femminili ( ovario) localizzati entrambi nella parte centrale e più interna della struttura fiorale, che per questo motivo si dice caratterizzata da ermafroditismo.


Coltivazione

La coltivazione delle ninfee varia in base alla specie. Quelle rustiche, cioè adatte ai climi più freddi o temperati, vengono esclusivamente coltivate a fini ornamentali e non richiedono cure eccessive. Tutte le ninfe, comunque, per svilupparsi hanno bisogno di un’esposizione soleggiata e di acqua calda. La temperatura ideale dell’acqua è di circa venti gradi. Lo sviluppo vegetativo della ninfea rustica inizia in inverno e si accelera nel periodo estivo. Le ninfe rustiche vanno poste in un laghetto costituito da un contenitore largo anche ottanta centimetri e alto anche fino a un metro. Il fondo del contenitore deve essere composto da argilla e letame maturo. La grandezza del contenitore deve anche essere rapportata a quella della ninfea, più questa è grande e maggiore dovrà essere lo spazio dello stesso. Il laghetto va ricoperto con le foglie della ninfea per una superficie superiore alla metà, questa composizione ossigena l’acqua, offre riparo ai pesci e impedisce la formazione delle alghe verdi. Le ninfee tropicali hanno bisogno di più calore e luce per svilupparsi. La temperatura dell’acqua deve essere di almeno 25 gradi e l’esposizione alla luce solare deve essere diretta. Le specie tropicali, più che da radici, sono formate da un bulbo che cresce a profondità non eccessive, ecco perché, per la loro coltivazione, è necessario un contenitore con meno acqua rispetto a quello per le specie rustiche. Durante il periodo invernale, le ninfee tropicali vanno poste al riparo, in luoghi chiusi e adeguatamente temperati. Il terriccio del contenitore deve essere composto da argilla, sabbia e letame maturo. La conservazione delle ninfee tropicali si effettua in autunno, direttamente sul contenitore originario o estraendo i bulbi e rinvasandoli in un altro vaso contenente della sabbia inumidita. Per un effetto ornamentale ancora maggiore si possono usare le ninfee tropicali giganti. Si tratta di specie originarie dell’Amazzonia e precisamente della Guyana e del Paraguay. Queste piante, per fiorire, hanno bisogno di temperature vicine ai ventisette gradi. I fiori delle ninfee giganti sono cangianti, cioè cambiano nel giro di pochi giorni virando dal bianco, al rosa. Purtroppo, nelle nostre zone, queste ninfee non sono coltivabili all’aperto, ma solo in serra, dove vanno seminate ogni anno.


Cure

Le ninfee, come già detto, non hanno eccessive esigenze colturali, basta solo tenerle al riparo dal freddo. Le specie rustiche resistono anche alle temperature più rigide, ma per evitare che dissecchino a causa del gelo, basta creare un laghetto molto profondo. La profondità dell’acqua impedisce il deposito del gelo sul fondo. Le specie tropicali, invece, come accennato al precedente paragrafo, vanno trasferite dall’esterno, in luoghi chiusi. Il posto ideale per conservare le ninfee tropicali è la veranda, magari chiusa ed esposta al sole diretto. In questo ambiente la temperatura non deve scendere mai al di sotto dei dieci gradi. Le ninfee tropicali non vanno assolutamente posizionate in luoghi bui e ombrosi, come soffitte o garage. Durante l’inverno, l’acqua del contenitore va cambiata ogni quindici giorni, mentre non è necessario concimare. Sempre in inverno è utile eliminare le foglie secche e caduche che rischiano di decomporsi e di sporcare l’acqua.


Potatura

Le ninfee non necessitano di una vera e propria potatura, ma solo della rimozione delle foglie morte, secche o rovinate. Queste vanno tolte delicatamente, lasciandone intatta l’attaccatura che protegge la pianta dall’ingresso dell’acqua e dal rischio di marcescenza. La potatura di eliminazione delle foglie della ninfea va eseguita a settembre. Sempre durante lo stesso mese si deve procedere alla concimazione, usando terriccio composto da sabbia o ghiaia e da concime organico maturo.


Propagazione

Le ninfee si propagano tramite la divisione in cespi, cioè una specie di moltiplicazione per talea che utilizza le radici della pianta. Le talee, o cespi radicali, si ottengono prelevando le ninfee dall’acqua, lavando le radici e tagliando i germogli che si sono formati sui lati della radice stessa. Questi germogli vengono piantati in un vaso pieno di terriccio, a sua volta immerso in un contenitore pieno d’acqua. I cespi vanno esposti in pieno sole fino al completo radicamento, dopo di che si potranno trasferire nel laghetto artificiale del giardino. Il periodo ideale per la propagazione delle ninfee è il mese di maggio.


Malattie

Le ninfee vengono frequentemente attaccate dagli afidi, i cosiddetti “pidocchi della piante” che succhiano la linfa delle foglie e dei fiori. Nel caso della piante acquatiche, questi parassiti si concentrano sui petali dei fiori che sporgono dal pelo d’acqua. In caso di infestazione contenuta, gli afidi si possono combattere spruzzando acqua sulla superficie dei petali, mentre in caso di infezione più estesa è consigliabile ricorrere all’uso di prodotti specifici.



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