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Per coltivare l’escolzia bisogna tener presente che serve un’area molto soleggiata e un clima piuttosto mite, visto che i papaveri californiani temono molto il freddo. Pur essendo una pianta perenne, in climi troppo rigidi ai primi freddi l’escolzia appassisce e poi muore. Anche in Italia è ormai trattata come una pianta annuale; è raro coltivarla in vaso perchè tende ad allargarsi molto, però è possibile farlo, così da metterla al riparo nei mesi invernali. È una pianta che invece resiste bene al caldo e a lunghi periodi di siccità, dunque va annaffiata sporadicamente e senza esagerare. Se d’estate il caldo è torrido, allora bisogna annaffiarla un po’ di più; inoltre, ogni due settimane circa bisogna mescolare all’acqua dell’irrigazione un buon concime per piante da fiore. Il terreno deve essere ben drenato, è l’unica condizione indispensabile richiesta dall’escolzia, che si adatta a ogni situazione, anche se è comunque preferibile usare terricci sabbiosi e ricchi di humus.
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La fioritura dell’escolzia è molto appariscente perché produce fiori grandi e dai colori sgargianti, ed è anche molto duratura, visto che continua fino alla fine dell’estate. Tuttavia, se si vuole favorire questo processo è meglio eliminare progressivamente i fiori secchi, affinché sugli stessi fusti ne possano crescere degli altri. Bisogna anche tener presente che durante la fioritura i cespugli alla base della pianta tendono ad espandersi, dunque bisogna cercare di contenerli se non si vuole che invadano il terreno circostante. Per quanto riguarda i parassiti, bisogna stare attenti alle lumache che amano mangiare questi papaveri, mentre gli afidi e i ragnetti rossi danneggiano le foglie. La moltiplicazione dell’escolzia avviene per seme: bisogna utilizzare i semi dell’anno precedente, interrandoli a fine inverno o in primavera. in quest’ultimo caso si possono mettere direttamente a dimora. Prima di eseguire l’operazione, bisogna preparare il terreno con un buon composto organico.
Gli estratti dell’escolzia vengono molto usati nei prodotti erboristici perché hanno numerose proprietà benefiche: sono sedativi, rilassanti, calmanti e disinfettanti, per questo vengono usati in prodotti come antidolorifici, antinfiammatori, antifungini e antibatterici, compresi i colluttori per l’igiene orale. Le sue virtù calmanti rendono questa pianta utile anche per combattere l’insonnia e, poiché non è invasiva, può essere usata anche dai bambini. In quest’ultimo caso ci sono diversi modi di assunzione: prima di coricarsi, si può bere una tisana a base di escolzia, magari fatta con le foglie raccolte nel proprio giardino se la si coltiva; oppure si può prendere una compressa, oppure si possono bere alcune gocce di estratto mescolate in acqua. In ogni caso l’escolzia va assunta seguendo sempre i consigli del medico o dell’erborista, senza superare il dosaggio consigliato: è consigliabile provarla per qualche giorno e vedere come reagisce il nostro corpo. È da evitare se si è in stato interessante, se si è in allattamento, e se si è ipotesi o bradicardici.
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