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E’ difficile racchiudere in questo scritto i metodi di coltivazione di un acero data la varietà della specie. Il primo consiglio che si dà è quello di conoscere per bene la specie di cui ci occupiamo, la varietà che coltiviamo e le cure particolari che richiede la nostra pianta data l’esistenza di eccezioni. Oltre alla bellezza e alla maestosità che possono assumere queste piante, gli aceri sono diffusi anche per il fatto che sono di facile coltivazione e di adattano facilmente a qualsiasi tipo di terreno nel quale li poniamo. Un terreno ideale per il loro sviluppo è un terriccio che non sia troppo acido o troppo calcareo. Importante per lo sviluppo di queste piante è che il substrato sia ben drenato e che l’acqua delle precipitazioni e delle annaffiature non si stagna creando dei danni agli aceri. Per quanto riguarda le irrigazioni, gli aceri più giovani hanno bisogno di essere annaffiati regolarmente, dal mese di aprile a quello di settembre, nel momento in cui notiamo che il terriccio è completamente asciutto. Per gli aceri adulti invece non è necessario procedere con le annaffiature ma basterà l’acqua piovana a inumidire il terreno. Nel caso in cui le precipitazioni sono scarse, si consiglia di annaffiarli in modo da non lasciare il terreno asciutto per periodi troppo lunghi.
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Gli aceri vengono spesso e volentieri attaccati da malattie fungine come la ruggine e l’oidio. Gli attacchi di queste malattie sono preoccupanti più che altro negli esemplari giovani rispetto a quelli più adulti. Negli esemplari giovani, un attacco fungino, può causare dei danni al fogliame della nostra piantina. Nel momento in cui il fogliamo dell’acero è danneggiato, la vita della nostra piantina è a rischio. Per rimediare all’attacco di queste malattie si interviene somministrando alla pianta dei fungicidi a base di zolfo o rame. Per quanto riguarda gli esemplari adulti, difficilmente vengono attaccati da parassiti simili e, nel caso in cui avvenga ciò, la pianta non manifesterà alcun sintomo di fastidio e sofferenza. Gli aceri vengono attaccati anche da minatori fogliari e per rimuoverli dovremmo somministrare alla pianta un insetticida adatto da acquistare in un qualsiasi punto vendita finalizzato a risolvere questi tipi di problemi. L’insetticida è consigliabile utilizzarlo solo sugli alberelli. Negli aceri adulti, il fastidio di questi insetti è quello di seccare e far cadere le foglie dalla pianta prima del tempo. Fondamentale è rimuovere le parti danneggiate della pianta in modo da non avere lo stesso problema l’anno successivo.
Gli aceri sono piante che non richiedono attenzioni e cure particolari, infatti non occorre nemmeno potarli in quanto, col passare del tempo, la chioma assume da sola una forma compatta e densa. Successivamente alla fioritura si passa alla fruttificazione. I frutti degli aceri sono le samare, ovvero delle piccolissime noci di consistenza papiracea e di forma appiattita. Queste sono costituite da un ala laterale e si sviluppano appaiate, una noce è attaccata all’altra. Le due ali hanno la funzione di lasciar trasportare il frutto dal vento per farlo scivolare lontano dalla pianta madre. Un solo acero produce tantissime migliaia di samare e non tutte sono fertili, quindi se decidiamo di coltivare una pianta come questa è giusto sapere che vanno seminati vari semi. Molte sono le leggende e le tradizioni legate a queste piante. Alcuni aceri vengono chiamati alberi celtici perché le popolazioni celtiche attribuirono un valore magico a questi alberelli. In alcuni paesi francesi, la gente sosteneva che l’acero allontanava i pipistrelli ed infatti venivano appesi dei ramoscelli di acero nelle camere da letto. La tradizione latina invece associa l’acero rosso al sangue, alla guerra ed infatti i canadesi hanno collocato una foglia di acero sulla loro bandiera e sulle loro divise militari. Nella tradizione latina l’acero è una pianta negativa in quanto legata al dio Fobos (dio della paura), questo perché le foglie diventano rosse durante l’autunno e quindi stanno a rappresentare il colore del sangue, della guerra, del terrore e delle ferite.
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