Per coltivare bene un’artemisia arborescens bisogna piantarla in una zona esposta ai raggi diretti del sole per diverse ore al giorno; tuttavia, la pianta può sopportare anche brevi periodi di ombra, così come tollera le gelate e il freddo, anche se nel caso in cui il gelo sia prolungato potrebbe perdere la parte aerea dei fusti, o potrebbero danneggiarsi le foglie. La siccità non è un problema per le piante adulte, ma per quelle giovani sì, dunque conviene annaffiarle con regolarità. Dopo qualche mese le radici avranno attecchito bene e si saranno espanse a sufficienza per trattenere le sostanze nutritive: a quel punto le irrigazioni possono diventare sporadiche, ricordando che il terreno non va mantenuto umido per troppo tempo. Il terreno ideale per questa pianta è fresco e soprattutto ben drenato.
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L’artemisia arborescens, in realtà, non è una pianta molto diffusa nei giardini domestici. È poco conosciuta e anche poco ornamentale, è un arbusto tondo che produce fiori di una bellezza non paragonabile a quella di tante altre piante ben più utili a livello decorativo. Paradossalmente, l’artemisia è più decorativa senza fiori: per mantenere rigoglioso il fogliame, la pianta va potata dopo la fioritura, accorciando i rami che hanno prodotto infiorescenze. Vanno tolte poi anche le parti rovinate dalle gelate invernali. I fiori dell’artemisia sono molto usati per produrre creme, pomate e altri prodotti cosmetici ed erboristici; le foglie, invece, sono commestibili. L’arborescens non va mai confusa con l’artemisia absinthium, varietà facente parte sempre delle asteraceae con la quale si producono, oltre a prodotti erboristici, liquori come l’assenzio o il vermut.
Gli appassionati dell’artemisia arborescens possono moltiplicarla facilmente per ottenere nuove piantine da mettere a dimora. Bisogna prelevare i semini e interrarli in primavera, non a una grande profondità: le piante appena nate vanno tenute per qualche mese in vaso, poi possono essere messe a dimora. In estate, invece, si possono praticare delle talee, prelevando la parte apicale dei fusti che va poi piantata in un terriccio lavorato e mescolato con sabbia e torba nella stessa quantità. Nei primi tempi il terriccio va tenuto sempre umido per far sviluppare le radici, ma evitando irrigazioni eccessive che, al contrario, potrebbero far marcire l’apparato radicale. Questa pianta aromatica non viene quasi mai colpita da parassiti e malattie perchè è rustica e resistente: se tenuta bene può vivere a lungo.
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