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Per sapere come curare la camelia in vaso bisogna innanzitutto saper eseguire bene la potatura. Durante quella di formazione bisogna lasciare molto spazio tra un ramo e l’altro per favorire lo sviluppo e lo sbocciare dei grandi fiori. Con questa operazione bisogna cercare di dare alla pianta una forma tondeggiante, accorciando periodicamente il ramo centrale e favorendo così la crescita di rami alla base del fusto. In questa fase vanno eliminati anche tutti i boccioli danneggiati. Sulle camelie adulte, invece, bisogna operare una potatura di mantenimento, che consiste nell’eliminazione di tutti i rami che crescono in modo irregolare all’interno della pianta e che ne rovinano la forma. Vanno tagliati all’altezza del nodo, così da favorire la nascita di nuovi germogli verso l’esterno. Curare la camelia significa anche provvedere alla concimazione: se il terreno viene preparato bene, all’inizio non serve del concime. Dopo qualche anno, invece, bisogna somministrare un fertilizzante per acidofile prima della fioritura, per poi continuare ogni due settimane, fino a sei settimane dopo la fine della fioritura. Dopo aver concimato bisogna annaffiare bene la pianta.
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Se si sceglie la coltivazione della camelia in vaso, allora bisogna scegliere un contenitore adatto: sono preferibili quelli di legno perché sono meno sensibili al freddo durante l’inverno. Dovranno essere molto più grandi della zolla perché così le radici saranno ben protette, trovandosi distanti dalle pareti del vaso. Sul fondo bisognerà preparare uno strato drenante con cocci, ghiaia e argilla. La camelie dovranno poi essere rinvasate ogni due o tre anni in contenitori leggermente più grandi dei precedenti. Il rinvaso può essere fatto sempre, tranne quando la pianta sta producendo nuovi germogli o si potrebbe arrestare lo sviluppo. La camelia non deve mai stare in pieno sole: il vaso va dunque posto all’ombra, ma in inverno va bene anche a mezz’ombra. Il terreno deve essere un po’ acido, sempre umido ma non troppo bagnato o si rischiano marciumi alle radici. In inverno basta annaffiare una volta a settimana la pianta, mentre d’estate è meglio farlo ogni giorno. In periodi particolarmente afosi bisogna vaporizzare le foglie della camelia la mattina presto o la sera.
La camelia è una pianta che proviene dall’oriente, dove esiste sia in varietà da fiore, sia in varietà dalle quali si ricava il tè, come la camelia sinesis. Secondo alcune leggende questa pianta risalirebbe addirittura al 1500 a.C.; in Europa arrivarono prima le camelie da fiore nel 1700 e si diffusero rapidamente come fiori ornamentali, soprattutto in grandi e famosi giardini come quelli della Reggia di Caserta e della Malmaison di Giuseppina Bonaparte. La specie più diffusa dagli inizi sino a oggi è la camelia japonica: è un arbusto o albero rustico che può raggiungere fino i dieci metri di altezza. Le foglie sono scure e acuminate all’apice, la fioritura avviene tra la fine dell’inverno e l’inizio della primavera. La specie ha fiori rossi, ma esistono anche varietà con fiori bianchi, rosa o variegati. Nel linguaggio dei fiori la camelia indica devozione eterna tra gli innamorati: è dunque un fiore che rappresenta un profondo sentimento, anche perché la pianta è forte e resistente anche alle intemperie, dunque indica un amore forte ed eterno. Per questi motivi da sempre è un fiore molto apprezzato dalle donne che lo ricevono.
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