Celosia

Come e quanto irrigare la celosia

La Celosia è originaria del Nord America, Asia ed Africa. Vive in un clima caldo, non ama stare all'asciutto, ma non sopporta l'eccessiva umidità. Nei climi miti può stare all'aperto, ma si adegua molto bene anche alla vita in appartamento. Da questi particolari si può dedurre che le annaffiature devono essere regolari, ma la pianta non deve avere ristagni d'acqua che potrebbero compromettere la salute delle radici. Considerando le origini tropicali, la Celosia gradisce periodiche vaporizzazioni di acqua non calcarea sulle foglie, facendo attenzione ad evitare i fiori. Per stabilire la frequenza delle annaffiature basta osservare lo stato del terriccio superficiale: quando è umido, la pianta sta bene e non occorre aggiungere acqua. Se comincia ad essere asciutto è il momento di annaffiare con generosità, ma con l'accortezza di eliminare poco dopo gli eventuali eccessi idrici. Chiaramente, le irrigazioni saranno più frequenti in estate e per le piante tenute all'aperto.
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Come coltivare e come curare la pianta

Varietà celosia La Celosia viene coltivata come pianta annuale poiché teme molto il freddo e fa fatica a sopravvivere all'inverno, alle nostre latitudini. Nelle regioni a clima più mite vive bene all'aperto, sia in giardino che in vaso su balconi e terrazzi. La sua infiorescenza a forma di cresta le vale diversi nomi, come "cresta di gallo", o "amaranto piumoso". La Celosia si moltiplica per seme, in primavera; le giovani piantine si trapiantano mettendole a dimora quando sono alte poco più di una decina di centimetri. In genere, vengono poste nei giardini come aiuole o per delineare le bordure ed i viali con i loro colori vivaci. In vaso, possono essere sistemate in contenitori abbastanza capaci da farle crescere rigogliose, ma non si prevede l'ipotesi di travasarle, visto che vivranno una sola stagione. Quando sono tenute in casa con temperature prossime ai venti gradi possono anche superare l'inverno. Il composto di terriccio preferito dalle Celosie è quello formato da terra fertile, torba e sabbia; il pH più idoneo si aggira intorno al valore di 6-6,5. Le cure da riservare alla Celosia sono semplici e si limitano alle irrigazioni e all'eliminazione delle parti secche o rovinate.

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Come e quando concimare la celosia

Celosie fiori Trapiantando le giovani piante di Celosia in un vaso con terriccio fertile, o in una buca preparata con lo stesso criterio, sarà sufficiente concimare con un buon fertilizzante a partire dal mese di maggio. È indicato un fertilizzante liquido per piante da fiore da aggiungere all'acqua delle annaffiature. I componenti del fertilizzante saranno, in proporzione, una parte di fosforo, tre di azoto e due di potassio, elemento indispensabile per fioriture più belle e abbondanti. La frequenza delle concimazioni sarà di una volta al mese, fino a che la pianta non giunge a fioritura. A quel punto la somministrazione può diventare più frequente, circa ogni due settimane, con l'accorgimento, però, di ridurre leggermente la dose consigliata dal produttore. Per favorire infiorescenze più copiose, si consiglia anche di cimare gli apici della Celosia quando sono prossimi alla formazione delle infiorescenze.


Celosia: Esposizione e possibili malattie

Cresta di gallo fiore La Celosia trova la sua esposizione ideale in luoghi luminosi, piuttosto caldi e soleggiati. Temperature tra i 20 ed i 25°C sono ottimali per questa pianta, che già a 15°C mostra segni di sofferenza. Una pianta dall'aspetto avvizzito può segnalare diversi problemi. Uno dei più comuni è l'eccesso di acqua, che provoca il marciume delle radici. Per ovviare a situazioni del genere occorre togliere la pianta dal vaso, eliminare il marciume, rimetterla a posto e stare più attenti ad evitare ristagni. Può essere utile anche spostare la Celosia in un posto più caldo e lontana dalle correnti d'aria. Gli afidi possono infestare le piante di Celosia e si riconoscono facilmente, trattandosi di piccoli animaletti che circondano i germogli più teneri. I parassiti devono essere eliminati in modo tempestivo, prima che provochino danni alla pianta e si diffondano a quelle circostanti. Si può provare ad asportarli manualmente con batuffoli d'ovatta bagnata oppure, in caso di infestazioni più massicce o su più piante, si può ricorrere agli appositi prodotti in commercio.


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