Clematide

L'irrigazione della clematide

Questa pianta, dai fiori di straordinaria bellezza, ha bisogno di una regolare somministrazione d'acqua; se la coltivazione avviene in giardino, le irrigazioni vanno naturalmente intensificate durante la primavera e l'estate, mentre in autunno ed in inverno, se le precipitazioni sono frequenti, devono essere ridotte o sospese. È importante, infatti, mantenere sempre il terreno lievemente umido, ma al tempo stesso è essenziale evitare ristagni idrici, fonte di notevole stress per la pianta e causa di marciumi e di un generale indebolimento. È opportuno utilizzare, per le annaffiature, acqua piovana o demineralizzata, in ogni caso povera di calcare. Grazie al metodo per aspersione è possibile praticare le irrigazioni in maniera controllata, bagnando direttamente le radici ed evitando così le foglie.
Clematide giardino

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Coltivazione e cura della clematide

Fiore clematide Per la clematide c'è bisogno di un terreno morbido, leggero e ben drenato, possibilmente non argilloso. La moltiplicazione si verifica tramite talea o attraverso la semina; nel primo caso l'operazione va effettuata in contenitori riempiti con terriccio amalgamato con della torba e con un'esigua quantità di sabbia, mentre nel secondo i semi vengono collocati direttamente nel vaso. Trascorsi alcuni mesi, è possibile realizzare il trapianto in giardino, in piena terra, oppure all'interno di un recipiente più grande; il rinvaso va portato a termine periodicamente. La potatura è fondamentale per eliminare i rami secchi e quelli danneggiati da fattori quali il vento, il freddo, i parassiti o gli attacchi fungini; bisogna intervenire con attrezzi affilati e puliti, così da scongiurare possibili infezioni.

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La concimazione

Clematide fiori Una prima fertilizzazione va effettuata al momento dell'impianto, utilizzando sostanze naturali come il letame maturo o lo stallatico; in questo modo, la pianta avrà a disposizione le sostanze nutritive necessarie per le prime fasi dello sviluppo. Successivamente, nel corso del periodo vegetativo, si raccomanda di eseguire la concimazione ogni quindici giorni circa, in modo da assicurare all'esemplare una rigogliosa fioritura: per questa operazione è opportuno servirsi di prodotti liquidi, da integrare con l'acqua delle annaffiature. Ogni anno, in più, e precisamente al termine della stagione autunnale, si consiglia di somministrare alla pianta un fertilizzante organico, oppure uno granulare che bilanci i tre macroelementi necessari, ovvero il fosforo, il potassio e l'azoto, oltre a microelementi come il magnesio, il ferro ed il rame.


Clematide: Esposizione, parassiti e malattie

Malattia oidio L'esposizione perfetta per la clematide è soleggiata o a mezz'ombra; la pianta non teme il freddo, ma i venti eccessivi possono essere pericolosi. Bisogna fare in modo, inoltre, che le radici non vengano colpite direttamente dal sole, e che siano sempre fresche. Possono verificarsi, per di più, attacchi di parassiti come gli afidi, i quali provocano perforazioni delle foglie e dei germogli succhiando la linfa: per contrastarli sono sufficienti rimedi naturali come il macerato d'ortica, ma bisogna intervenire quando l'infestazione è ancora ai suoi stadi iniziali. Tra le malattie fungine, invece, va segnalato l'oidio, chiamato anche albugine per la muffa biancastra che provoca sul fogliame; ne sono responsabili dei funghi Ascomycota, i quali sono da debellare con trattamenti anticrittogamici a base di zolfo.



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