Hibiscus syriacus

vedi anche: ibiscus

Hibiscus syriacus: cenni botanici

Ascritto al genere Hibiscus e noto con il nome comune di "ibisco cinese", l’Hibiscus syriacus è una pianta arbustiva appartenente alla famiglia delle Malvaceae, diffusa in buona parte dell’Asia. Introdotta in Europa intorno al ‘700, è oramai diffusa in buona parte delle regioni a clima temperato, utilizzata come pianta ornamentale o da siepe. Raggiunge i 3 metri circa d’altezza e presenta un tronco fittamente costellato di rami. Le foglie sono romboidali e verde scuro, con margine dentellato e talvolta sormontate di una rada peluria. I fiori sono ampi, con 5 o più petali, e con colori che variano dal bianco candido al rosso porpora (a seconda della varietà); fioriscono dall'estate fino ad autunno inoltrato. Il frutto è rappresentato da una piccola capsula rotonda di colore verde o marrone, con semi piumati all’interno.
Fiore di Hibiscus syriacus

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Varietà di Hibiscus syriacus

Fiore di Hibiscus syriacus Esistono diverse varietà coltivate di Hibiscus syriacus, aventi sia fiori singoli (cioè fiori con i classici 5 petali) che fiori doppi (con 10 o più petali). La varietà sicuramente più comune è denominata "ardens"; dotata di ampi fiori doppi color lilla, è una cultivar particolarmente apprezzata per il suo portamento ampio, folto, con fiori grandi e colorati e una notevole longevità (non di rado può superare i cinquant’anni). Un’altra varietà dal portamento simile è denominata "Jeanne d’Arc"; anche qui ritroviamo fiori doppi, ma sono completamente bianchi e senza alcuna sfumatura di colore. La varietà "oiseau bleu" è così chiamata per il colore blu intenso dei fiori, singoli ma generalmente più ampi della comune varietà lilla. Ultima varietà a fiori singoli piuttosto conosciuta e apprezzata è la "Dorothy crane", con fiori bianchi e centro viola o rosso porpora.

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Semina e riproduzione

Arbusto di Hibiscus syriacus Essendo una pianta proveniente da luoghi con temperature elevate, l’Hibiscus syriacus mal sopporta gli inverni troppo rigidi e le gelate improvvise. Tuttavia si presenta robusto e resistente anche coltivato in vaso. Si può moltiplicare l’ibisco sia per seme che per talea: nel primo caso la semina avviene a marzo, ampi contenitori con terriccio universale. Il terreno va tenuto umido ma non fradicio, dato che i semi temono l’umidità elevata. Una volta che avranno raggiunto i 10 centimetri di altezza (dopo circa 3-4 mesi) si possono travasare in vasi singoli più grandi o direttamente in giardino, coperti per i primi tempi con un telo protettivo. La riproduzione per talea va effettuata in estate, avendo cura di prelevare dalla pianta un rametto giovane nato da uno dell’anno precedente. Per aiutare la radicazione è bene usare un potente radicante, dopodiché vanno messi in vasi coperti da un telo ed esposti ad abbondante luce. Il trasferimento nel terreno o in un vaso più ampio va fatto generalmente in primavera, quando la pianta avrà raggiunto dimensioni notevoli e risulta robusta.


Cure, potatura e curiosità

Stemma della Corea del Sud raffigurante l'emblema di un Hibiscus syriacus L’Hibiscus syriacus ha bisogno di poche cure una volta superata la prima parte della sua vita. Vive bene in terreni variegati, sebbene un buon drenaggio delle radici scongiura l’insorgere di patologie e indebolimento della pianta. Non va tenuta mai all’ombra, ma in una zona ricca di luce naturale e possibilmente con la presenza di poche altre piante nei paraggi. Le innaffiature dovranno essere abbondanti in estate, mentre in primavera, autunno e inverno non saranno necessarie. La potatura va eseguita quando la pianta avrà raggiunto i 4-5 anni di età; si effettua in primavera e sempre sopra i nodi presenti sui rami, con cesoie adatte che procurino dei tagli netti e precisi. Si possono inoltre eliminare i vecchi rametti essiccati per contribuire l’infoltimento della pianta. L’Hibiscus syriacus rappresenta l’emblema della Corea del Sud; sullo stemma dello stato è raffigurato un Hibiscus syriacus stilizzato, avente 5 petali e il centro di colore rosso e blu. Viene raffigurato inoltre su diversi altri simboli del medesimo stato, nonché su molti francobolli.




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