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La coltivazione di questo arbusto va effettuata senza ombra di dubbio in primavera e in autunno. Ma è preferibile l'autunno soprattutto se il luogo in cui viviamo raggiunge temperature troppo rigide. Durante il periodo invernale il Loropetalum ha la possibilità di sviluppare un buon apparato radicale, che attecchisca in maniera consistente per poi fiorire verso marzo. Questa pianta si sviluppa più in larghezza che in altezza e quindi la buca in cui deve essere inserita deve essere molto larga e abbastanza profonda. Se il terreno del nostro giardino dovesse non essere adatto alla coltivazione di questo arbusto, è possibile interrare completamente un vaso in maniera che i due terreni siano completamente separati. Perché la pianta si sviluppi nella maniera corretta e viva a lungo è consigliabile che vi sia sempre un buon drenaggio.
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Il Lorepetalum necessita di un tipo di terreno leggermente acido, che deve essere ricco di humus e particolarmente drenante. È importante non creare ristagni idrici che causerebbero l'indebolimento radicale.
Riesce a svilupparsi in maniera decente anche in un terreno con un ph neutro riuscendo a non subire perdite ne in crescita ne come colorazione del fogliame. Il Loropetalum riesce a crescere molto bene nelle zone alpine dove il terreno non è calcareo e nemmeno argilloso. Negli ultimi anni questa varietà di arbusto è diventata molto di moda nei piccoli giardini di città grazie alla persistenza e ai colori delle sue foglie che creano delle atmosfere veramente suggestive.Per quanto concerne la crescita è alquanto lenta, quindi la potatura è un'operazione molto limitata che va eseguita solo sui rami secchi e danneggiati.Il Loropetalum è un tipo di pianta che raramente viene attaccato da malattie o da parassiti. Può andare incontro a problemi che riguardano l'apparato radicale a causa di ristagni o a clorosi fogliare se il terreno ha un ph non adatto. In casi sporadici può essere colpito dagli afidi, da altri parassiti e dalle malattie fungine tipo l’oidio. Gli afidi sono degli insetti noti come pidocchi delle piante, si nutrono succhiando la linfa degli arbusti che colpiscono che si seccano lentamente. Se vi rendete conto che è in atto un attacco da parte di questi parassiti potete piretrine, piretro naturale, imidacloprid, acetamiprid, pirimicarb. L'oidio invece prima crea delle piccole macchie gialle sulle foglie e poi uno strato polveroso tipo micelio fungino di colore bianco-grigiastro che impedisce lo sviluppo della pianta. Lo zolfo in questi casi è il rimedio ideale per debellare questo problema.
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