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L'oleandro ha la caratteristica di resistere bene a temperature che possono raggiungere i 40-50 gradi, e di sopravvivere in ambienti ricchi di sale. La pianta viene spesso utilizzata per la realizzazione di siepi in ambienti difficili, come lungo le strade e le autostrade, in modo da creare divisori vegetali, purificare l'aria e adornare in modo adeguato. L'oleandro è una pianta che riesce a trarre vantaggio dal clima caldo e dall'esposizione diretta al sole per riuscire a prosperare e crescere vigorosamente. Riesce ad avvantaggiarsi dell'umidità del terreno, rispondendo rigogliosamente, anche se riesce a resistere bene a lunghi periodi di siccità. Essendo una pianta che predilige le zone calde, teme molto il freddo, infatti andrebbe posta al riparo e in un luogo soleggiato nelle zone a clima più mite.
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Fra le malattie dell'oleandro, la più pericolosa, è sicuramente la rogna. Questa patologia è causata da un batterio, lo Pseudomonas savastanoy patovar nerii, aerobico a forma bastoncellare con uno o più flagelli, in grado di muoversi in un ambiente liquido. Questo batterio causa la formazione di escrescenze e tubercoli che possono trovarsi sulle foglie, sui fusti, sui boccioli fiorali e sui frutti. Il veicolo di infezione preponderante è l'acqua piovana o quella di irrigazione, in questo modo il batterio riesce a raggiungere le ferite della pianta penetrando così all'interno della pianta. L'infezione causa fioriture ridotte o assenti e la formazione di tubercoli. L'infezione può colpire l'intera pianta quando i batteri arrivano in superficie e, a seguito di piogge, vengono trasportati ad altre parti della pianta.
Le uniche misure efficaci di lotta contro questo batterio sono di natura esclusivamente preventiva, è possibile utilizzare solamente alcuni prodotti a base di rame che riescono ad avere un'azione batteriostatica, ma non curativa. L'applicazione di questi prodotti andrebbe effettuata in seguito a potature, successivamente ad una grandinata o quando si temono gelate primaverili. Ulteriori misure possono essere effettuate sul terreno, evitando ristagni idrici e non usando irrigazioni a pioggia. Da evitare sicuramente anche le eccessive concimazioni a base di azoto che potrebbero causare una eccessiva crescita vegetativa, rendendo la pianta più delicata ai freddi invernali. Anche le potature dovrebbero essere effettuate con cautela, utilizzando strumenti sterili e ricordando, successivamente, di bruciare i residui in loco.
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