Il pisello odoroso si moltiplica, generalmente, tramite semina; l'ideale è collocare i semi in una bacinella piena d'acqua per alcune ore, prima di piantarli in un contenitore riempito con del terriccio da giardino mescolato a torba e ad una piccola quantità di sabbia. L'operazione dovrebbe essere effettuata in primavera, possibilmente tra la fine di marzo e l'inizio di aprile. Questa pianta predilige i terreni morbidi, ben drenati per evitare i ristagni idrici, e non eccessivamente compatti. È necessario rimuovere, prima dell'impianto, le erbacce ed i sassi che potrebbero ostacolare un accrescimento ottimale dell'esemplare. Bisogna eseguire, annualmente, una potatura limitata ai rami rovinati, mentre quelli attaccati dai funghi vanno recisi non appena si riconosce l'insorgere della malattia.
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La fertilizzazione del pisello odoroso può essere eseguita in due modi: o utilizzando concimi liquidi, da somministrare alla pianta insieme all'acqua delle irrigazioni, oppure adoperando prodotti granulari a lenta cessione. Nel primo caso si suggerisce di effettuare l'operazione ogni quindici giorni, nel secondo ogni quattro mesi circa. È importante fornire all'esemplare coltivato le sostanze di cui ha necessità; i tre indispensabili macroelementi che non dovrebbero mai mancare sono il potassio, il fosforo e l'azoto. Il fertilizzante, naturalmente, va selezionato anche sulla base della composizione chimica del terreno di impianto. Si raccomanda di evitare una sovrabbondanza di azoto in autunno: questo, infatti, condurrebbe ad una crescita smisurata delle parti vegetative nella stagione invernale.
Per questa pianta è meglio evitare un'esposizione colpita direttamente dai raggi del sole; gli ambienti a mezz'ombra sono maggiormente indicati. Un pericolo è rappresentato, in più, dalle malattie fungine provocate da un eccesso di umidità: i funghi causano il deperimento dell'esemplare, colpendone soprattutto il fogliame ed i germogli, e possono essere contrastati con anticrittogamici a base di zolfo o di rame a seconda della situazione. Tra i parassiti più diffusi bisogna ricordare gli afidi, che, succhiando la linfa, determinano la trasmissione di numerosi virus, e che vengono debellati in genere con un semplice macerato d'ortica. Anche le cocciniglie sono piuttosto frequenti; esse attaccano le foglie, inducendone l'ingiallimento e la caduta. Come cura si consiglia l'olio bianco minerale.
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