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Il rododendro è una pianta che appartiene alla famiglia dei Rhododendron, la stessa di tante altre piante, come ad esempio le azalee. Il nome deriva dal greco e significa letteralmente albero di rose: in effetti questa pianta produce degli splendidi fiori a forma di campana, che di solito sono raggruppati in mazzi sulla cima dei rami. Il rododendro è una pianta arbustiva che può raggiungere anche diversi metri di altezza: le sue foglie sono di un colore verde scuro ma brillante e le sue origini sono da rintracciare in Europa, Asia e America. Questa pianta è infatti da sempre diffusa in tutto il mondo, anche perché ne esistono tantissime varietà, ognuna con caratteristiche diverse e con i fiori di diverso colore, soprattutto rosa oppure rosso o viola. In Italia esistono alcune varietà che crescono soprattutto nelle zone alpine, formando delle vere e proprie macchie colorate sulle montagne. Tutte le specie del rododendro sono purtroppo soggette a malattie.
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La caratteristica del rododendro che è fondamentale conoscere per cercare, per quanto possibile, di evitare le malattie di cui soffre questa specie, è la sua appartenenza alle piante acidofile: si chiamano così quelle piante che necessitano di un terreno particolare per poter sopravvivere e durare a lungo nel tempo. Dunque il rododendro va piantato in un terreno ben lavorato, composto da torba e terriccio specifico per piante acidofile. L’essenziale è che non ci sia calcio e che il terreno dove viene posto a dimora il rododendro mantenga costante il suo livello di acidità: sono le annaffiature a provocare un aumento del calcare, dunque per cercare di evitare questo inconveniente, il rododendro va irrigato con acqua piovana. Una volta all’anno il terreno va poi arricchito con della torba che aiuta a mantenere un ph molto acido; se nel nostro giardino la terra è molto calcarea, allora bisogna piantare il rododendro in vaso, così da poter sostituire e cambiare spesso il terreno per mantenerlo sempre acido. Accorgersi se perde la sua acidità è facile, perché la pianta inizia ad avere le foglie ingiallite e a produrre pochi fiori.
A parte i problemi dell’acidità del terreno e le varie malattie che lo colpiscono, il rododendro è una pianta di facile coltivazione: preferisce posti ombreggiati perché non sopportano molto l’eccessivo caldo, e poi ha bisogno di un’irrigazione frequente, soprattutto da marzo a settembre, periodo durante il quale il substrato deve rimanere sempre umido. In ogni caso bisogna sempre evitare i ristagni d’acqua. Una volta all’anno, anche se è preferibile ripetere l’operazione ogni quattro mesi, bisogna somministrare alla base della pianta del concime per piante acidofile a lenta cessione. Questa pianta non necessita, invece, di grandi potature: basta eliminare i rami danneggiati dopo l’inverno o dopo la fioritura. Essendo una pianta originaria di zone fredde, non teme di certo le basse temperature. Non tollera, però, i forti venti, dunque conviene metterla a dimora in un luogo abbastanza riparato.
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