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- Il Rhododendron augustinii. Questa specie ha origine in Cina e si tratta di una pianta arbustiva dal portamento eretto. Può raggiungere i quattro metri di altezza. Ha foglie di tipo persistente e appuntito. Fiorisce sul finire della primavera e i suoi fiori sono a forma d’imbuto. La loro larghezza può raggiungere un massimo di sei centimetri. - Il Rhododendron auriculatum. Anch’esso originario della Cina. È un albero di dimensioni piccole, arrivando a un massimo di otto metri d’altezza. Le sue foglie sono di forma oblunga e sono di tipo persistente. Fiorisce d’estate con fiori bianchi, a forma d’imbuto, dal profumo intenso. - Il Rhododendron imperator. Pianta arbustiva originaria della Birmania. Raggiunge i trenta centimetri d’altezza per sessanta di diametro, dunque cresce in maniera espansa. Le sue foglie sono persistenti ed ellittiche. Fiorisce a maggio. I suoi fiori hanno il colore rosa malva.
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Queste piante non sopportano e non amano in modo particolare la luce diretta del sole, ed è dunque consigliato di approntare il loro luogo di posa in una zona ombreggiata o che comunque non sia toccata per tutto il giorno dai raggi del sole, quindi può andare bene anche una zona semi-ombreggiata. Riguardo al clima che sopportano meglio, questo dipende dalle diverse specie, non esiste una regola generale o meglio, l’unica cosa che hanno davvero in comune tutte è che apprezzano l’umidità. Essendo dunque una pianta che ama particolarmente l’umido, è opportuno spruzzarla con dell’acqua quotidianamente. L’importante è che l’acqua non abbia presenza di calcare. Il rododendro ha bisogno di essere annaffiato molto spesso durante la stagione primaverile ed estiva. D’autunno e d’inverno, invece, possono ridursi di frequenza.
Il tipo di terreno da utilizzare per la coltivazione del rododendro è quello con forte presenza acida e sciolto. Nel caso in cui nel terreno ci fosse troppa presenza di calcare, dovrà essere necessario aggiungervi dalla torba. Se lo si coltiva in vaso, alla terra è necessario aggiungere aghi di pino o piccoli rami di conifere. La concimazione va fatta all’inizio della primavera. Il prodotto usato deve essere un concime a lento rilascio. Riguardo le malattie e i parassiti che possono colpire queste piante, si tratta soprattutto di "pericoli" portati da oziorrinco e dai ragni rossi. Nel caso in cui la pianta sia stata intaccata dall’oziorrinco, allora sul margine della foglia compariranno delle lesioni a semicerchio. L’oziorrinco non è altro che un coleottero notturno. In questi casi la pianta va ripresa con estrema velocità. Invece, il cosiddetto "ragnetto rosso" è un acaro che si trova soprattutto in luoghi caldi e secchi. La loro presenza sulla pianta può essere riscontrata grazie alla comparsa di ragnatele sulla parte inferiore della foglia. Per evitare che il ragno rosso attacchi la pianta, occorre mantenere il suo ambiente umido.
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