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L’anemone è una diffusissima pianta da giardino, molto apprezzata per via dei suoi eleganti e piccoli fiori, dal profumo molto campestre e dalla durata non trascurabile. Nonostante questo nome sia maggiormente associato ad un abitante dei fondali marini e delle scogliere coralline, l’anemone è una pianta a carattere erbaceo che era conosciuta ed apprezzata già duemila e più anni fa. Infatti abbiamo testimonianze del suo apprezzamento anche da parte degli Antichi Greci, ed in modo particolare di un filosofo e scienziato naturalista che ha studiato questa pianta e le ha dato il nome: Teofrasto. Teofrasto, vissuto intorno al 300 a.c. (trecento avanti Cristo), era un colto filosofo che amava studiare le piante, e che decise di denominare “anemone” questa pianta oggi classificata nella famiglia delle Ranunculaceae perché questa parola vuol dire “fiore del vento”, in riferimento all’esilità del filo erboso che sorregge l’infiorescenza e che ondeggia vistosamente anche con piccola brezza. In generale l’anemone, a carattere erboso, raggiunge molto raramente il metro di altezza, mentre è più probabile trovare esemplari intorno ai venti centimetri. Ha una struttura semplice ed esile, con filamenti erbosi atti a sorreggere i fiori diversi da specie a specie, trovando sia un fiore per filamento che più fiori consecutivi.
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L’anemone è una pianta che, come già accennato nel secondo paragrafo, riscuote grande successo tra i possessori di giardini perché ne permette un buon arredamento. Alcune delle caratteristiche apprezzate maggiormente per questo utilizzo sono soprattutto il carattere perenne della pianta: è vero che lavorare in giardino è un piacere, però se si riesce a trovare una pianta apprezzabile esteticamente che non bisogna ripiantare ogni primavera è di certo una cosa positiva, perché si risparmia lavoro e si ha la certezza che il giardino sarà bello anche in quel delicato periodo freddo (per noi l’inverno, in generale tra novembre e febbraio) in cui molte altre piante periscono. E’ questa una apprezzata caratteristica dell’anemone, che essendo perenne perde i fiori circa ad ottobre, ma le foglie e gli steli restano pressoché intatti, per tornare a fiorire già in primavera, presto o tardi a seconda della specie. Altro importante dettaglio è la bellezza del fiore dell’anemone; volendo essere severi, non è chiaramente quella specie i cui fiori ti lasciano sena parole per grandezza e bellezza, però le sue dimensioni piccole, l’aspetto filante e leggiadro, i colori delicati permettono di adattarlo ad ogni ambiente.
La coltivazione dell’anemone è abbastanza semplice, essendo la sua origine erbacea e quasi spontanea (a tal proposito ricordiamo che è originaria delle zone a clima temperato di Sud America, Asia ed Europa, in cui cresce spontanea), quindi abbastanza resistente ai vari climi e dalle richieste di cura per nulla eccessive. Questa caratteristica, abbinata all’essere perenne, ha consigliato a tante persone l’idea di utilizzarlo in giardino, soprattutto per predisporre piccoli cespugli oppure ad esempio per creare dei corridoi di fiori e profumo all’interno del giardino stesso. Questa operazione è molto gettonata, perché aumenta l’ordine del giardino ed aiuta a tenerne intatta la pulizia anche se frequentato da molte persone, ma allo stesso tempo cura anche l’estetica, sempre importantissima, del giardino stesso e di tutto l’insieme casa. A tal proposito si ricorda che la sua moltiplicazione avviene per talea di radici, quindi può facilmente moltiplicarsi per estenderne la coltivazione in giardino. Altri usi dell’anemone, oltre che per la produzione di fiori recisi (apprezzatissimi in quadri di tipo rustico), sono quelli per piante ornamentali da interno, dove riescono a fiorire anche a fine inverno. Da ricordare è che l’anemone è leggermente velenoso, sia per l’uomo che per gli animali; ovviamente per ingestione, il profumo è sicuro ed anche al tatto.
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