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Una pianta perenne che è conosciuta in tutto il mondo è il crisantemo: si tratta di una pianta dal carattere erbaceo che è probabilmente presente sulla Terra da molti milioni di anni, in quanto non si riesce a risalire con esattezza alle sue terre d’origine, avendo trovato fossili sia in Europa che in Asia, oltre che in America dove è molto diffusa. Non solo, alla “confusione” generale ha contribuito anche il fatto che di questo genere di piante esistono un grandissimo numero di specie, reso ancora più alto dalla grande quantità di ibridi creati dall’uomo per soddisfare i bisogni commerciali. In effetti il crisantemo ha un grande commercio per via dei fiori numerosi e colorati di cui dispone, duraturi anche se recisi ed infatti il crisantemo è una delle materie prime dell’industria del fiore reciso, sposando ottime colorazioni ed una grande durata anche se secco. Le tante specie di crisantemo si differenziano soprattutto per la grandezza del fiore, ma tra esse ci sono anche specie annuali, oltre che perenni. Le annuali vengono utilizzate maggiormente per i fiori recisi e per la decorazione come fiore, mentre le perenni hanno un grosso successo commerciale come pianta da giardino e da casa.
La coltivazione del nostro Crisantemo dipende molto da quale specie ci ritroviamo davanti; nel caso di una specie annuale bisogna piantarla in tarda primavera (minimo fine del mese di Marzo, per evitare le gelate) in un terreno che si possa definire “generoso”, quindi equilibrato negli elementi e ben concimato fin dall’inizio. La posizione migliore per il crisantemo è quella soleggiata: resiste benissimo all’esposizione diretta ed anzi ne necessita, perché l’ombra lo avvizzisce e fa perire tutto l’esemplare. Se invece abbiamo un crisantemo perenne dobbiamo ricordarci solo di disporlo in un posto sempre soleggiato (anche in prospettiva degli anni a venire) e di concimarlo regolarmente, solo diminuendo drasticamente le dosi in inverno. Le avversità che colpiscono purtroppo il crisantemo non sono poche e non confinate ad un singolo gruppo: in rappresentativa dei funghi troviamo mal bianco, muffa grigia, tracheomicosi, vaiolo e ruggine (insofferenze generalizzate sulla pianta); per i virus: mosaico, giallume e nanismo. Oltre a questi abbiamo anche: marciume midollare, marciume molle, anguillosi fogliare e cimici, quindi sia attacchi di batteri e sia di insetti. La prevenzione è importante e pertanto bisogna ricordarsi di evitare gli accumuli di acqua ed umidità, l’ombreggiatura prolungata e la non concimazione.
Il crisantemo, almeno nel mondo occidentale cattolico, ha un significato non molto piacevole, in quanto viene collegato e ricordato come “fiore dei morti”: in effetti è questa la specie che, in occasione di un lutto, si regala ai parenti e/o si mette intorno alla bara funebre. Sembrerebbe un leggero contrasto in quanto si tratta di una specie floreale molto colorata, ma la tradizione ricorda il crisantemo come il fiore della verità e del dolore, quindi si esprime con garbo la propria sincera vicinanza in momenti bui e brutti ma purtroppo inevitabili della vita stessa. Curiosamente in queste occasioni non si regala mai la pianta di crisantemo: non si sa bene se sia un’imposizione della tradizione o solo un’abitudine, ma ci si limita ad un mazzo di fiori di crisantemo, preferibilmente non abbondante per evitare “scenate” in occasioni che di celebrativo hanno ben poco. Il nome “crisantemo” deriva dal greco e vuol significare “fiore d’oro”: pochi autori ne hanno parlato o comunque ai giorni nostri sono giunte poche testimonianze, ma in generale si capisce come il fiore sia apprezzato da sempre. La sua coltura è molto semplice e redditizia, date le poche attenzioni dovute ed i grandi risultati fiorali che si possono ottenere anche in breve tempo.
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