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Gli antichi latini con la locuzione “de gustibus” intendevano dirci che una bellezza oggettiva, una bellezza uguale per tutti, in ogni campo, non può esserci; sia che si parli di aspetto fisico, che di automobili, che di case o ancora di piante, se una cosa è bella per me, potrebbe non essere per tutti gli altri, e viceversa. Però qualche eccezione c’è eccome, ed una di queste è la rosa: questo fiore dalle forme semplice e quasi perfette, romantico e colorato in tutti i modi possibili, è tra i più gettonati al mondo ed è di certo quello più amato (soprattutto dalle donne) ed anche il più regalato, proprio perché fa la sua straordinaria figura in ogni occasione, sai che si tratti di un regalo amoroso e sia che sia un dono di compleanno per un amico o un parente. Tra le caratteristiche della rosa c’è una certa resistenza ai climi freddi, purtroppo controbilanciata da una delicatezza generale della pianta che richiede una grande attenzione nella sua coltivazione. Inoltre la rosa è molto ben disponibile per la variazione delle sue colorazioni, in quanto addirittura se la si pone, recisa, in acqua colorata artificialmente, lentamente i suoi petali assorbiranno il pigmento e si coloreranno.
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Abbiamo precedentemente accennato al fatto che la rosa ha un comportamento che resiste a climi anche abbastanza freddi, ma che è molto esigente verso altre specifiche, come ad esempio l’umidità, il terreno, l’esposizione alla luce solare ed alle correnti d’aria e quant’altro. Tra le varie cose da fare e dei provvedimenti da prendere per far durare quanto più a lungo è possibile la nostra pianta di rosa, c’è la potatura: il meccanismo di potatura che si applica a tutte le piante per la rosa viene particolareggiato proprio per garantirle sopravvivenza, forza nel contrasto degli agenti patogeni (la rosa ha molti “nemici”, proprio come ogni cosa bella a questo mondo…) ed abbondanza nella fioritura, aspetto per nulla trascurabile per una pianta puramente decorativa come questa. La potatura della rosa si differenzia tra invernale ed estiva; quella invernale va effettuata nei mesi ultimi del’inverno, prima della comparsa delle gemme pronte per primavera, mentre quella estiva può essere effettuata in ogni punto del periodo vegetativo della pianta stessa, fino a circa due mesi prima del riposo invernale della pianta stessa (caduta delle foglie eccetera).
I due tipi di potatura della rosa devono essere eseguiti con due tecniche diverse, anche perché hanno obiettivi abbastanza diversi. La potatura invernale è probabilmente la più importante delle due, ed è sicuramente più decisiva per le sorti della pianta stessa; essa va effettuata con l’obiettivo di togliere dalla pianta tutte quelle sue parti che potrebbero rubare forza e sostanze nutritive senza poi essere altrettanto produttive. Un esempio sono i rami troppo vecchi, quelli cioè che sono presenti sulla pianta da qualche anno e che non hanno più la freschezza per produrre fiori grandi e numerosi; essi vanno eliminati, così come vanno assolutamente eliminati quelli che invece presentano segni di malattie o comunque di non perfetta salute, perché potrebbero essere porta di ingresso preferenziale per altre patologie. Nell’ambito dei rami giovani e produttivi, sempre per migliori risultati, è meglio eliminare le gemme rivolte verso l’interno della pianta, perché generalmente quelle rivolte verso l’esterno sono più visibili e danno fiori più grandi. La potatura estiva ha come obiettivo principale quello di eliminare i fiori già appassiti assolutamente prima che compaiano i frutti, i quali richiedono grande sforzo alla pianta tanto da non far verificare spesso la seconda fioritura. Per gli esemplari di rosa nana, si ricordi che la potatura a queste specie va limitata ad eliminare foglie e fiori secchi.
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