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Il mirtillo nero cresce spontaneo nei boschi alpini ed appenninici fino a 2300 metri di quota.
Il mirtillo gigante necessita di temperature invernali molto rigide e di estati fresche (fino a -30 °C), però non si coltiva oltre gli 800 m di quota perché deve lignificare entro l’autunno; può essere messo a dimora in pieno sole, o preferibilmente a mezz'ombra, soprattutto nei luoghi con estati calde. Il mirtillo gigante predilige terreni leggeri, anche se tollera alti livelli di argilla, ricchi di sostanza organica (almeno 5-10%) ma soprattutto privi di calcare e molto acidi, con pH compreso fra 4 e 5,5, almeno nei primi 25-30 cm di suolo. Terreni con pH superiori a 6,5 necessitano dell’incorporazione di torba acida, aghi di pino o segatura. Il mirtillo rosso europeo si coltiva soprattutto in Germania, le sue esigenze in fatto di clima e terreno sono molto simili a quelle del mirtillo gigante; cresce allo stato spontaneo nei Paesi Scandinavi e del nord Europa. Pianta di mirtillo gigante americano Prezzo: in offerta su Amazon a: 18€ |
Le cultivar di mirtillo gigante si distinguono in base all’epoca di maturazione: quelle precoci cominciano a maturare a fine giugno, mentre le tardive arrivano a metà settembre.
Le varietà più importanti, dalle più precoci alle più tardive sono: Duke, Berkeley, Bluecrop, Legacy, Coville, Ozarkblue, Brigitta Blue, Elizabeth e Lateblue. Le caratteristiche della cavità calicina forniscono un buon elemento di identificazione delle cultivar.L’impianto viene effettuato in autunno o in primavera, la piante possono essere allevate a filari, in questo caso necessitano di impalcature di sostegno come pali e fili, ed a cespuglio isolato utilizzando un tutore per ogni pianta. Le distanze d’impianto sulla fila, ove si esegue la pacciamatura per evitare lo sviluppo di erbe infestanti, variano da 1,2 ad 1,5 m, mentre tra le file occorrono 2-3 m; per il mirtillo rosso europeo i sesti sono 1 X 0,25-0,30 m. Mediante la potatura di allevamento si ottengono dei cespugli vigorosi e ben formati, con branche primarie aventi una durata di 4-5 anni. Con la potatura invernale vanno eliminati i polloni nuovi poco vigorosi lasciandone uno o due ben disposti, sulla branca più vecchia si eseguono dei tagli di ritorno fino ai rametti più vigorosi. Nel corso degli anni si provvederà ad asportare le branche danneggiate o troppo vecchie, cercando sempre di rinnovare la pianta; si eliminano i rami interni, lasciando per la produzione i rametti migliori lunghi 20-30 cm.
In primavera vanno asportati i rami che possono toccare terra. Il cranberry non tollera gli inverni rigidi, per cui in inverno si ricorre all’allagamento per proteggere la vegetazione mediante uno strato di ghiaccio, oppure si effettua l’irrigazione antibrina soprachioma.Dal punto di vista dei parassiti si interviene soltanto contro la muffa grigia, che causa marciume sui frutti durante la fase di maturazione.Per quanto riguarda la concimazione eccessi di azoto provocano una scarsa lignificazione dei polloni che non sopporterebbero i freddi invernali. La somministrazione di azoto si aggira intorno ai 30-50 kg/ha e va frazionata in 3-4 volte tra il risveglio vegetativo e la fine della primavera.
Il potassio viene distribuito a fine inverno ad una dose di 80-100 kg/ha, mentre il fosforo si apporta saltuariamente con le concimazioni autunnali. Il mirtillo necessita dell’irrigazione viste le radici superficiali, se effettuata nel periodo compreso tra l’ingrossamento dei frutti e la maturazione assicura produzioni elevate; è importante che non avvengano ristagni idrici che potrebbero causare marciumi radicali.Nel caso di piccoli impianti vicino ai boschi i mirtilli, a maturazione, possono essere preda di uccelli come gli storni, per cui conviene munirsi di reti di protezione, che svolgono anche una funzione antigrandine. Il mirtillo rosso europeo matura a settembre, dopo quello gigante. La raccolta è scalare e si protrae per oltre un mese, essa è prevalentemente manuale, data la delicatezza dei frutti, oppure tramite l’utilizzo di strumenti a pettine. Il cranberry si raccoglie meccanicamente sia in asciutta che in condizioni di allagamento perché le bacche galleggiano sull’acqua, esse hanno un sapore astringente quindi non si prestano al consumo fresco. I frutti del mirtillo nero vengono consumati freschi, tal quali o conditi con zucchero e limone oppure miscelati con altra frutta per preparare macedonie. Il mirtillo rosso si impiega per la preparazione di marmellate e conserve.
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