Nespolo del Giappone - Eriobotrya japonica

Generalità

Il nespolo del Giappone appartiene alla famiglia delle Rosacee, al genere Eriobotrya ed alla specie japonica. È un albero alto non più di 7-8 m, con una chioma ombrelliforme e molto ornamentale, la corteccia è scura. Le foglie sono sempreverdi con una durata di tre anni, alterne, lanceolate o ellittiche, coriacee, lunghe fino a 35 cm e larghe 8-10 cm; la pagina superiore è di color verde scuro, mentre inferiormente è più chiara e pelosa. I fiori sono piccoli, di color bianco-crema e portati in pannocchie poste all’apice dei rami; al di sotto della gemma apicale a fiore si possono originare nella stessa annata i rami secondari, che portano le pannocchie ma continuano a crescere in autunno, contemporaneamente alla fioritura, che tra l’altro è molto scalare anche sulla stessa pannocchia. Molte varietà sono autosterili, per cui necessitano di impollinatori, l’impollinazione è entomofila, operata dalle api e da altri insetti pronubi che visitano i fiori senza problemi in quanto non si verificano fioriture di altre specie. A seconda delle cultivar il frutto ha dimensioni e forma variabili, la buccia è di color giallo-aranciato, la polpa è giallastra, succosa, dal gradevole profumo e sapore dolce-acidulo; i 3-5 semi presenti sono grossi per cui il frutto ha una bassa percentuale in polpa.
Frutti del Nespolo del Giappone

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Clima e terreno

nespolo del giappone Il nespolo del Giappone preferisce i climi subtropicali e temperati caldi con inverni tendenzialmente miti, in Giappone temperature fino cinque gradi sotto lo zero non danneggiano i fiori, mentre in Sicilia valori di – 1 °C sono pericolosi soltanto per i frutticini appena allegati. La fioritura è contemporanea solo se si verifica una stasi vegetativa in estate, nelle zone subtropicali l’attività vegetativa è pressoché continua per cui le fioriture sono irregolari e ripetute. In assenza dei frutti tollera molto bene le forti insolazioni e le alte temperature, mentre venti caldi e secchi primaverili causano ustioni sulle nespole in prossimità della raccolta. La pianta predilige terreni profondi, sciolti, argillosi ma ben drenati, vegeta bene su suoli calcarei. Questa specie è originaria della Cina e del Giappone, nelle zone subtropicali è coltivato tra 1000 e 1500 m di altitudine, nel Bacino del Mediterraneo gli impianti specializzati sono presenti in nord Africa, Spagna e Italia (Calabria e Sicilia).

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Varietà

nespolo giappone Le cultivar di nespolo del Giappone si distinguono tra loro in base a pezzatura, forma e sapore.

Le nespole cinesi hanno una forma piriforme, una grossa pezzatura, un colore arancione ed un sapore acidulo, mentre quelle giapponesi sono più piccole, tondeggianti, di colore più pallido e con un sapore abbastanza dolce. Le varietà più diffuse nel nostro Paese sono: Nespola di Ferdinando, Precoce di Palermo, Nespolone di Palermo, Grosso Lungo e Grosso Tondo. Le cultivar principalmente diffuse in Spagna, dalla più precoce alla più tardiva, sono: Early Gold, Magdall, Algerino, Golden nugget, Peluche e Tanaka.


Propagazione

Il nespolo del Giappone si moltiplica per seme e per innesto. Le piantine ottenute da seme sono molto eterogenee, per ottenere piante uniformi sui semenzali di almeno un anno di età vengono innestate le cultivar migliori. Il portainnesto franco garantisce alla pianta una buona vigoria ed una rapida messa a frutto, che si verifica a partire dal terzo anno. Un altro portainnesto impiegato è il cotogno che genera piante meno vigorose rispetto al franco, però risulta essere molto sensibile al contenuto di calcare nel terreno.


Nespolo del Giappone - Eriobotrya japonica: Tecniche di coltivazione

I sesti d’impianto sono di 4 X 2-2,5 m se il portainnesto è il cotogno, le piante sono alte 2,5 m, mentre nel caso del franco le distanze sono di 5 m in quadro. Le forme di allevamento adottate sono il globo ed il sistema a palchi. Nel globo all’inizio si lasciano 3-4 rami aperti e si elimina l’asse centrale, in fase di produzione vengono diradati i rami all’interno della chioma e, per mantenere le piante basse, si effettuano dei tagli di ritorno su tutte le branche; la potatura in Sicilia si esegue a giugno dopo la raccolta. Nella forma a palchi questi sono inseriti sull’asse centrale a 50-60 cm l’uno dall’altro, il primo a 30-40 cm dal terreno, in tutto ci sono 4-6 palchi. Con la potatura si asportano tutti i rami presenti tra un palco e l’altro. Un intervento di potatura verde, eseguito in autunno, consiste nell’eliminare le pannocchie sui rami secondari in modo da ottenere frutti di maggior pezzatura. In Sicilia con la concimazione vengono somministrati 170 kg/ha di azoto, 70 kg/ha di fosforo e 150 kg/ha di potassio; l’azoto metà viene distribuito dopo la potatura ed il resto a settembre insieme al fosforo ed al potassio. Dalla raccolta a poco prima della fioritura (settembre) viene indotto lo stress idrico per favorire la stasi vegetativa estiva in modo da avere una fioritura contemporanea in autunno. A partire dalla fioritura fino al massimo accrescimento del frutto (febbraio) se non piove bisogna intervenire con l’irrigazione. La raccolta in Sicilia avviene a marzo-aprile, quando i frutti assumono la piena colorazione; i frutti generalmente vengono consumati direttamente. Tra i parassiti vegetali il più pericoloso è la ticchiolatura o brusone che colpisce foglie e frutti durante la stagione delle piogge, viene contrastato mediante fungicidi di copertura e sistemici. Tra gli insetti si ricordano la mosca della frutta e la carpocapsa, i quali, di solito, non provocano grossi danni ai frutti.



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