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Le piante di carciofo sono di origine mediterranea, per questo motivo il consumo di questo fiore è largamente diffuso nel nostro paese. Bisogna però sapere che, se si lascia crescere e maturare troppo l’infiorescenza, il carciofo diventerà troppo duro da mangiare. Per questo motivo va cucinato appena raccolto. Oggi tante persone creano un piccolo orto nel proprio giardino e il carciofo è una pianta di facile coltivazione, basta averne una conoscenza basilare. Poiché la pianta può coprire uno spazio di un metro, sia di diametro che di altezza, è evidente che per coltivarla bisogna avere un pezzo di terreno abbastanza grande. Il periodo di questa verdura è l’autunno e l’inverno e normalmente una singola pianta continua a produrre carciofi per diversi anni, se viene tenuta adeguatamente. Per iniziare bisogna preparare bene il terreno: bisogna usare fertilizzanti, stallatico e concimi ricchi di minerali. Le concimazioni vanno ripetute prima di ogni periodo vegetativo, che inizia in estate.
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Per mangiare il fiore del nostro carciofo coltivato in casa, bisogna curare molto bene la pianta. Innanzitutto, il carciofo va posizionato in un’area soleggiata e può essere coltivato solo in ambienti dal clima mite e umido. Non tollerano le gelate, dunque in inverno è bene coprire il nostro orto con una serra o un tessuto specifico. Bisogna poi stare attenti che la zona coltivata non venga invasa dalle piante infestanti, che vanno subito estirpate, altrimenti ruberanno nutrimento ai nostri carciofi. Le irrigazioni devono essere regolari, il terreno non deve mai essere asciutto troppo a lungo. Bisogna sapere, inoltre, che ogni cespo di carciofo produce continuamente nuovi germogli e se li lasciamo crescere, diventeranno troppi: per ogni cespo, dunque, bisogna lasciare al massimo tre germogli, affinché ognuno di essi possa sviluppare al meglio le proprie infiorescenze.
Grazie alle numerose ibridazioni operate nei decenni scorsi, oggi esistono piante di carciofo dal fiore molto diverso. Le varietà più conosciute sono: i carciofi romani, tondi e quasi senza barba; i carciofi sardi, lunghi e spinosi sulle brattee; i carciofi piccoli che si consumano sott’olio, prodotti da tanti fiori di modeste dimensioni. Oggi il carciofo è considerato un prodotto d’eccellenza italiano ed è esportato in tutto il mondo, visto che in climi molto diversi da quello mediterraneo la sua coltura sarebbe praticamente impossibile. Bisogna però fare attenzione ai parassiti: gli afidi sono soliti attaccare queste piante annidandosi tra le foglie e tra i fiori; se si eccede poi nelle annaffiature, si rischiano marciumi radicali. Per il resto, l’unico pericolo è rappresentato dal clima: il forte caldo può causare fiori piccoli, mentre il freddo intenso può danneggiare la pianta. La propagazione può avvenire per seme, utilizzando i semini prodotti dai frutti da interrare in primavera, oppure per divisione dei cespi, ossia prelevando dei germogli basali da piantare in una nuova aiuola.
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