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Il trapianto a radice nuda è una delle due possibili scelte quando trapiantare le piante. È più traumatico di quello con pane di terra, e di conseguenza viene utilizzato per le piante più forti e robuste, che meglio resistono al trasporto ed alla manipolazione, quali gli alberi da frutto, o certi ortaggi come il cavolo e il finocchio. E' particolarmente importante eseguirlo prima della ripresa vegetativa, in autunno, oppure dopo l'inverno, in maniera da permettere alla pianta di riprendersi dal trauma. Consiste nello sradicamento della pianta insieme alle radici, che quindi vengono pulite dalla terra, e, nel caso siano eccessivamente lunghe, potate (con tagli netti e precisi). La messa in terra va fatta rapidamente, ma il periodo in cui la pianta può venire trasportata si può allungare conservando il vegetale in torba o sabbia umide. E' molto importante evitare di danneggiare o lacerare le radici delle pianta, sia quando la si estrae che quando la si posa nel terreno. Come aiuto per l'opera di sradicamento, si può utilizzare una o due vanghe, piantate nel suolo verticalmente, sulle quali si fa poi leva per togliere il vegetale dal suolo.
Il trapianto con pane di terra viene usato per le piante più delicate, che mal sopportano uno sradicamento totale e che hanno una capacità di ripresa minore, come la rosa, la zucchina o il cetriolo. Il trapianto con pane di terra è più sicuro dell'altro, e può venire effettuato in quasi ogni stagione dato che le radici, se il trapianto è effettuato correttamente, non subiscono alcuna manipolazione. Bisogna comunque evitare i mesi dove le temperature sono più estreme. È comunque un'operazione complessa, dato che in alcuni casi possono dover venire effettuate diverse rinvasature. L'intervento consiste nel rimuovere non solo la pianta con le sue radici, ma l'intera zolla di terra che le contiene interamente (il 'pane di terra' appunto) che quindi viene posta in un vaso più grande o nella nuova dimora e irrigata. Con successive rinvasature, quindi, la pianta viene cresciuta fino a che non raggiunge le dimensioni scelte. Questa operazione può venire anche effettuata meccanicamente usando una macchina detta zollatrice, ed è la tecnica più usata in vivaio per trapiantare le piante.
Dopo un'operazione traumatica come il trapianto, è necessario prestare particolare cura alla pianta che, come già scritto più volte, ha subito un forte trauma ed è quindi più debole. Una volta completato il trapianto, quindi, bisogna innaffiare la pianta, costantemente ma non eccessivamente, evitando il ristagno, per impedire che le radici ammuffiscano, non sulle foglie ma sulla terra che la circonda. Prima di concimare le piante è meglio attendere che le radici siano ben attecchite. Un altro consiglio utile è quello di riparare la pianta da condizioni climatiche eccessive, come il sole troppo intenso, spostandola (se in vaso) o coprendola con un telo (se in terra) nelle ore più calde della giornata e in quelle più fredde, fino a che non è completamente rinvigorita. Una volta che lo avrà fatto - cosa che potremo notare dal portamento più eretto e dalle foglie lucide - potremo riprendere a concimarla ed innaffiarla normalmente.
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