Piante carnivore coltivazione

Piante carnivore: conosciamole meglio

Nell'immaginario comune, complici il cinema e la televisione, le piante carnivore sono enormi e pronte a mangiare chi si trovi a passare nelle loro vicinanze. Niente di più lontano dalla realtà! Si tratta infatti di piante erbacee che si sono adattate a cibarsi di insetti e artropodi per far fronte alla carenza di sostanze nutritive: il loro habitat naturale, infatti, è roccioso o paludoso, privo di calcio e povero di azoto, fosforo e potassio. Le loro dimensioni possono variare dal piccolo cespuglio ad esemplari alti anche diversi metri; ciò che caratterizza tutte è il ridotto apparato radicale, motivo per cui il compito di cibarsi è affidato alle foglie, mediante l'utilizzo delle cosiddette "trappole". Queste possono essere di diversi tipi: - ad ascidio: una delle foglie assume la forma "a caraffa" ed attira al suo interno l'insetto che vi rimane intrappolato; - adesive: la mucillagine collosa che ricopre le foglie cattura la preda; - a tagliola: le foglie "dentate" si chiudono sull'insetto; - ad aspirazione: le prede vengono risucchiate in un piccolo sacchetto, detto utricolo; - a nassa: le foglie ricoperte da "peli" intrappolano l'insetto.
Differenti varietà di piante carnivore

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Piante carnivore: coltivazione

Dionea muscipula in vaso Le piante carnivore sono abituate ai climi tropicali per cui devono essere costantemente bagnate: se coltivate in vaso, suggeriamo di utilizzare un sottovaso profondo, riempirlo di acqua e porre al suo interno quello della pianta. L'acqua deve essere demineralizzata, come quella distillata e quella piovana, mentre quella del rubinetto contiene minerali che possono uccidere la pianta. Per ricreare l'habitat naturale bisogna prestare attenzione anche al terreno utilizzato, che deve essere composto di sabbia e torba. Questo tipo di pianta gradisce l'esposizione diretta alla luce solare che ne mette anche in risalto la caratteristica pigmentazione rossa; la temperatura deve essere costante e tipica di un clima umido. Di norma non vanno concimate nè nutrite, sono infatti in grado di catturare il paio di insetti al mese che garantiscono loro un giusto apporto di cibo. E' importante non stimolare mai artificialmente le trappole con l'introduzione di pezzettini di carne cruda, per evitare di portare al collasso le trappole. Durante l'inverno le piante entrano in una sorta di "letargo" durante il quale si può svuotare il sottovaso e diminuire luce diurna.

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    Piante carnivore: coltivazione in terrario

    Terrario fatto in casa Abbiamo concluso il paragrafo precedente accennando al "letargo" in cui cadono alcuni esemplari, ma non tutte le piante carnivore necessitano del riposo invernale: alcune specie infatti continuano a vegetare come nel resto dell'anno. Per cui se vengono tenute all'esterno devono essere riposte in una piccola serra, diversamente il freddo dell'inverno le ucciderebbe. Un semplice acquario può benissimo fungere da terrario ma dovremo ovviamente dotarlo di tutto ciò che può servire a creare un habitat adatto. Prima di tutto dei neon a spettro solare, che emettono un tipo di luce che si avvicina a quella naturale del sole, ed un termo-riscaldatore da acquario, poichè le piante hanno bisogno di una temperatura attorno ai 26°. Questo apparecchio può essere posto in una bacinella piena d'acqua sul fondo del terrario, in maniera tale che, scaldando l'acqua, provochi anche la formazione dell'umidità necessaria. In alternativa si possono nebulizzare le pareti interne con uno spruzzino. Dobbiamo prestare molta attenzione a che non si formino muffe all'interno, per questo è necessario ogni giorno aprire il coperchio per qualche minuto.


    Piante carnivore coltivazione: Principali varietà di piante carnivore

    La Dionea Muscipula, nota anche col nome "Venere acchiappamosche" è la varietà più conosciuta di pianta carnivora, nonchè l'unica con la trappola "a tagliola". E' una piccola pianta erbacea originaria del sud degli Stati Uniti, caratterizzata da un apparato di cattura tanto affascinante che Darwin la definì "la pianta più spettacolare del mondo". La trappola è costituita da due foglie unite simmetricamente e munite sul bordo di "denti" morbidi, questi si richiudono a scatto sulla preda quando vengono sfiorati i 6 piccoli "peli" che fanno da sensore all'interno delle foglie. Dell'insetto vengono digerite le parti molli, mentre lo scheletro chitinoso rimane intatto. La Dionea ha bisogno del riposo invernale, durante il quale perde tutte le foglie che ricompaiono in primavera, quindi per questo tipo di piante carnivore la coltivazione in terrario è consigliata. La Sarracenia invece è una varietà che si adatta bene a vivere tutto l'anno in giardino. La trappola è costituita da ascidi: foglie trasformate in piccoli tubi pieni di acqua all'interno dei quali rimangono intrappolati gli insetti. Un colore rosso acceso ne caratterizza le foglie-trappola.


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