Piante carnivore

Le piante carnivore possono essere definite come il migliore insetticida biologico esistente in natura. La loro principale caratteristica è quella di nutrirsi di insetti e di altri piccolissimi animali invertebrati, da cui traggono i nutrienti essenziali per la loro crescita e il loro sviluppo. Le piante con questa peculiarità vengono dette anche insettivore. Il loro particolare modo di nutrirsi deriva da un adattamento a condizioni ambientali difficili, come crescere su terreni poveri di azoto che non consentono alle specie vegetali carnivore di ricavare nutrimento come fanno le altre piante.Le piante carnivore hanno come principale caratteristica quella che abbiamo appena descritto al paragrafo precedente. Questa capacità di nutrirsi di insetti viene esercitata attraverso delle trappole localizzate nell’apparato fogliare che è l’organo di tali piante deputato a svolgere le principali funzioni di nutrimento. Vista l’importanza delle foglie, ... continua

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prosegui ... , l’apparato radicale delle piante carnivore è solitamente poco sviluppato in quanto non serve a catturare nutrimento da terreni che ne sono sprovvisti. Le trappole delle piante carnivore per catturare gli insetti possono essere tramite arrotolamento della foglia che stritola l’insetto, a colla, cioè tramite attaccamento dello stesso a una mucillagine collosa secreta dalle foglie, a scatto, cioè con improvvisa chiusura della foglia stessa che imprigiona l’insetto, ad aspirazione in cui l’insetto viene letteralmente risucchiato all’interno di una vescica e con peluria che trascina il nutrimento verso l’apparato digestivo.In natura esistono più di 600 piante carnivore. Queste vengono classificate in base al tipo di trappola. Tra le carnivore con trappola ad arrotolamento ricordiamo la Sarracenia, la Darlintonia, la Nepenthes, il Cephalotus e la Brocchinia. Tra le carnivore con trappola a colla ricordiamo la Drosera. Tra quelle con trappola a scatto citiamo la Dionaea e l’Aldrovanda. L’Utricularia, invece, uccide gli insetti con trappola ad aspirazione, mentre la Genlisea si nutre tramite trappola a peli. Esistono anche piante semi-carnivore che svolgono la stessa attività delle carnivore propriamente dette, ma con apparati più semplici. Tra queste ricordiamo la Heliamphora.Le piante carnivore sono diffuse negli appartamenti e negli spazi esterni non solo per fini ornamentali, ma anche per la loro utilità nel liberarsi di insetti fastidiosi come mosche e ragni. Per coltivare le suddette piante bisogna tenere conto delle diverse esigenze di temperatura e di umidità delle varie specie coltivate. Le specie carnivore si adattano a temperature anche molto alte. Le temperature minime invernali sopportate dalle diverse specie, possono andare da meno dieci a cinque gradi. Le piante carnivore si possono coltivare in vaso e vanno innaffiate dalla parte bassa, con acqua filtrata per osmosi. La concimazione deve escludere le sostanze azotate perché queste piante si sono adattate a fare a meno dell’azoto. Un eccesso di azoto potrebbe, infatti, condurle alla morte. Ulteriori approfondimenti sulle piante carnivore, nella nostra sezione.
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