Aloe arborescens

Aloe arborescens

Tra tutte le specie di aloe, quella che ci accingiamo a trattare in questo articolo è sicuramente la più meritevole di attenzione, visto che da anni si trova ad alimentare un accesso dibattito sulle sue proprietà curative dei tumori. Intere pagine web ne parlano e tanti sedicenti erboristi ne decantano le virtù miracolose. In realtà, l’aloe arborescens, la pianta di cui parleremo in questo approfondimento, è solo una delle varie specie di aloe che sembra avere proprietà curative più intense rispetto alle altre, ma da qui a dire che curi il cancro ce ne passa. Il nostro ruolo, dunque, non sarà quello di dispensare false illusioni, ma di documentare le reali caratteristiche e proprietà della pianta. Questa specie di aloe, appartenente sempre alla famiglia della aloaceae è una pianta succulenta o grassa che vive nelle aree subtropicali e nei giardini rocciosi. Da tempi immemorabili viene usata come specie ornamentale e come pianta officinale.
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Caratteristiche

Aloe_arborescens L’aloe arborescens fa parte di quelle 250 specie di aloe che rivestono un particolare interesse erboristico più che ornamentale. La pianta viene però anche coltivata per scopi ornamentali e può essere anche allevata in vaso usando tutti gli accorgimenti necessari al suo corretto e sano sviluppo. Originaria dell’Africa e delle zone aride e desertiche, l’aloe arborescens è stata importata in tutto il mondo ad opera di famosi navigatori e viaggiatori, tra questi rientra anche Cristoforo Colombo che parò dell’aloe al rientro dalle sue traversate. La pianta, appartenente alle specie perenni, è alta quattro metri e presenta foglie screziate, lunghe 50 centimetri e molto spinose ai bordi. La caratteristica dell’aloe arborescens è quella di apparire come un cespuglio molto ramificato. Queste ramificazioni si originano dalle foglie che tendono ad avere una forma lunga e molto attorcigliata. Per il suo aspetto, l’aloe arborescens viene anche preferita come pianta ornamentale in vaso. I fiori dell’aloe arborescens sono a grappolo e di colore rosso. Autosterili, cioè non in grado di fecondarsi da soli, i fiori della pianta si riproducono per autoimpollinazione incrociata, cioè tramite trasporto del polline di un’altra pianta della stessa specie. Questa caratteristica favorisce il rimescolamento genetico della pianta ed una migliore qualità di quelle che si svilupperanno da tale meccanismo. In effetti, l’aloe arborescens emette delle grandi infiorescenze colorate di rosso, che sono in grado di arricchire la resa estetica di qualsiasi spazio esterno, purché non collocato in zone dove le temperature scendono al di sotto dello zero.

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Fioritura

aloearborescens4 Abbiamo già accennato ai fiori dell’aloe arborescens, pianta dalle evidenti proprietà ornamentali e dai riconosciuti effetti curativi ( non del cancro però). Questa specie fiorisce tra dicembre e febbraio. La fioritura dipende dalla varietà. La varietà natalensis fiorisce a metà dicembre regalando dei fiori rosso scuro che sono in perfetta sintonia con l’atmosfera natalizia, mentre la varietà ucriae fiorisce tra gennaio e febbraio producendo dei fiori di color rosso vivo.


Coltivazione

Aloe-arborescens2 L’aloe arborescens, come le altre specie di aloe, necessita di climi miti e piuttosto gradevoli per sopravvivere. Si tratta di una pianta grassa capace di vivere nelle zone calde ed aride e, quindi, aree troppo fredde o fresche non sono adatte al sano sviluppo di questa specie. Nel caso dovesse essere coltivata in zone fredde, la pianta va posta al riparo e in luoghi temperati e non umidi. In estate può benissimo essere ricollocata all’aperto. La temperatura ideale per coltivare l’aloe arborescens è compresa tra i venti ed i ventiquattro gradi. Da evitate le temperature comprese tra i cinque e gli otto gradi e gli ambienti troppo umidi che possono provocare la marcescenza della pianta. Questa specie di aloe è ampiamente diffusa nelle zone meridionali e spesso nelle vicinanze del mare. Nelle zone settentrionali va invece coltivata in serra per via dell’eccessivo abbassamento delle temperature invernali.


Annaffiature

Innaffiare eccessivamente l’aloe arborescens significa condannarla a morte certa. Le annaffiature devono essere regolari e più abbondanti in primavera. Il getto d’acqua deve arrivare sulla base del vaso, ma non deve toccare le foglie. Le irrigazioni successive vanno effettuate non appena il terriccio si è completamente asciugato. Le irrigazioni vanno diminuite in inverno e sospese in autunno. Se la pianta viene coltivata per scopi officinali, le irrigazioni vanno sospese almeno una settimana prima della sua raccolta, in modo da ottenere dei principi attivi più concentrati.


Terriccio e rinvaso

L’aloe va rinvasata ogni anno in primavera. il vaso dove collocarla deve essere ampio in larghezza o diametro e non in profondità, perché la pianta non ha radici molto profonde. Il primo vaso deve avere una larghezza o un diametro di sessanta centimetri. I successivi vanno aumentati in larghezza in base alle dimensioni raggiunte dalla pianta. L’aloe arborescens non è molto esigente in fatto di terriccio e si adatta a qualsiasi substrato vogliate somministrarle. In genere, però, deve trattarsi di un terreno sabbioso e acido, che consenta l’eliminazione dell’acqua e la corretta asciugatura del fondo. Per evitare ristagni idrici, il vaso deve avere il foro alla base e deve essere riempito con ghiaia o pezzi di terracotta.


Concime

L’aloe arborescens è una pianta che non richiede particolari concimi e che si adatta a quelli comunemente usati per le altre piante e composti da elementi essenziali ( macroelementi) e da elementi secondari ( macroelementi). Il concime ideale per nutrire questa pianta è composto da azoto, fosforo e potassio e da ferro, rame, zinco, boro, manganese e molibedeno. Il fertilizzante da usare deve essere liquido, da aggiungere, in primavera e in estate, all’acqua di irrigazione.


Potatura

L’aloe arborescens, come le altre specie delle aloacee, non necessita di alcuna potatura. Tagliare indiscriminatamente alcune strutture della pianta rischia soltanto di comprometterne la resa estetica e probabilmente anche la qualità dei principi curativi in essa contenuti. Gli unici interventi possibili sull’aloe sono la rimozione delle foglie secche alla base. L’operazione evita che le foglie disseccate diventino veicolo di malattie parassitarie che causano l’appassimento dell’intera pianta.


Moltiplicazione

La moltiplicazione dell’aloe arborescens avviene per seme e per divisione dei polloni basali. Il metodo più praticato è quello dei polloni, perché essendo autosterile, la pianta ha bisogno del polline di altre piante per riprodursi e, quindi, per avere dei semi fertili è necessario disporre di diverse varietà di aloe. La divisione dei polloni basali si effettua, invece, a fine primavera, tagliando quelli che regolarmente si formano proprio alla base della pianta. Questi vanno lasciati all’aria aperta per circa tre giorni in modo da far fuoriuscire il lattice, sostanza che solitamente impedisce la radicazione della nuova pianta. Trascorso questo breve periodo di tempo, i polloni vanno messi su un contenitore riempito con della sabbia che va mantenuta sempre umida. Non appena i polloni avranno messo radici, si potranno rinvasare e coltivare come la pianta adulta.


Avversità

Le avversità che possono colpire l’aloe arborescens sono identiche a quelle che possono manifestarsi nella altre specie di aloe. In genere sono dovute ad errori di coltivazione o a parassiti e malattie vegetali. Se le foglie perdono la loro colorazione screziata vuol dire che hanno ricevuto un scarsa illuminazione e che la pianta va spostata in un luogo più luminoso. L’aloe arborescens può essere infestata dal ragnetto rosso e può subire marciumi causati da funghi e da ristagni idrici. Di queste avversità abbiamo già parlato in altri articoli già pubblicati nel nostro sito e relativi ad altre specie di aloe.


Proprietà

L’aloe arborescens presenta le stesse proprietà di altre specie di aloe, ma in maniera potenziata. E’, dunque, antinfiammatoria, lassativa, lenitiva, cicatrizzante, idratante e protettiva. Ulteriori proprietà riconosciute all’aloe arborescens sono quelle immunostimolanti e disintossicanti. Da queste due ultime virtù sono iniziati degli studi mirati a verificare le proprietà anticancro di questa pianta. Non esistono ancora evidenze scientifiche e risultati ufficiali sulle proprietà anticancro dell’aloe arborescens. Alcuni studi hanno fatto emergere che infiltrazioni a base di aloe nei pazienti affetti da tumore maligno al pancreas alleviano i dolori provocati dalle metastasi. Altri studi hanno invece evidenziato la comparsa di tumori in cavie trattate con estratti di aloe. In realtà, i risultati dei trattamenti anticancro sono estremamente soggettivi, perché i tumori riguardano un danno al DNA delle cellule, DNA che purtroppo è diverso da persona a persona.


Cosa contiene

L’aloe arborescens contiene un antrachinone, l’aloina, con potenti effetti lassativi e di aumento della secrezione gastrica. Questa sostanza viene eliminata durante il processo di lavorazione della pianta. Oltre all’aloina, questa specie di aloe contiene anche vitamine, lipidi, acido acetilsalicilico e sali minerali quali zinco, rame, boro, manganese, magnesio e selenio, con effetti antiossidanti. Ha effetti antiossidanti anche un altro costituente dell’aloe arborescens, la colina, o vitamina J, annoverata tra le vitamine del gruppo B. Questa sostanza protegge le cellule dagli stress ossidativi, spesso responsabili della degenerazione che provoca i tumori. L’assunzione di preparati a base di aloe può dunque servire come strumento preventivo di molte malattie legate all’invecchiamento o ai danni cellulari.


Estratti erboristici

Le migliori proprietà dell’aloe arborescens si esplicano con prodotti a base delle sue foglie fresche, addizionati con miele e senza alcool. Alcuni preparati vengono addizionati con oli essenziali e vitamina E, altro potente antiossidante naturale. I composti a base di aloe arborescens possono essere in sospensione ( sciroppo) o in polvere. Le modalità di assunzione di questi prodotti vengono indicate nella confezione di acquisto, ma vanno concordate con il proprio medico di fiducia. I rimedi a base di aloe arorescens, essendo irritanti per l’intestino e con proprietà di abbassamento della glicemia, sono sconsigliati a chi ha problemi gastrici e diabete. Il costo dei preparati erboristici a base di aloe arborescens è molto elevato e si aggira intorno ai 40 o 50 euro.




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