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Originaria del Mediterraneo, la lavanda fa parte della famiglia delle lamiaceae e ne sono presenti circa 30 specie. La più diffusa è la "lavandula officinalis o spica": è mediamente di 40-60 cm, ma in alcuni casi può anche raggiungere e superare il metro d' altezza. È una pianta suffruticosa, cioè una pianta perenne la cui base legnosa emette annualmente i nuovi getti erbacei, che fioriscono nella calda stagione e seccano quando il clima è più freddo. Lungo gli steli, che effettivamente sono delle spighe, spunta un numero variabile di profumatissimi fiori color violetto, il cui aroma però è sempre differente in base alle specie. Le foglie, presenti sui rami quadrangolari, sono lineari e di colore grigio-verde. Il frutto è un achenio, quindi secco e con pericarpo legnoso che contiene un unico seme.
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La lavanda è da secoli impiegata dall' uomo per uso terapeutico. Questa pianta in effetti produce al suo interno degli oli essenziali che, oltre a conferirle il delicato e particolare profumo, le attribuiscono molte proprietà curative. Tali oli si estraggono attraverso un processo di distillazione, sono particolarmente presenti nei fiori, anche se vengono prodotti da ghiandole che si trovano nelle parti verdi della pianta. Ma quali sono nello specifico le proprietà terapeutiche della lavanda? Anzitutto la lavanda è antisettica, lenitiva e cicatrizzante: molto curativa per la cute, è indicata per combattere acne, psoriasi, irritazioni del cuoio capelluto, arrossamenti solari e scottature. Grazie alle sue funzioni antispastiche e antispasmodiche, è inoltre molto indicata per rimediare ai problemi di stomaco: digestione lenta, coliti e spasmi gastrointestinali. Analgesica e antireumatica è anche impiegata in caso di crampi, dolori muscolari e reumatici. Mucolitica e decongestionante aiuta nel trattamento di tosse, catarro e bronchite. Infine, in quanto riconosciuta anche sedativa e riequilibrante, la lavanda aiuta anche in caso di insonnia, ansia.
La lavanda è una pianta che si riproduce per talea, ossia togliendo e ripiantando i rami non fioriferi che hanno alla base una parte legnosa contenente le gemme. In genere la piantagione della lavanda si fa a fine estate, quando termina la fioritura. Dopo aver reciso le talee quindi, eliminare le foglie che si trovano in basso e immergere i rametti in una polvere rizogena che serve a stimolare l' emissione delle radici. Dopo aver fatto questa operazione, sistemare le talee in delle cassette contenenti il terriccio nel quale piantarle (composto da sabbia grossolana e torba in parti uguali). In seguito bisogna coprire le cassette con un foglio di plastica trasparente, facendo attenzione a mantenere il terriccio sempre un po' umido. Una volta spuntati i gemogli, potete trasferirli in piccoli vasi di terracotta, tali vasi dovranno essere posti in luoghi abbastanza illuminati, non freddi e al riparo da correnti d' aria. Un buon motivo per coltivare almeno una pianta di lavanda in casa o in giardino? La lavanda è ottima come rimedio per le zanzare, che non riuscendo a sopportarne il profumo si mantengono a debita distanza.
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