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La pianta di vite è una pianta, come abbiamo visto, molto importante sia economicamente che storicamente per le nostre zone; sarà per questo che ci appare come se tutte le malattie si concentrassero su di essa. In effetti si deve precisare sia che la pianta di vite è una pianta “ambita” da insetti ed altre specie come i funghi, in quanto i suoi frutti sono molto zuccherati, ovvero contengono quel glucosio ed altri zuccheri più complessi che spesso attirano insetti e funghi vari per trovarne le sostanze che amano. A ciò si aggiunge il fatto che la vite entra in molte nostre branche dell’economia spicciola, perciò quando un a malattia l’attacca e rovina qualche nostro piano, ci sembra assolutamente più rilevante di se la stessa malattia avesse attaccato un qualsiasi girasole e probabilmente nemmeno ce ne saremmo accorti. Ma quali sono le malattie che colpiscono la vite più di frequente? Ci sono due tipi di malattie che dobbiamo assolutamente considerare per questa pianta: gli attacchi di insetti e le affezioni fungine. I primi solitamente proliferano sulla pianta stessa perché contiene quelle suddette sostanze nutritive di cui le larve (sempre loro…) si cibano per crescere e svilupparsi; i secondi, i funghi, sono attirati dai frutti anch’essi zuccherini.
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Una delle malattie che più preoccupa e rovina le notti degli allevatori di viti è l’oidio; se questo nome non vi dice nulla, allora magari conoscete il “mal bianco”, che è il nome comune del fungo Oidio che infesta la vite e tante altre piante. Il nome comune, come può facilmente essere immaginato, deriva dal fatto che il micelio di questo fungo (ovvero al sua parte visibile, quella che nel tartufo esce fuori dal terreno ed ha colorazione daino-marrone) ha una classica colorazione bianca che risulta visibile sulle foglie e sui frutti delle piante che da esso vengono infestate. In realtà esso non è un micelio classico come quello del tartufo, ma è uno strato che somiglia più ad un po’ di farina attaccata alla foglia o al frutto. Ma come accade che la vite subisca l’attacco di questa malattia? In effetti ciò non è certo nemmeno dal punto di vista scientifico, anche perchè classificare i funghi non è operazione banale e quindi si pensa che si possa trattare di diverse specie che attaccano diverse piante, ognuna con una “preferenza” diversa ma che è ancora tutta da dimostrare.
La presenza dell’oidio sulle foglie della vite non è un vero attacco; infatti questo fungo non è di quelli che parassitano la pianta, rubandole le sostanze nutritive e portandola alla morte in maniera progressiva. Tutt’altro, il fungo si “appoggia” semplicemente alla pianta e l’unica cosa che prende è quella secrezione naturale, quel sudore vegetale che però nel caso della vite contiene sostanze glucosiche e quindi zuccherine che danno l’energia a questo tipo di fungo. Gli effetti sono quindi più estetici che strutturali, infatti il frutto colpito da oidio (succede anche con gli agrumi), una volta rimossa la buccia, potrebbe essere anche mangiato; ma è chiaro che nessun cliente acquisterebbe, e tantomeno servirebbe al tavolo, un frutto “macchiato”. E’ questo che spaventa gli allevatori di vite, anche perchè l’oidio si potrebbe rimuovere in maniera meccanica, ma considerato il numero di chicchi presenti sarebbe un lavoro interminabile. Oltretutto, l’unico effetto, è che il micelio impedisce alla foglia di fare la fotosintesi clorofilliana, perché copre la parte della foglia che si occupa di raccogliere la luce solare, quindi queste zone non potranno essere utilizzate per dar forza alla pianta e quello che le serve per andare avanti. I rimedi contro l’oidio sono preventivi, cercando di utilizzare prodotti anti-funghi ma in dosaggio preventivo e quindi molto blando e senza effetti per nessuno, poi una certa cura a non avere un ambiente troppo umido (amato da ogni tipo di fungo) ed inoltre cercare di osservare spesso la pianta per intervenire subito.
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