Il fuoco è uno degli elementi naturali che ha rivoluzionato la vita dell’uomo dopo che egli l’ha scoperto ormai migliaia di anni fa; è stato per un caso, anche se non si sa come (potrebbe esser stata colpa di un fulmine, oppure di un riflesso solare su foglie secche, oppure ancora dallo sfregamento di pietre vicino ad una zona arida), ma da lì in poi l’uomo ha cominciato a sfruttare la potenza del fuoco, imparando a gestirlo ed a scansarsi dai suoi pericoli. Nell’ambito di un barbecue, gestire un fuoco vuol dire conoscere come attivarlo, il decorso temporale tra la fase iniziale “scoppiettante” è quella in cui il fuoco si abbassa e diventa costante, momento ideale per la cottura e non bruciatura dei cibi. Ciò dipende in buona sostanza dal tipo di combustibile, perché il legno ha il suo comportamento dipendente dalla qualità, mentre per esempio carboni e carbonelle sono prodotti proprio per non dar problemi ed essere quasi subito adatti alla cottura. Imparare a gestire un fuoco ed ottenere una buona cottura è molto importante anche per la nostra salute, in quanto una buona cottura è spesso sinonimo di una cottura sana. Un esempio sono le bruciature, che alcuni recenti studi indicano come leggermente tossiche a lungo termine; tutti sanno che lo strato leggermente bruciacchiato è ciò che rende speciale le bruschette e le salsicce sul grill, ma effettivamente esagerare può far male e spesso capita di esagerare per esempio quando il fuoco è troppo forte.
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Abbiamo appena visto come ci sia una diretta relazione tra la cucina sana ed il saper gestire il fuoco; spesso però possiamo utilizzare degli strumenti che ci aiutano a migliorare la nostra bravura al grill, soprattutto se abbiamo un particolare occhio di riguardo per il cibo sano e leggero. Caratteristiche di un cibo sano e leggero è l’assenza di eccessivi grassi complessi, così come di enormi quantità di condimenti e spezie, o anche una cottura troppo leggera o troppo pesante (con bruciature quindi). La soluzione quale sarebbe? Per il barbecue la soluzione è la griglia in pietra lavica. Essa si presenta come un piano di cottura unico (in questo senso il termine “griglia” non è molto adatto ma resta originario), fatto in pietra proveniente da zone vulcaniche su cui appoggiare i cibi e sotto alla quale si mette la fonte di calore prescelta (legna, carboni, gas). La caratteristica saliente è certamente la pietra lavica; dal punto di vista fisico la spiegazione è troppo complessa per esporla in questa sede, ma l’importante è sapere che la pietra lavica ha la capacità di diffondere uniformemente il calore che riceve su una sua faccia, di riscaldarsi con gradualità e poi di tenere il calore a lungo (ovviamente anche di resistere ad alte temperature perché non prenderà mai fuoco).
L’esposizione ad un calore costante e calibrato come sa offrire la pietra lavica, permette ai cibi di cuocersi senza bruciature e lasciando andare con gradualità quei liquidi grassosi che tanto fanno male a noi uomini. Dall’alto di una dieta che predilige la cottura sana e salutare, un accessorio come la griglia in pietra lavica non può assolutamente mancare nel repertorio di un appassionato possessore di barbecue e forni da esterno vari. Come al solito, essa si può facilmente trovare in tutti quei negozi che coniugano il fai da te con l’arredo della casa, tipologie moderne di commercio in rapida diffusione, e che non è difficile trovare nei pressi dei centri commerciali. Come primo consiglio però vi possiamo suggerire di cercare prima un riferimento sulla rete web, dove sono tante le aziende che costruiscono show room virtuali, più economici e più facili da raggiungere da chiunque ed in qualsiasi momento. Ovviamente l’ultimo sguardo per prendere la decisione è bene che sia dal vivo, perché solo così possiamo sapere se ci ha davvero colpito.
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