Un terreno con pH intorno a 7, quindi non acido, e ben drenato, è il miglior substrato per la coltivazione dell'erba medica. La semina va effettuata generalmente in primavera, ma si può fare anche a fine agosto o ai primi di settembre, in modo da permettere alle giovani piante di sviluppare l'apparato radicale che consentirà loro di accumulare le riserve per superare l'inverno. I semi sono molto piccoli e prima di seminare è opportuno arare bene il terreno in profondità, fino a circa 40 centimetri, anche se il seme va interrato di un centimetro al massimo. L'erba medica è disponibile in tante varietà: questo offre la possibilità di scegliere quella migliore per i propri terreni. Ad esempio, alcune varietà sono chiamate dormienti per la loro peculiarità di entrare in fase di riposo durante l'inverno e sopportarlo meglio. Sono le varietà di erba medica più adatte alle regioni del nord con clima rigido, mentre le semi - dormienti o non dormienti sono indicate per le regioni meridionali.
Prima ancora di preoccuparsi per la concimazione di erba medica, bisogna tener presente che la pianta necessita di buone quantità di potassio e fosforo. Queste sostanze devono quindi essere presenti in dosi sufficienti nel suolo, per assicurare una crescita rigogliosa delle piante. È il caso di fertilizzare il terreno prima della semina, ma ancor meglio se viene fatto prima ancora dell'aratura, così da far trovare alle radici che si spingono in profondità il nutrimento necessario ad uno sviluppo robusto della pianta. Il concime in forma di liquame di copertura non va invece somministrato, per non favorire la crescita di erbacce infestanti. Dopo il raccolto di erba medica, e durante la successiva ripresa vegetativa, è opportuno somministrare un leggero dosaggio di azoto, circa 20 - 30 chilogrammi per ettaro.
L'erba medica preferisce terreni soleggiati, ma le sue diverse varietà si adattano ai climi miti del sud ed anche a quelli decisamente più rigidi delle regioni del nord. Questo perché durante la fase di riposo non teme il gelo. In un habitat particolarmente favorevole potrebbe vivere oltre i 10 anni, ma in genere viene coltivata per 3 - 4 anni. Le avversità più comuni per le coltivazioni di erba medica sono i marciumi radicali dovuti al Fusarium roseum o altri tipi di funghi. Questi si combattono rendendo il terreno molto ben drenato. I parassiti che possono attaccare l'erba medica sono l'Apion, gli afidi e il punteruolo, che aggredisce le foglie, o il "misurino dei medicai" che si nutre di germogli. Vanno combattuti con prodotti specifici e mirati. Le infestanti che possono insinuarsi tra l'erba medica, in genere, sono contrastate dalla pianta stessa e il diserbo chimico non è consigliato, se non in caso di vera necessità. Nemica dell'erba medica è la cuscuta, una pianta parassita che avvolge gli steli di erba medica e ne causa il diradamento.
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