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Sono millenni che l’essere umano prova a trovare nella natura che lo circonda qualsiasi cosa che ne possa elevare la qualità della vita oppure che possa risolvere qualcuno dei problemi che lo affliggono, come una situazione di stress o anche come un piccolo malanno (i grandi malanni non crediamo possano essere curati con delle piante, anche se lo speriamo grandemente). E bisogna dire che questa ricerca all’interno del mondo vegetale ha dato i suoi “frutti”, perché ci sono tante sostanze estratte dalle piante che ci fanno bene: camomilla su tutti, oltre ad estratti per la cura della stitichezza (aloe vera) ed a tanti altri, ognuno con specifiche funzioni. Le piante di cui si prova questa efficacia sono poi definite piante della salute oppure piante curative, come il nostro titolo suggerisce. Le forme con cui si ottengono questi estratti sono diverse, dipendentemente anche dal processo utilizzato; in generale il primo ad essere ottenuto è un succo oppure una densa poltiglia: il primo si ha quando la parte produttiva sono foglie e fiori, mentre la seconda quando si hanno strutture carnose e succulente come quelle dell’aloe vera. Poi si possono ottenere in polvere tramite ebollizione ed essiccazione e da lì altre tante forme, come compresse effervescenti o pillole.
La melissa è una pianta che poche persone conoscono, ma che ha una così grande considerazione da essere da sempre conosciuta come “l’amica dell’umanità”. Essa si presenta come una pianta a carattere erbaceo (quindi non ha tronco né steli ordinati, ma è un po’ a carattere spontaneo) che cresce in una grande varietà di luoghi del clima temperato, infatti la si trova dalle fasce costiere con terreno in parte sabbioso alle zone montane un po’ più rocciose e rigide climaticamente. Ha una serie di piccoli steli che partono dal terreno e che mostrano delle foglie con nervature abbastanza profonde, dalla forma ovale piccola e dai margini dentellati, di un bel colore verde e dal profumo intenso; i fiori sono molto poco appariscenti, perché di colore bianco-rosa o giallognolo ma soprattutto perché molto piccoli e non in grande quantità. Da essi si ricava un infuso dalle grandi proprietà terapeutiche, conosciuto anche dalle civiltà antiche (antichi Greci e Romani, ma anche culture mitteleuropee) ed utilizzato soprattutto come tisana rilassante per il corpo e per la mente soprattutto. La raccolta di queste parti della melissa è fatta in estate, dato che la fioritura va da Maggio ad Ottobre, e soprattutto si tenta di seguire la tradizione che lega la melissa a San Giovanni (24 giugno).
L’infuso di melissa viene utilizzato come mezzo per intervenire in quei casi in cui il corpo non sta bene a causa di un’agitazione oppure uno stress psicologico; infatti le proprietà riconosciute alla melissa sono quelle di rilassare il corpo in gastriti di origine nervosa, mal di testa, nausea, dolori addominali e generalizzati, tutti causati dallo stress o dal nervosismo. Infatti nel MedioEvo la melissa veniva utilizzata dai medici di allora per calmare i casi di isteria oppure quelli di convulsioni, anche somministrandola in anticipo rispetto all’attacco come per prevenirlo. Ebbene la melissa è stata la bevanda anche dei nostri nonni, le cui consorti consigliavano di berne una tazza ogni sera prima di andare a riposare, per curare anche qualche piccolo disturbo del sonno. Le forme in cui possiamo trovare la melissa sono varie, dato che si vende la polvere solubile confezionata o sfusa in erboristeria, ma se ne vendono anche le foglie già pronte da utilizzare per infuso o anche in compresse. Un altro nome della melissa è “cedronella” per via del profumo ottimo e molto simile a quello dei limoni, altro motivo per cui mette di buon umore ed è gradita al gusto.
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