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La tintura madre di echinacea si ottiene dalle parti aeree e dalla radice della pianta omonima, specie appartenente alla famiglia delle Asteraceae e al genere delle Composite. Originaria del Nord America, l’echinacea, nelle sue diverse varietà, si presenta con uno stelo lungo e con un capolino a forma di cono da cui si dipartono dei petali fiorali lunghissimi con colori che variano dal rosa violetto, al bianco rosato. Notevole è l’interesse ornamentale ed erboristico di questa pianta. Per quanto riguarda quest’ultimo aspetto, c’è da dire che l’echinacea era abbondantemente utilizzata dagli indiani d’America, che la impiegavano per curare le ferite ed i morsi dei serpenti velenosi. All’echinacea, le antiche tribù indiane attribuivano anche delle virtù miracolose. Anche se non proprio miracolose, le virtù dell’echinacea sono comprovate nel campo della moderna erboristeria, che le ha sapute abilmente “concentrare” in rimedi quali estratto secco e tintura madre. Quest’ultima si ottiene dalla macerazione, in soluzione idroalcolica, delle radici e della parte aerea delle diverse varietà di echinacea, ovvero Echinacea Purpurea, Echinacea Augustifolia ed Echinacea Pallida. La tintura madre ha un titolo alcolico del 55%, ma esistono anche tinture madri di echinacea titolate al 25% ed utilizzabili per applicazioni esterne.
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La tintura madre di echinacea si usa per alleviare o prevenire sintomi influenzali o da raffreddamento, quali mal di gola, faringite e laringite. L’impiego della tintura madre per queste affezioni è legato alle proprietà batteriostatiche ed antivirali della pianta, la quale contiene l’echinacoside, un polifenolo, oli essenziali e polisaccaridi ad alto peso molecolare con proprietà immunostimolanti. L’echinacea possiede anche proprietà cicatrizzanti, legate proprio all’azione dell’echinacoside. Sulle lesioni e sulle ferite si possono applicare anche degli impacchi a base di tintura madre di echinacea titolata al 25% e diluita in acqua. La tintura madre titolata al 55%, viste le sue proprietà antinfiammatorie e disinfettanti, si può usare anche come collutorio, per favorire la cicatrizzazione delle lesioni e delle irritazioni del cavo orale ( afte e gengiviti). Per altri fastidi più importanti, come affezioni delle vie urogenitali o patologie fungine, gli erboristi consigliano di assumere altri rimedi a base echinacea, perché la tintura madre sarebbe adatta solo come disinfettante ed antinfiammatorio da usare per brevi periodi. Il dosaggio ideale della tintura madre di echinacea è di 30, 40 gocce per tre volte al giorno e per un massimo di otto settimane. Le gocce si assumono dopo averle versate in un bicchiere d’acqua.
Per le sue proprietà stimolanti del sistema immunitario, la tintura madre di echinacea è sconsigliata a chi soffre di allergia alle asteracee e a chi è affetto da patologie autoimmuni. Le fonti fitoerboristiche attribuiscono una bassa tossicità all’echinacea, ma in caso di gravidanza, allattamento o patologie concomitanti è meglio sospendere l’assunzione della tintura madre. La terapia con tintura madre di echinacea non dove in ogni caso superare i due mesi, per evitare problemi di tossicità epatica. La tintura madre di echinacea, visto l’elevato titolo alcolico, è sconsigliata anche a chi soffre di gastrite e bruciori di stomaco. I rimedi a base di echinacea vanno evitati anche in caso di assunzione di ecoconazolo, sostanza antimicotica la cui azione viene potenziata dagli estratti di echinacea.
La tintura madre di echinacea viene commercializzata in boccette di vetro da 30, 50 e 100 ml. Il costo della confezione è abbastanza accessibile e si aggira tra i sette euro per le tinture da 30 e 50 ml ed i 12 euro per quelle da 100 ml. I canali di acquisto per questo prodotto sono la farmacia, l’eboristeria e la parafarmacia, sia nei negozi online che in quelli con sede fisica.
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