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Il narciso non è solo un fiore bello da vedere, ma è anche facile da coltivare: proprio per questo motivo la sua diffusione è estremamente ampia nel mondo e ancor più nel territorio del Mediterraneo, dove è possibile trovare questa bulbosa anche come vegetazione spontanea. Il narciso può essere coltivato sia in vaso sia direttamente nel giardino, ed è una pianta in grado di adattarsi a diversi tipi di terreno. E' invece importante, per il narciso, che l'apporto d'acqua sia sempre in linea con le sue esigenze: si tratta di una pianta che richiede notevoli quantità d'acqua soprattutto nel periodo primaverile ed estivo, quando dal bulbo si sviluppano le foglie e i fiori. Le annaffiature potranno venire ridotte nel periodo successivo, fino alla sospensione in autunno e in inverno. E' importante che l'apporto di acqua avvenga tramite annaffiature frequenti ma non troppo abbondanti, per evitare che il narciso venga esposto a quantità insufficienti di acqua oppure, d'altra parte, che si abbia invece a che fare con ristagni idrici, molto pericolosi per la salute della pianta stessa e per le sue radici. Nel periodo primaverile, per favorire la crescita e lo sviluppo dei fiori, è possibile provvedere alla concimazione periodica della pianta, con un concime specifico che può venire aggiunto all'acqua di concimazione.
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Il narciso è una pianta resistente, ma questo non significa che non è soggetto a nessun tipo di attacco parassitario o a malattie. La grande quantità d'acqua che il narciso necessita per crescere e svilupparsi, ad esempio, può favorire la diffusione di funghi, che a loro volta possono portare la pianta alla morte sottraendole le energie necessarie alla crescita e allo sviluppo. Un eccesso di ristagno idrico è, inoltre, un pericolo di per sé, perché le radici possono essere portate a marcire. Per questa ragione le annaffiature devono essere più frequenti che abbondanti, in modo tale da favorire il drenaggio graduale dell'acqua. Nella cura dei narcisi, si deve prestare attenzione anche ai ditteri, piccoli parassiti come le larve di Lampetia Equestris, che sono in grado di penetrare nei bulbi rovinandoli dall'interno. Per prevenire in parte questo tipo di parassita, è possibile estrarre i bulbi dal terreno ogni autunno per conservarli in un luogo fresco e asciutto, fino alla successiva stagione. Per proteggere ulteriormente i narcisi è possibile ricorrere ad antiparassitari ad ampio spettro, da utilizzare insieme all'acqua di annaffiatura con cadenza periodica nel periodo di crescita e fioritura della pianta. Antiparassitari ed antifungini ad ampio spettro potranno essere selezionati sulla base delle esigenze specifiche legate alla pianta presente nel giardino e ai maggiori rischi legati alle condizioni climatiche ed ambientali.
Come molte delle piante diffuse in modo copioso da secoli e oltre, anche il narciso è portatore di leggende e di significati specifici. Ancora oggi, la tradizione più nota legata la narciso in Europa è quella che prende le mosse dal mito raccontato da Ovidio, che associa questo fiore alla bellezza e ala vanità. Narciso era un giovano, figlio del dio Cefiso e di una ninfa, caratterizzato da una grandissima bellezza, ma anche una pesante condanna: per punizione inflitta dalla dea Giunone, Narciso sarebbe stato destinato ad innamorarsi di se stesso se avesse visto la propria immagina. Così, infatti, secondo il mito, accadde e il giovane morì dalla disperazione quando si rese conto di essersi innamorato della propria immagine riflessa. Il narciso è diffuso anche in Asia, dove invece questa pianta viene associata ad un buon auspicio ed è simbolo di buona fortuna: per questo regalare narcisi diventa un augurio, mentre in Europa si lega all'autostima o ad un elogio della bellezza di chi riceve il fiore in dono. Proprio dalla leggenda antica, invece, deriva il termine “narcisismo”, per indicare una eccessiva tendenza alla contemplazione e all'ammirazione di sé.
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