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La cenere può essere utilizzata come concime e preziosa risorsa in modo abbastanza semplice: conoscere le modalità migliori per il suo spargimento nel terreno è una ulteriore garanzia di efficacia e di raggiungimento di ottimi risultati. La cenere può essere utilizzata già nelle fasi di preparazione del terreno in vista della coltivazione: in tal caso può essere aggiunta direttamente sul terreno che verrà poi lavorato, oppure direttamente nei solchi di semina, per essere facilmente assorbita dal terreno e dalle nuove piantine. Un risultato ancora migliore si può ottenere se si unisce la cenere ad altri fertilizzanti naturali, in particolare al compost: se unita ad esso in fase di fermentazione può contribuire all'ottenimento di una sostanza più ricca ed efficace nel favorire la crescita delle piante. La cenere è un fertilizzante basico: di tale informazione si dovrà prendere atto nel decidere se e per quali coltivazioni utilizzarla. Non tutte le piante richiedono un terreno che risponda a tali caratteristiche: molti fiori comuni prediligono, ad esempio, terreni acidi. Tuttavia, la cenere si rivela utile anche per adattare terreni acidi a coltivazioni dalle diverse esigenze.
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Considerando la provenienza naturale della cenere, si tende a pensare che il suo utilizzo possa essere molto libero. In realtà, è importante non eccedere nelle dosi per far sì che si riveli davvero efficace. Una quantità troppo elevata potrebbe infatti impedire la corretta amalgama con il terreno ed alterarne l'equilibrio dei microcomponenti e dei macrocomponenti, a scapito delle coltivazioni che verranno messe a dimora. La quantità di cenere necessaria varia in base alle caratteristiche del terreno e alle esigenze delle coltivazioni, tuttavia è possibile individuare una linea di comportamento generale: ogni 100 mq di terreno, si consiglia di non superare i 25 kg di cenere. Questo permetterà di apportare al terreno nelle giuste quantità praticamente tutto ciò di cui la pianta ha bisogno, senza provocare danni ed effetti collaterali. Un elemento da non sottovalutare, però, è la provenienza della cenere e dunque la sua qualità: come visto, occorre selezionare la cenere ottenuta dalla legna, meglio ancora se si conosce il tipo di materiale legnoso che ha dato vita al prodotto: in tal modo si potrà risalire anche alla composizione esatta della cenere per sapere per quali coltivazioni è più indicata. Se la cenere viene acquistata, sarà più semplice chiedere tutte le informazioni necessarie e affidarsi all'esperienza del rivenditore, mentre l'autoproduzione è più consigliata per chi necessita di un fertilizzante generico e naturale e per coloro che già hanno conoscenze riguardo le caratteristiche dei diversi tipi di terreno e le necessità delle singole piante.
Essendo un elemento naturale, la cenere non comporta particolari controindicazioni se utilizzata nelle giuste quantità. Tuttavia, è importante conoscere le caratteristiche delle piante e del terreno, nonché della cenere stessa che si desidera utilizzare, per ottenere le migliori combinazioni e fare in modo che essa possa effettivamente arricchire il terreno con tutto ciò che è necessario per le piante, senza creare squilibri. Quando si decide di utilizzare la cenere come fertilizzante, è bene ricordare che essa è un elemento privo di azoto, in quanto viene disperso durante la bruciatura della legna. La cenere non si adatta molto alle coltivazioni che ne richiedono grandi quantità, ma può essere utilizzata in concomitanza con fertilizzanti azotati per creare un equilibrio adatto a qualsiasi coltivazione. In tal caso si consiglia di non utilizzare prodotti troppo aggressivi, per non rovinare le piante né il terreno che le ospita, rispettando anche il dosaggio consigliato per entrambi i tipi di fertilizzante.
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