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Non c’è un periodo specifico che indica quando si potano le rose. In linea di massima esistono due tipologie di potatura: quella invernale e quella estiva. La prima avviene durante la stagione invernale e quindi quando le rose vivono il riposo vegetativo ma sui suoi rami iniziano a vedersi le prime gemme. Le potature estive avvengono, invece, con la fine della fioritura. Con questa pratica, attuabile fino alla fine della stagione autunnale, si eliminano tutti i fiori secchi in modo tale da agevolare una seconda fioritura dopo circa 45/60 giorni. Oltre all’eliminazione dei fiori appassiti, occorre eliminare i rami secchi, danneggiati, quelli che hanno ospitato le infiorescenze e quelli esili, molto dannosi per la salute delle rose. Dal punto di vista del clima, se la rosa si trova in un ambiente mite e temperato, la potatura va fatta dalla fine della stagione autunnale e l’inizio di quella invernale, fino alla fine dell’inverno e agli inizi di quella primaverile. Nei climi freddi, le rose si potano verso gli inizi della primavera in modo tale da evitare che la pianta dia vita a delle gemme, che con le prime gelate vengono eliminate.
Per capire quando si potano le rose a cespuglio, è conveniente sapere in quale periodo dell’anno esse sono state messe a dimora. Se la coltivazione è avvenuta durante la stagione primaverile, la potatura dei rami secchi, della vecchia produzione etc, devono essere recisi quando si sviluppano le prime gemme senza essere ancora germogliate. Per gli esemplari messi a dimora durante la stagione invernale la potatura avviene in primavera. Riguardo alla potatura di formazione, occorre dare alle rose una forma di ombrello rovesciato, eliminando così i rami che si trovano al’interno della pianta. L’altezza dei rami da recidere deve essere di circa 25/30 centimetri dal terreno, i rami principali devono essere recisi fino al punto di lignificazione. I rami secchi si tagliano alla base, quelli sani devono avere circa 2 o 4 gemme in modo tale da permettere una buona fioritura durante il risveglio vegetativo. I rami esili invece, non devono avere troppe gemme perché, potrebbe ancora ridurre le sue dimensioni e provocare seri danni agli esemplari di rose a cespuglio. Se si potano rose adulte invece, si dimezzano i rami sani e si eliminano i succhioni.
Per comprendere quando si potano le rose rampicanti, come per le altre specie, è necessario tenere conto del periodo di messa a dimora, dell’età delle piante e del clima a cui sono soggette. In linea generale la potatura delle rose rampicanti avviene verso la stagione autunnale, quando cioè le piante terminano con la fioritura. La potatura consiste con la recisione dei rami vecchi, spezzati, esili, con più fioriture. Oltre a questo occorre potare di circa il 70% i rami fioriti l’anno precedente, ricordando sempre di lasciare circa 3 gemme in modo tale da assicurarsi una fioritura l’anno successivo. I rami esili devono essere recisi a circa dieci centimetri dal suolo. I rami giovani invece devono essere lasciati così come sono, a meno che non siano danneggiati o spezzati o infetti. Per quanto riguarda gli attrezzi indispensabili per la pratica della potatura, occorre utilizzare delle cesoie, uno svettatoio, tagliasiepe e un segaccio. Prima di procedere con la recisione dei rami, è bene disinfettare le lame degli strumenti che s’intendono utilizzare.
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