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Il cipresso più diffuso in Italia è il semperveniens, anche chiamato mediterraneo o italiano, che è però con ogni probabilità originario del Medio Oriente ed importato addirittura dai Fenici. E' alto in media 25 metri, ma può arrivare a 50. La chioma ha una caratteristica forma piramidale ed emana un particolare odore. Le foglie sono quelle tipiche di tutti i cipressi molto piccole, verde scuro, squamiformi; all'apice dei rametti produce fiori gialli. Ama il clima caldo, resiste alla siccità ma non tollera i freddi prolungati. E' adattabile a tutti i tipi di terreno, anche aridi, ed è pertanto sovente utilizzato a scopo di rimboschimento. Il cipresso più usato a livello mondiale come siepe è il cipresso di Leyland, cupressocyparis leylandii. Si tratta di un ibrido ottenuto casualmente in Galles nel 1880, dall'incrocio tra due esemplari originari del Nord America, cupressus macrocarpa e callitropsis nootkatensis, importati insieme nella tenuta Leyland. E' un albero particolarmente robusto e longevo, 5 dei primi 6 esemplari sono ancora vivi; raggiunge rapidamente i 25 metri d'altezza e sopporta inquinamento e aria salmastra.
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Il cipresso ha bisogno di un clima caldo temperato e di una posizione soleggiata o al massimo a mezz'ombra. E' un albero molto resistente, sopporta il freddo intenso, con temperature molto basse, anche 15 °C sotto lo zero, ed il caldo, anche se non ama la siccità. Non ha esigenze particolari di terreno, prima della messa a dimora delle piante è utile lavorarlo un po'. Per formare la siepe porre le piante ad una distanza tra 50 cm ed 1 metro una dall'altra. Le foglie molto piccole e la struttura densa della chioma rendono la siepe di cipresso adatta ad essere scolpita nelle più varie forme, ricordando però che, dove gli inverni sono molto rigidi, la forma deve aiutarla a sopportare il peso della neve. Le piante adulte non hanno bisogno di essere annaffiate, perché ricavano l'acqua naturalmente, si può eventualmente dare un po' d'acqua in caso di forte siccità; occorre invece annaffiare regolarmente le piantine giovani.
La siepe di cipresso, in particolare di Leyland, è molto resistente ma ha bisogno comunque di periodici interventi di manutenzione. Cresce molto velocemente, in condizioni ottimali anche 2 metri in un anno, per cui va potata regolarmente almeno 2 volte l'anno, preferibilmente a novembre e marzo, per mantenere la forma ed eliminare i rami secchi o malati. Viene attaccato da insetti e funghi. Tra gli insetti i più comuni sono l'ilobio, che erode la corteccia e provoca lesioni da cui fuoriesce la resina; l'ilotrupe, le cui larve scavano gallerie in tutto il fusto, mentre le larve di rodilegno scavano i tronchi sottili e i rami. Gli attacchi fungini, così come il marciume radicale, sono causati il più delle volte da un'eccessiva umidità, si possono pertanto prevenire controllando che il terreno sia ben drenato e non ci siano ristagni d'acqua. In primavera e in autunno si può somministrare del concime organico, specie se il terreno è povero.
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