Coltivare carciofi

Il terreno ideale per coltivare carciofi

Il carciofo è un ortaggio abbastanza versatile, che si adatta a qualsiasi tipo di terreno, con una preferenza per i terreni piuttosto profondi, drenati e compatti. Molto importante è l'irrigazione, che influisce notevolmente sul ciclo biologico della pianta e sul periodo di coltura. Soprattutto nel caso di stagioni asciutte, l'irrigazione effettuata a tarda primavera permette di migliorare la qualità del prodotto. Per ottenere risultati eccellenti è indispensabile anche un'adeguata fertilizzazione del terreno, arricchendolo con potassio, azoto e fosforo. La pianta del carciofo, per quanto non sia particolarmente delicata, risente delle basse temperature, subendo danni rilevanti già appena sotto lo zero. Per ovviare a questo inconveniente, è utile un'irrigazione a pioggia, per mantenere il terreno ad una temperatura costante di zero gradi.
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Coltivare i carciofi prestando attenzione ai parassiti

piante di carciofo La pianta del carciofo è per sua natura piuttosto resistente, ma nel corso del suo sviluppo resta sempre soggetta ad alcuni spiacevoli inconvenienti. In particolare, oltre ai danni causati dal gelo e dalle temperature rigide, la pianta del carciofo può essere facilmente preda di alcuni parassiti piuttosto diffusi tra le coltivazioni, primo tra tutti il topo campagnolo, oltre ad afidi, alcune specie di insetti e diverse malattie crittogramiche, che possono causare la marcitura delle piantine. Per porre rimedio a questi problemi, occorre prima di tutto aver cura del terreno, che deve essere sufficientemente arricchito di sali minerali e ben drenato, per evitare un dannoso ristagno dell'acqua. Per allontanare la minaccia di roditori, parassiti e funghi esistono comunque in commercio prodotti specifici ed efficaci.

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    La tecnica più usata per coltivare i carciofi

    carciofaia Fine autunno o inizio primavera, secondo il clima locale, sono i periodi migliori per coltivare i carciofi, la cui messa a dimora avviene utilizzando i germogli che si sviluppano ai lati del fusto, chiamati comunemente "carducci", ben sviluppati e forniti di radice. I carducci devono essere interrati ad una ventina di centimetri di profondità, e circa 70 centimetri di distanza uno dall'altro. Successivamente, è necessario controllare la presenza di parassiti ed erbe infestanti, in modo da agire di conseguenza. Prima di procedere con la messa a dimora delle piantine, è necessario preparare il terreno con la massima cura, integrandolo con sali minerali e concimandolo, dopo aver smosso la terra tramite vanga o motozappa. Nelle regioni più calde gli impanti si eseguono anche tramite "ovuli", ovvero le gemme da cui hanno origine i carducci, staccate e disseccate, in genere ,dai germogli dell'anno precedente.


    Coltivare carciofi: Quando è il momento del raccolto dei carciofi

    carciofi in cucina La raccolta dei carciofi parte in ottobre e termina in giugno, a seconda che le piante siano precoci o tardive, con un ciclo produttivo che parte dalle tre settimane e arriva anche a oltre sei mesi. Ogni pianta fornisce in media una decina di fiori, tagliati a mano così da conservare il lungo stelo e alcune foglie, valutati poi in base alle dimensioni e alla compattezza. Oltre che freschi, i carciofi sono infatti utilizzati nell'industria alimentare, per la preparazione di surgelati e conserve. Il carciofo possiede un eccellente valore nutritivo, ricco di fibre, vitamine, sali minerali e dotato di una forte azione antiossidante. La carciofaia produce anche un grande quantità di foglie, utilizzate nel settore zootecnico. Gli estratti della pianta, dal caratteristico sapore amaro, sono impiegati in farmacia e nella preparazione di distillati alcoolici.


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