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Il broccolo calabrese non ha particolari esigenze riguardo la tipologia di terreno, ma non tollera i ristagni idrici. La coltivazione è semplice: il broccolo calabrese si pianta all'inizio dell'estate tra Giugno e Luglio e si raccoglierà in autunno. Si consiglia inoltre di piantarlo in contenitori alveolati (si possono mettere 2 o 3 semi per contenitore), ed una volta cresciute le piantine trasferirle in piena terra dopo circa un mese dalla germinazione. In piena terra le piantine di broccolo andranno piantate a circa 50 cm minimo una dall'altra, periodicamente il terreno tra una pianta e l'altra andrà sarchiato, evitando così la formazione di una specie di crosta superficiale, e per eliminare eventuali erbe infestanti. Sarà utile anche un rincalzo alla base del broccolo, che lo renderà più resistente e ne proteggerà il colletto. La raccolta dei broccoli consiste nell'asportare le infiorescenze quando saranno ben formate e prima che si schiudano i fiori.
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Per quanto riguarda la coltivazione del broccolo calabrese si consiglia l'utilizzo di stallatico maturo, da miscelare al terreno per la piantumazione. Se questa operazione sarà effettuata con concime di qualità non dovrete fare altri interventi. Per non utilizzare fertilizzanti dopo la piantumazione si consiglia di coltivare il broccolo vicino alle zucchine che rilasciano nel terreno sostanze ottime, quasi al pari di un fertilizzante. Se vorrete concimare si consiglia di farlo attorno a Settembre, potrete utilizzare fertilizzanti già pronti all'uso ed opportunamente miscelati, comunemente in vendita. È però sempre meglio usare concimi il più naturali possibili perché i broccoli calabresi andranno mangiati. Il concime naturale per eccellenza é l'humus di lombrico, che non ha controindicazioni, è 100% naturale, non emette cattivi odori ed ha grandi proprietà nutritive per qualsiasi coltura. Questo andrà miscelato al terriccio oppure sparso sullo strato superficiale del terreno.
Purtroppo il broccolo calabrese è soggetto agli attacchi di diversi parassiti ed insetti. Le cosiddette cavolaie, cioè dei bruchi, sono tra i parassiti che più frequentemente colpiscono il broccolo. Altrettanto frequenti sono le nottue, larve delle falene, entrambi questi parassiti si combattono spargendo nelle ore serali del bacillus thuringiensis. Il bacillus thuringiensis (BT) è un batterio utilizzato proprio per il controllo biologico di differenti specie di insetti dannosi. La mosca bianca e cioè il trialeurodide e gli afidi, in particolare l'afide ceroso, sono altrettanto dannosi per il broccolo calabrese, e andranno trattati o con prodotti specifici per piante ad uso alimentare, o con batteri per uso agrario. Le malattie invece che colpiscono il broccolo calabrese sono la septoria e l'alternaria, che si curano entrambe con trattamenti al rame.
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