Moltiplicazione orchidee

Orchidee moltiplicazione

Le orchidee sono tra le piante di fiori più conosciute, utilizzate ed apprezzate da tutti. La prima traccia dell’esistenza delle orchidee risale a circa 65 milioni di anni fa e fin da subito sono state apprezzatissime. Esse sviluppano dei fiori bellissimi, di una sensualità e di un eleganza unica e raffinata. In questo articolo ci concentriamo sulla moltiplicazione di queste meravigliose piante. In primis chiariamo il concetto di “moltiplicazione”, già dal termine possiamo intuire il suo significato. Per moltiplicazione si intende la riproduzione o, per meglio dire, l’aumento di una qualsiasi specie o tipo di pianta. Dalla moltiplicazione si ottengono più semi, dai semi le piante e i fiori. Più sono i semi e più sono le piante che si svilupperanno. La moltiplicazione delle orchidee può avvenire attraverso due metodi differenti: il primo è quello mediante semi e il secondo è quello per via vegetativa. Il metodo più semplice è sicuramente la moltiplicazione per via vegetativa, ovvero attraverso una talea. In questo modo si ottengono delle piante identiche alla pianta madre.
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Moltiplicazione per merisistema

orchidea keiki Una tecnica molto particolare di moltiplicazione vegetativa è quella per meristema. Questa tecnica si può utilizzare solo ed esclusivamente in laboratorio e consiste nella selezione di alcune cellule dell’apice vegetativo di un germoglio. Queste cellule sono chiamate meristematiche e hanno la particolarità di essere indeterminate, ovvero possono crescere in qualsiasi parte della pianta, che sia la radice, la foglia e il fiore. Si sviluppano un insieme di cellule in ogni germoglio prima ancora di “decidere” in quale parte della pianta svilupparsi. Queste cellule hanno una capacità di moltiplicazione non indifferente. Se proviamo a prelevarne alcune e le coltiviamo in vitro, nel momento in cui si accorgono dell’assenza degli organi della pianta che gli occorrono, queste, cominciano a costruirli. Ecco perché sono un’ottima tecnica di riproduzione delle piante di orchidee, sono in grado di sviluppare tantissime nuove piantine. Nel caso in cui questo gruppetto di cellule lo dividiamo vedremo che avremo di nuovo le stesse fasi di sviluppo. Infatti, è possibile dividere queste cellule fino ad ottenere il numero delle piante di cui abbiamo bisogno. Una volta divise si lasciano crescere senza disturbarle troppo e, successivamente, verranno spostate in dei vasi singoli. La coltivazione di queste piantine deve avvenire allo stesso modo di tutte le altre piane.

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Per talea e semina

Riprodurre orchidee Rispetto alla tecnica precedente, la moltiplicazione per talea, viene eseguita quasi per tutte le piante. In realtà è molto semplice, basta prelevare una talea di almeno 10 centimetri, pulirla e metterla in un contenitore con un composto di sabbia e torba per favorire la ramificazione. Il contenitore va tenuto ad una giusta temperatura ed in un luogo riparato e con poca luce. Sopra al contenitore va posto anche un telo di plastica che funge da protezione. Una volta che la pianta avrà cacciato le sue prime radici, il contenitore potrà essere spostato in un luogo più illuminato e il velo di protezione potrà essere rimosso. Successivamente, quando la pianta si sarà irrobustita, potrà essere spostata in un singolo vaso e trattata come una pianta adulta. La propagazione per talea è un’operazione abbastanza facile, l’unica cosa è che le orchidee si presentano in due forme differenti ma non è affatto una difficoltà o un problema. La riproduzione attraverso la semina è più complicata rispetto alle tecniche espresse precedentemente. Con una moltiplicazione per semina è possibile ottenere anche dei risultati molto più soddisfacenti ma le piante non saranno mai perfettamente uguali né alla pianta madre e né tra di loro. Anche se impolliniamo un fiore con lo stesso polline, le piante che verranno fuori, avranno caratteristiche diverse dalla madre. Il problema sta nei semi, essi sono privi di nutrimento e quindi cercano le sostanze di cui hanno bisogno dall’esterno, ovvero da un particolare fungo che, nutrendosi, rilascia sostanze come zuccheri ed altro.


Monopodiali e simpodiali

Moltiplicazione orchidee In virtù di quanto scritto precedentemente riguardo alla moltiplicazione per talea, le due differenti forme di orchidee sono quella monopodiale e quella simpodiale. Le orchidee monopodiali hanno un fusto che si sviluppa in lunghezza e producono da sole nuovi getti alla base della pianta. Ci sono alcune che non producono nuovi getti alla base ma li producono dallo stelo dei fiori quando i fiori saranno appassiti. Ci sono alcune specie che non ci fanno questa gentilezza e quindi possono essere divise quando il fusto sviluppa radici aeree. Le piante che si allungano troppo possono essere tagliate a metà e rinvasate singolarmente. La parte inferiore svilupperà presto un nuovo apparato radicale mentre la parte superiore continuerà il proprio sviluppo. Le orchidee simpodiali sono quelle che presentano un rizoma da cui nascono i bulbi. Ogni bulbo è una pianta che può essere staccata e interrata in vasi singoli. Un consiglio è quello di dividere i rizomi in gruppetti di tre o quattro bulbi in modo tale che, tra di loro, si danno la giusta carica per svilupparsi al meglio.


Moltiplicazione orchidee: Orchidea Phalaenopsis riproduzione

riproduzione phalaenopsis Una delle varietà di orchidee certamente più diffusa e apprezzata è la Phalaenopsis, una specie che ha origine dalle Filippine, l'Australia, l'Indonesia e l'India orientale. Questa orchidea è di tipo epifita, ovvero è una pianta che ha radici aeree, non si sviluppano nel terreno ma usano come supporto il tronco e la corteccia di altre piante.

La riproduzione di questo tipo di orchidea si esegue principalmente con la divisione dei keiki, ovvero di una nuova pianta che si sviluppa da un nodo dello stelo o al colletto. Per fare in modo che l'operazione di moltiplicazione vada a buon fine è bene aspettare a dividere il keiki fino a quando non abbia sviluppato sufficientemente l'apparato radicale e presenti almeno tre foglie. Questo va poi rinvasato singolarmente usando come substrato del bark, ovvero un composto di corteccia appositamente studiato per garantire il corretto sottofondo all'orchidea. Per raccogliere il keiki si deve procedere con un taglio preciso mantenendo circa due centimetri al di sopra e al di sotto del nodo.



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