Al di là di quanto, nel paragrafo precedente, abbiamo detto sulla propensione dell’uomo ad invadere un po’ troppo la natura che lo circonda, esso non è tutto da buttare con i suoi comportamenti; in effetti molti esseri umani, anzi vogliamo sbilanciarci, tutti gli esseri umani hanno dentro di sé il gene della natura, ovvero quella parte inconscia di noi che ci fa provare una sensazione di pace e serenità allorquando ci troviamo immersi in un luogo naturale, la stessa “spinta” interna che ci porta a recarci a contatto con la natura per evadere dalla monotonia quotidiana ma soprattutto per rigenerarci. In effetti l’uomo, prima di trasferirsi nelle città che ha costruito, ha vissuto e si è evoluto in contesti del tutto naturali, quindi non si possono nascondere migliaia e migliaia di anni con un secolo di vita in città. La natura infatti ci ha dato tutto quando non eravamo in grado di costruirci nulla, dal cibo al vestiario, passando per il prezioso tetto (di caverna, in origine) sulla testa. Ecco perché gli uomini amano le piante ed amano circondarsene, esso infatti è solo un modo per sentirsi più a contatto con la natura, per ammirarne i colori e godere dei suoi profumi intensi e del suo ossigeno puro.
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Dato che il mondo vegetale contiene un numero a più di sei zeri di specie, è chiaro sia che non possiamo conoscerle tutte (anzi, a detta degli scienziati botanici, ci sono sulla Terra ancora tantissime specie non catalogate e studiate, soprattutto in paradisi naturali inesplorati come alcuni fondali marini e barriere coralline o anche le foreste equatoriali) e sia che non possiamo amarle tutte. Per vari motivi che spaziano dal commerciale allo storico, alcune specie vegetali sono più conosciute ed amate in tutto il pianeta. Molti nostri appassionati lettori avranno di certo pensato come esempio alle rose, bellissime e celebrate ovunque, ma in questo articolo ci dedichiamo alle orchidee: questa specie di pianta di origine asiatica si distingue per l’eleganza con cui arreda ogni ambiente, risultando poco invasiva ma adattabile sia ad un salotto chic e sia ad una bella tavernetta (molto dipende anche dalla colorazione del fiore). Il fiore è il pezzo forte della pianta, perché ha una forma ricercata e molto variabile da specie a specie (ne esistono centinaia di migliaia, senza contare gli ibridi commerciali ovviamente), ma resta sempre un punto di forza apprezzato.
Ora daremo una notizia che potrebbe sconvolgervi, ma che è la verità ed è la luce di un mercato vegetale che forse soggioga un po’ troppo alle regole del commercio, ma in effetti non potrebbe fare altro se vuole sostenersi: praticamente tutte le orchidee in vendita non sono altro che ibridi, ovvero specie nate dall’unione guidata di più esemplari diversi in modo da ottenere il mix desiderato di caratteristiche: ci sono quelli a lunga durata, a singolo fiore, a fiori multipli, a colorazione varia, a grandezze diverse e chi più ne ha più ne metta. Ma ciò che è strano è che il tutto accade nonostante l’orchidea sia una tra le piante più forti e dal carattere maggiormente spontaneo: le orchidee selvatiche, nelle zone con clima ideale per la specie, sono molto diffuse e siccome sono rare, vengono ricercate da gruppi di appassionati che spesso si riuniscono in associazioni per condividere gli “avvistamenti”, le esperienze ed i luoghi con più specie. Strano ma vero, nonostante un clima italiano molto lontano da quello umido e piovoso che ama l’orchidea, presenta il suo numero di specie spontanea, tra le dieci e le venti, che possono essere osservate senza troppe difficoltà. Non sarà facile, per chi vuole saperne di più a riguardo, trovare numerosi blog, forum e siti di associazioni sul web che trattano dell’argomento.
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