Tantissime specie vegetali sono salite alla ribalta perché sono diventate piante da appartamento molto apprezzate, ma in questo articolo parliamo di quella che è la pianta più diffusa negli appartamenti: l’orchidea. Questa piccola pianta di origine tropicale si manifesta come una struttura apparentemente esile con uno stelo sottile verde, delle foglie ovali arrotondate circa alla base (in numero esiguo, due o tre al massimo) ed uno o più fiori al vertice che sono il vanto di questa pianta. Essa infatti è famosa perché le sue infiorescenze hanno una forma molto particolare, con la degenerazione di uno dei petali a “pannello di protezione” delle strutture sessuali accolte al centro del fiore (come in tutti i fiori). Ciò non è rilevante ai fini dell’estetica, perché questa funzionalità non è evidente ed ai più non è nemmeno nota, però contribuisce a creare il mito di questo fiore che spesso viene accostato alle donne in quanto ne ricorda le caratteristiche: apparente fragilità ma grandissima forza interiore (vedremo quale è), eleganza e semplicità, fascino. In effetti ciò che più ci piace dell’orchidea è proprio l’essere semplice e di ridotte dimensione, ma capace di incantare anche come regalo ed arredo di interni.
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Ovviamente l’orchidea, nonostante sia naturalmente predisposta per sopportare il clima dei nostri appartamenti, ha bisogno di essere curata e ciò non prescinde da alcune tecniche di base del giardinaggio. Una ad esempio è la potatura ma nel caso dell’orchidea si riduce in pratica solo a diventare un semplice rimuovere le foglie secche perché la piccola e poco voluminosa struttura della pianta di orchidea rende il tutto molto semplice. Invece il rinvaso è molto importante per l’orchidea: questa pianta, in più di una variante, ha radici aeree, quindi che non devono essere interrate (almeno non totalmente) ma devono avere la possibilità di assorbire luce ed ossigeno per far vivere la pianta. Ecco perché i vasi di orchidee spesso sono trasparenti e non contengono terra ma dei sassi, del legno o comunque altro materiale grossolano: passaggio di aria e luce. Inoltre ciò porta a soluzioni d’arredamento molto interessanti e passibili di vari abbinamenti. Diciamo che il rinvaso dell’orchidea va compiuto ogni due anni, stando attenti a spostarla in un vaso appena appena più grande del precedente ed a fare in modo che si abbia il massimo del drenaggio perché la orchidea non sopporta i ristagni idrici.
L’orchidea è stata definita, da noi e da altri, come perfetta per la vita in appartamento, ma perché? La motivazione è da ricercare nel suo habitat di origine, ovvero le foreste tropicali dell’Asia orientale. In queste zone del mondo la orchidea cresce all’ombra di enormi alberi che con la loro fitta chioma coprono tutto o quasi il sole disponibile; inoltre il clima è sempre mite o caldo ma soprattutto l’umidità è molto elevata, e stante la copertura dei grossi alberi accade che la circolazione di aria al livello inferiore, dove si trova la orchidea, risulta molto scarsa. Ebbene, queste caratteristiche climatiche appena elencate corrispondono incredibilmente a ciò che riscontriamo costantemente nei nostri appartamenti, soprattutto nel periodo autunnale ed invernale, periodo in cui le orchidee crescono, fioriscono e vivono benissimo in ogni angolo della casa. La cosa importante, come già citato prima, è di garantire che mai ci siano ristagni idrici, e ciò può sì essere fatto con un piccolo ricambio di aria ogni tanto, ma soprattutto è importante la definizione del substrato che deve essere grossolano, drenante e dotato di un sottovaso “staccato” che impedisca all’acqua di restare a contatto con la pianta. Sono accorgimenti molto semplici che permetteranno di trovare grande soddisfazione dalle nostre orchidee.
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