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Il “trucco” per evitare che, come abbiamo detto in precedenza, un investimento di spazio e denaro ingente come quello di una piscina diventi sprecato ed irriconoscibile è la manutenzione; facile a dirsi ma difficile a farsi, perché queste procedure (diverse a seconda dei casi) richiedono costanza e competenza, oltre che una buona dose di disponibilità e sacrificio proprio perché ogni imperfezione pericolosa venga eliminata all’origine e non si aggravi. Ovviamente per far tutto questo è necessario che si goda di una certa competenza in materia, fatto che per una piscina è abbastanza raro; non a caso, la formula più diffusa è quella della manutenzione esterna, affidata ad un’azienda del settore con cui prende accordi economici ed a cui delegare totalmente le operazioni. Ma non basta questo, ci sono anche delle attrezzature da acquistare per i compiti più disparati e per le necessità della nostra proprietà; se ne potrebbero citare tantissime, ma oggi ci soffermeremo sulle pompe da piscina.
La pompa è una macchina operatrice che utilizza una fonte di energia esterna (per la maggior parte delle volte elettrica, derivante dall’allacciamento alla rete oppure da un generatore esterno come un piccolo motore a combustione interna) per fornire energia ad un liquido e spingerlo in un vano oppure per estrarlo da un vano. Ovviamente questa è una definizione tecnica ma particolarizzata per gli utilizzi inerenti alla piscina; in modo particolare, possiamo definire quindi le pompe e le pompe aspiranti. Entrambe queste macchine sono utili per la manutenzione e la cura della nostra piscina, e tra poco vedremo perché. Prima è necessaria una precisazione: data la specialità dell’oggetto in questione e della condizione di utilizzo, si tratta di un discorso chiaramente riferito alle piscine in muratura o modulari, ovvero a quelle piscine con un costo più elevato di allestimento, ed è chiaro che lo si vuole tutelare anche con una spesa per attrezzi da manutenzione. La pompa più classica da utilizzare per la piscina è quella che ha il compito di pompare, di spingere acqua all’interno della vasca della nostra piscina per riempirla o per mantenerne costante il livello; questa è un’utilizzazione abbastanza comune, ed è possibile trovarla in tutte le piscine meglio attrezzate e di un certo valore. La pompa aspirante è invece una pompa che ha il compito di “succhiare” acqua, cioè di prelevare l’acqua dalla piscina; essa può essere utilizzata per due motivi: lo svuotamento della piscina dovuto alla sospensione invernale delle attività o comunque ad importanti lavori da effettuare all’interno, oppure il prelievo di piccole quantità d’acqua costantemente per le operazioni di filtraggio continuo (a cui poi è abbinata una pompa per reimmettere l’acqua nella vasca).
L’acquisto di una pompa è un passo abbastanza grande, anche se necessario se si vuole salvaguardare il valore e la funzionalità originari della nostra piscina. Esse sono delle macchine specialistiche ed a volte caratterizzate da una certa complicanza costruttiva e progettuale, per questo motivo hanno un costo abbastanza elevato. Certo, nulla in confronto al costo della piscina stessa e soprattutto nulla in confronto a quanto poi possiamo guadagnare in termini di “non-perdite” di valore e funzionalità della piscina. A seconda dei modelli, si possono toccare anche le migliaia di euro, considerando che pompe di marca e di aziende famose ed importanti richiedono una maggiore spesa ma spesso offrono maggiori garanzie di durata ed affidabilità, quindi meno costi di gestione. Oltre a ciò si deve considerare anche il consumo, molto importante.
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