I fiori di mandorlo sbocciano su una drupacea originaria dell’Asia, per l’esattezza della Cina. L’albero raggiunge altezze medie, di circa otto, dieci metri, e può vivere anche più di cento anni. Il mandorlo è molto diffuso nei climi temperati e nelle regioni mediterranee, specie in Sicilia, dove venne importato dai Fenici. Successivamente, grazie a Francesi e Spagnoli, il mandorlo si diffuse in tutti i Paesi dell’area mediterranea ed alcuni di essi sono diventati produttori delle varietà più pregiate, tra questi ricordiamo la Puglia. Oggi il mandorlo è diffuso anche nel continente americano, anche se la sua coltivazione avvenne più tardi rispetto all’Europa e solo nel XVI secolo. Il mandorlo presenta foglie verdi, strette e lanceolate e fiori con cinque petali e cinque sepali, che fioriscono precocemente già da febbraio. I fiori possono avere dei colori che virano dal bianco, al rosa, con tonalità più o meno accese, in base alla varietà coltivata. I fiori di mandorlo si sviluppano prima delle foglie e quando hanno compiuto il loro processo di maturazione si staccano naturalmente dal ramo. In questo ciclo vegetativo gli esperti del significato dei fiori hanno letto un simbolismo molto potente ed efficace che rappresenta il naturale corso della vita scandito dalla nascita, dalla giovinezza, dalla vecchiaia e dalla morte. I fiori di mandorlo sono ermafroditi, cioè presentano nella stessa struttura organi riproduttivi maschili e femminili. In effetti, questi fiori contano un elevato numero di stami, da venti a quaranta. L’impollinazione del fiori di mandorlo avviene ad opera delle api, ecco perché durante la fioritura è necessario inserire delle arnie che consentano alle api di trovare rifugio e di lavorare il nettare. I frutti del mandorlo sono delle drupe, le famose mandorle usate a scopo alimentare, ma anche in erboristeria e nella cosmesi.
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Il mandorlo conta due importanti specie: quello dolce e quello amaro. Quest’ultimo produce drupe tossiche, controindicate per il consumo umano, mentre quello dolce regala le mandorle omonime da cui si ricavano il latte di mandorla e altri prodotti usati in gastronomia e nella cosmesi. La scelta del mandorlo da coltivare condizionerà anche la resa estetica dei relativi fiori. I natura esistono varietà di mandorlo coltivate per la qualità dei frutti ed altre coltivate per la bellezza dei fiori. Tra le varietà da frutto più rinomate ricordiamo le siciliane “ Pizzuta d’Avola e “Fascianeddu” e le pugliesi “Genco” e “Tuono”, oppure altre varietà come Jordanolo" e "Supernova", e le Ferragnes, di origine francese e con una fioritura piuttosto tardiva rispetto ad altre specie di mandorlo. Per godere di fioriture spettacolari è consigliabile coltivare le seguenti specie: Prunus glandulosa, Prunus tenella e Prunus triloba. Ricordiamo che il mandorlo appartiene al genere Prunus ed alla famiglia delle Rosaceae, la stessa del ciliegio e del pesco.
Le varietà di mandorlo da fiore che abbiamo elencato al paragrafo precedente garantiscono delle fioriture davvero spettacolari. Il prunus glandulosa, originario della Cina e del Giappone, è un piccolo albero alto al massimo due metri, a fioritura tardiva, che a marzo ed aprile sviluppa piccoli fiori bianchi o con riflessi rosa. Il prunus tenella è un mandorlo da fiore originario dell’Europa, presenta la stessa altezza della specie prunus glandulosa, con fiori di colore bianco, rosa e rosso. Il prunus triloba è un mandorlo da fiore originario della Cina e presenta fiori semplici di colore rosa intenso. I florovivaisti hanno realizzato anche dei magnifici ibridi con fiori doppi e dai colori ancora più scuri.
Il mandorlo da fiore non presenta eccessive esigenze di coltivazione. Si sviluppa bene nei luoghi ben illuminati e gradisce il sole diretto per almeno cinque ore al giorno. Il terreno ideale per questa pianta è fertile e ben drenato, anche se in genere il mandorlo si adatta a qualsiasi tipo di terreno. In quelli aridi e poco fertili è però necessario utilizzare la propagazione per seme, che evita eventuali problemi di attecchimento. I fiori di mandorlo si possono reperire anche acquistando innesti di pianta da fiore, che sono maggiormente usati per scopi ornamentali e per decorare gli spazi esterni. Le varietà di prunus che abbiamo citato al paragrafo precedente sono facilmente reperibili presso i vivai.
Il mandorlo, in base alla varietà a cui appartiene, può avere una fioritura anticipata o tardiva. Quella anticipata avviene solitamente entro febbraio, mentre quella tardiva a marzo. Tutte le varietà di mandorlo sopportano temperature anche molto rigide e persino il gelo. Basta pensare che il mandorlo resiste anche a temperature al di sotto dei dieci gradi. Scegliendo varietà a fioritura precoce si corre, però, il rischio di danneggiare la pianta, che dovrà sopportare un periodo più lungo fatto di gelate notturne e di brinate mattutine, mentre quelle tardive, fiorendo in un periodo con clima più temperato, hanno maggiori probabilità di garantire dei fiori più sani e meno danneggiati dal freddo. Nelle zone temperate è meglio preferire varietà a fioritura tardiva, perché il mandorlo è una pianta sensibile ai rialzi della temperatura, che ne anticipano la fioritura. I fiori di mandorlo possono infatti sbocciare anche a gennaio, se la temperatura sale intorno ai diciotto gradi.
In autunno e in inverno è bene somministrare ai piedi dell’albero del concime organico maturo o del concime chimico a lenta cessione. Il mandorlo da fiore non necessita della concimazione intensiva tipica del mandorlo da produzione. Quest’ultima prevede, infatti, una concimazione azotata in autunno, in primavera e in estate, nel periodo compreso tra la fioritura e la comparsa dei frutti. Il mandorlo da fiore, invece, presenta necessità nutritive più semplici, che possono essere abbondantemente soddisfatte dalla somministrazione di concime organico. La concimazione minerale però non è da escludere, specie per la combinazione di alcuni microelementi ( zinco, boro, calcio e ferro) che possono essere utili al sano sviluppo della pianta e dei suoi fiori.
Il mandorlo da fiore va irrigato regolarmente come le altre piante. Trattandosi di una specie prettamente mediterranea, sopporta bene i periodi di siccità, ma quando questi si prolungano è bene intervenire con delle annaffiature che drenino il terreno senza inzupparlo. La frequenza delle irrigazioni andrà calibrata in base al clima dell’area in cui il mandorlo viene coltivato. In zone con primavere piuttosto piovose le irrigazioni possono essere tranquillamente sospese.
Il mandorlo da fiore non necessita di alcun intervento di potatura. Questa, semmai, è necessaria nelle coltivazioni intensive, per condizionare la produzione dei frutti e per ritardare o anticipare alcune fasi del ciclo vegetativo della pianta. Nel mandorlo da fiore bisogna soltanto intervenire per eliminare rami secchi o rovinati. L’intervento va effettuato dopo la fioritura.
Il mandorlo viene colpito da una malattia fungina, la bolla, che attacca i germogli giovani e le foglie e dagli afidi, che ne danneggiano irrimediabilmente la fioritura. La bolla provoca la deformazione delle foglie causando un ispessimento innaturale ed esteticamente sgradevole a vedersi. La lotta a queste avversità viene effettuata usando prodotti antifungini per la bolla, ed insetticidi specifici per gli afidi.
Il fiori di mandorlo sono stati celebrati nell’arte, nella letteratura e nella religione. Ad essi viene attribuito il significato di portatori di speranza e di presagi positivi. In alcuni episodi biblici vengono anche rappresentati come l’emblema della caducità della vita, per la velocità con cui si sviluppano, mutano di colore e muoiono. I fiori di mandorlo come portatori di speranza sono ampiamente celebrati nelle leggende della mitologia greca. Anche Vincent Van Gogh, uno dei più autorevoli esponenti dell’Impressionismo, ci ha lasciato tra le sue opere il famoso dipinto del “Ramo di mandorlo fiorito”, un olio su tela che il pittore regalò al fratello ed alla moglie per la nascita del loro bambino. I fiori di mandorlo vengono celebrati ed omaggiati anche in occasione di tradizionali feste di paese. Non possiamo infatti dimenticare la famosissima “Sagra del mandorlo in fiore” che si svolge ad Agrigento, nel mese di febbraio, per salutare l’arrivo della primavera rappresentata proprio dalla fioritura di questa pianta. I fiori di mandorlo sono i primi a sbocciare, rispetto ad altri, ed è per questo che vengono considerati come l’inizio della bella stagione e come portatori di rinnovamento e di eventi positivi. Le spose di primavera possono decorare il loro bouquet con dei minuti fiori di mandorle, per indicare la speranza e l’augurio di un matrimonio e di un amore che possano durare per tutta la vita.
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