Concimi organici: cosa sono e come usarli

Che cosa

I concimi (o fertilizzanti) sono dei substrati da cui gli organismi vegetali possono trarre le sostanze nutritive di cui necessitano. È possibile classificarli in concimi organici e fertilizzanti chimici. La differenza tra i due sta nella differente origine e nel contenuto di sostanze nutritive. Per quanto riguarda il primo punto, i concimi organici hanno un'origine biologica (vegetale o animale), mentre i secondi sono sintetizzati artificialmente. Quanto invece al contenuto di sostanze nutritive, i concimi organici ne possiedono una grande quantità, mentre i fertilizzanti chimici di solito ne possiedono poche (a volte soltanto una). Questi ultimi, infatti, vengono spesso chiamati anche fertilizzanti mirati, proprio perché concepiti per fornire alla pianta un particolare nutriente di cui sono carenti.
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Classificazione dei concimi

Fertilizzanti organici humus E' possibile classificare i concimi organici in due grandi gruppi: i concimi NP e quelli azotati. I primi possiedono una cospicua quantità di azoto e potassio, sono relativamente poveri di fosforo e contengono una quantità variabile di microelementi (cioè sostanze nutritive di cui la pianta ha bisogno solo in minima parte). I concimi azotati, invece, non si differenziano dai concimi NP per il contenuto di microelementi ed azoto, ma lo fanno per il contenuto di potassio, che, negli azotati, è piuttosto ridotto. La scelta dell'uno piuttosto che dell'altro va fatta in funzione delle esigenze del vegetale da alimentare. È da precisare che, trattandosi di concimi organici, come stabilito dalle normative vigenti, tutte le sostanze nutritive contenute, in particolare azoto, potassio e fosforo, devono rigorosamente essere di origine biologica.

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La concimazione

Concime organico polvere Esistono tre differenti modi per concimare il terreno servendosi dei fertilizzanti organici: la concimazione mirata, la somministrazione a strisce e lo spargimento diretto in superficie. La concimazione mirata viene, di norma, fatta su porzioni ristrette della piantagione allo scopo di fornire ai vegetali una sostanza nutritiva in particolare. È chiaro che, essendo i concimi organici piuttosto ricchi di varie sostanze nutritive, assieme al nutriente specifico di cui le piante hanno necessità, servendosi di questo tipo di fertilizzanti, se ne forniranno alle piante anche altri. La somministrazione a strisce viene fatta su terreni la cui composizione è tale da ostacolare la germinazione dei semi. Quanto allo spargimento diretto in superficie, invece, è particolarmente importante l'avvertimento di farlo prima della semina. I concimi organici, infatti, una volta sparsi, tendono a decomporsi, rilasciando nel terreno delle sostanze che possono danneggiare i germogli. È bene procedere con la semina solo al termine di questo processo di decomposizione.


Concimi organici: cosa sono e come usarli: I concimi più comuni

Letame Tra i concimi di origine organica, il più noto di tutti è senza dubbio il letame, anche detto stallatico. Si tratta essenzialmente di escrementi di animali da allevamento misti a lettiera ed urina. Questo fertilizzante ha un grande potere ammendante ed è, quindi, particolarmente idoneo a terreni di cui si desidera migliorare la tessitura. Gli animali di cui più diffusamente si sfrutta il letame, sono gli ovini, i bovini, gli equini ed i suini. Il letame di ovino ha una quantità media di azoto e di potassio dell'8%, mentre contiene circa il 2% di fosforo; quello dei bovini possiede in media il 3% di azoto e di potassio, mentre possiede l'1% di fosforo; il letame di equini contiene mediamente il 6% di azoto, il 2% di fosforo ed il 7% di potassio; il letame dei suini invece ha un contenuto di azoto, di fosforo e di potassio rispettivamente del 4%, del 2% e del 6%.


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