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L'innesto delle rose avviene tra due piante di rose, una robusta e resistente, dotata di un buon apparato radicale, detta portainnesto, ed una della varietà prescelta, detta nesto. Con questa tecnica si sfruttano le migliori caratteristiche delle due piante. Le rose si possono innestare nel periodo vegetativo, da maggio a giugno, per mezzo della tecnica a scudetto a gemma vegetante, o a settembre con la tecnica a scudetto a gemma dormiente. Nel periodo vegetativo la corteccia si stacca più facilmente dal legno per cui aumentano le probabilità di riuscita. Con un taglierino molto affilato, si pratica un'incisione a T nel portainnesto e delicatamente si aprono i lembi della corteccia, scoprendo il legno sottostante. Si sceglie il ramo da innestare, sano, privo di difetti e della varietà preferita. Si pulisce il ramo, si eliminano le spine e le foglie al picciolo, quindi, per mezzo di un'incisione alla corteccia, si isola la gemma (facendo attenzione che nella parte inferiore sia attaccata al legno), inserendola poi nella incisione a T del portainnesto. Le due parti si legano con della rafia in modo che restano ben aderenti.
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In un vigneto è importante selezionare il vitigno giusto per le proprie esigenze. In questo caso su una pianta selvatica, che produce uva di scarsa qualità, ma che risulta resistente agli attacchi della fillossera, si può innestare la specie prescelta. La vite selvatica diventa il portainnesto, mentre il vitigno selezionato, il nesto. Con la vite gli innesti possono essere di due tipi, legnosi ed erbacei. Quello legnoso può essere a spacco totale se il tronco non è molto spesso. Nel portainnesto si pratica uno spacco centrale in cui inserire un tralcio di vite compreso tra due nodi (due gemme), sagomato a cuneo; a spacco semplice o doppio se il tronco ha dimensioni maggiori, si pratica un taglio laterale su cui inserire la marza. Il materiale da innestare va prelevato con la potatura, di norma nei mesi invernali e conservato bene fino a marzo, periodo migliore per l'innesto. Dopo aver unito le due parti, vanno sigillate con il mastice e avvolte con apposito nastro adesivo. L'innesto erbaceo, in alcune zone, si effettua in estate, su piante giovani. Le due parti si tagliano diagonalmente e si uniscono per mezzo di mastice e nastro adesivo.
Le piante di agrumi, molto diffuse nell'area mediterranea, calda e assolata, si riproducono prevalentemente per innesto. Da un seme è possibile ottenere una pianta di agrumi, ma se si vogliono frutti succosi, di buona qualità, si deve necessariamente innestare. Come portainnesto si scelgono piante di limone o di arancio. Il periodo migliore è fine inverno-primavera, a seconda della tecnica scelta. La tecnica da utilizzare è a spacco, a gemma, a corona, a triangolo, anche se la prescelta è quella a corona. Con questa tecnica le marze, lunghe 10-15 centimetri, si inseriscono tra la corteccia e la parte legnosa del portainnesto, e successivamente si legano con rafia. Le marze, prelevate da alberi di uno-due anni, raccolte in autunno, quando non sono in fase vegetativa, ma di riposo, devono avere le gemme ferme. Prima dell'innesto, la pianta madre va ripulita di tutti i rametti e germogli alla base, in modo che la linfa sia indirizzata esclusivamente nel punto d'innesto. Con la tecnica dell'innesto è possibile coltivare due o più varietà di agrumi sullo stesso albero.
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