Vediamo nello specifico un innesto su di una pianta da frutta. La tecnica più utilizzata per questo tipo di piante si chiama: a occhio o a gemma. Consiste nell'individuare un robusto "portainnesto", ad esempio un melo. Scelto il ramo adatto, che dovrà essere di circa 4 o 5 centimetri di diametro, effettueremo un taglio a T nella corteccia, rialzandola leggermente con il coltellino da innesto. Da una pianta sana di pero, preleveremo invece l' occhio o gemma, che andremo ad inserire nel portainnesto in precedenza preparato. Utilizzando della rafia o nastri apposti, andremo a chiudere per bene il taglio a T, in modo che la gemma sia a stretto contatto con la parte legnosa della pianta madre. Quando avrà attecchito, l'innesto va liberato dal nastro. Così facendo avremo un ramo nuovo, che crescendo darà frutti gustosi. Questi innesti vanno fatti su tutti i rami del portainnesto, quindi sarà bene utilizzare una pianta madre giovane e poco ramificata. I rametti che nasceranno in seguito, dall'innesto in su, saranno della qualità della gemma inserita.
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Per le "succulente" o piante grasse, valgono più o meno le stesse regole che per le piante da frutta. Su questo tipo di piante, in genere, si utilizza il sistema di innesto detto "a spacco". Consiste nel tagliare orizzontalmente il "portainnesto" e praticare un taglio verticale profondo circa 3 centimetri. Nello "spacco" si andrà, a questo punto, ad inserire il vero e proprio innesto. Invece di utilizzare nastri, rafia o mastici, come per le piante da frutta, sulle piante grasse la parte innestata andrà fermata con l'ausilio di elastici. Verranno poi tolti una volta che la parte "ferita" si sarà rimarginata a dovere, ricostruendo una pellicola a protezione della polpa. Per effettuare un innesto su di una pianta grassa, è necessario utilizzare un coltello molto affilato, in modo che il taglio risulti perfetto. La parte che viene inserita nello "spacco" viene denominata "marza".
I periodi giusti per innestare, ovviamente, variano da specie a specie. Si può innestare sia in primavera che in autunno, ma anche in estate o in inverno. Il tipo di innesto determina anche il periodo. Il primo che abbiamo preso in considerazione, quello a "gemma", andrà effettuato in primavera, in modo che la parte innestata, appunto la gemma, possa attecchire con maggior velocità. In primavera la pianta è in grado di sviluppare il maggior sforzo di crescita, favorita anche dalle condizioni climatiche ottimali, né troppo caldo e né troppo freddo; soprattutto però, in primavera la pianta secerne una maggior quantità di linfa che viene "spinta" verso la parte superiore della pianta, mentre in inverno, sviluppa maggiormente l'impianto radicale. L'innesto a "spacco", invece, viene praticato principalmente a fine inverno, dando così modo alla pianta madre di saldare le due parti, senza che ancora venga innescato il processo di fogliazione, che andrebbe a sottrarre elementi nutritivi alla parte legnosa interessata.
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