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Gli obiettivi principali della potatura dell’olivo sono stati in parte segnalati al paragrafo precedente e si possono semplicemente riassumere in due concetti: produttivi ed ornamentali.
La potatura per finalità produttive tende ad eliminare i rami secchi e inutili dell’albero, per lasciare ampio spazio a quelli da cui si svilupperanno le olive. La potatura dell’olivo, per scopi di produzione, può anche servire ad eliminare alcuni rami produttivi, in modo da favorire l’emissione di nuovi germogli. Tanti anche gli obiettivi estetici della potatura dell’olivo, finalizzata ad asportare rami che crescono disordinatamente compromettendo la forma della chioma. Molti rami in eccesso vengono anche eliminati perché impediscono la penetrazione dei raggi solari nei rami fertili, i quali, non riuscendo ad effettuare la fotosintesi, rischiano a loro volta di seccarsi e di non produrre frutti. Si eliminano per fini estetici anche i rami grossi che tendono ad incrociarsi l’uno con l’altro deturpando la parte centrale della chioma, o i rami esterni o laterali che si sviluppano anche negli olivi ornamentali da giardino. Questi rami, continuando a crescere, tenderebbero a spezzarsi ed a cadere anche in prossimità del tetto dell’abitazione, causando dei danni più o meno gravi. Einhell GC-RS 2540 Biotrituratore elettrico, silenzioso, 2000 Watt Prezzo: in offerta su Amazon a: 154,8€ (Risparmi 30,15€) |
La potatura è una pratica colturale che si avvale di diversi metodi, tra cui i tagli di alcune parti vegetali, lo spostamento manuale dei rami, l’eliminazione dei germogli, ecc.
Nell’olivo, la parte più importante della potatura è rappresentata dai tagli, cioè dall’eliminazione o dal raccorciamento di alcune parti dell’albero, specie rami e branche. Nell’olivo, i tagli di eliminazione superano quelli di raccorciamento, che vengono anche definiti tagli di ritorno. La maggior parte dei tagli di potatura dell’olivo sono di eliminazione di rami grossi, antiestetici, deturpanti della chioma, vecchi ed improduttivi. Nell’olivo vanno tagliati anche i rami che tendono ad allungarsi, i polloni ed i succhioni. I primi sono rami improduttivi chiamati anche di prolungamento, i secondi, che si sviluppano sulla parte basale dell’albero, sono ugualmente improduttivi e vanno tagliati. Gli ultimi, ovvero i succhioni, che si sviluppano sempre nella parte basale, possono essere improduttivi solo nel primo anno, mentre in alcune varietà di olivo tendono a fruttificare a partire dal secondo. Per cui, se si vuole che questi rami fruttifichino, è meglio praticare dei tagli di ritorno, cioè di raccorciamento. I tagli di ritorno si possono anche praticare sui rami fertili dell’olivo, che emetteranno nuovi getti migliorando la fioritura e la fruttificazione.In base alla tecnica, agli obiettivi ed al momento in cui viene effettuata, si distinguono diverse tipologie di potatura. Questo concetto vale anche per l’olivo, che potrà subire una potatura di impianto, di allevamento o formazione, di ringiovanimento, di riforma e di fruttificazione.
La potatura di impianto si pratica agli inizi dello sviluppo della pianta, cioè dopo un certo lasso di tempo dalla prima messa a dimora dell’albero. La potatura di allevamento o di formazione si effettua, invece, durante la crescita della pianta giovane, per condizionare la forma della chioma e l’intero portamento della pianta. La potatura di ringiovanimento si pratica, invece, negli alberi vecchi e consiste in genere, nel tagliare rami vecchi, secchi o improduttivi. La potatura di riforma consiste nel tagliare rami danneggiati da avversità o malattie, per ridare una forma migliore alla chioma, mentre quella di fruttificazione serve a migliorare la qualità e la quantità dei frutti. Tutte queste tipologie di potatura, ad eccezione di quella di fruttificazione, che può servirsi anche dei tagli di rinnovo delle branche più giovani, si effettuano tramite tagli di eliminazione, che portano a una consistente sfoltitura della chioma dell’albero. La potatura di eliminazione può anche non essere necessaria nelle piante più giovani, specie nei primi due anni, mentre va praticata negli alberi più maturi. In base alla quantità di rami asportati si parla di potatura leggera o pesante. È leggera la potatura che asporta non più del 20% della chioma dell’albero, viceversa si parla di potatura pesante.I tagli di potatura, sia nell’olivo che in qualsiasi altra pianta, vanno effettuati in maniera netta e precisa e senza lasciare segni e ferite sul legno che potrebbero difficilmente rimarginarsi. Se il legno dei rami dovesse presentare sfilacciature, vorrà dire che la potatura non è stata eseguita correttamente. Le ferite e le sfilacciature sul legno si evitano usando attrezzi per potatura con lame pulite e ben affilate.
Si procede individuando le zone da potare e poi tagliando i rami più grandi, partendo dall’alto verso il basso. Vanno tagliati anche i rami che si incrociano l’un l’altro, i polloni ed i succhioni. In questo caso, vista la posizione dei rami, il taglio dovrà partire dalla parte basale. Da tagliare anche i rami troppo ravvicinati, perché la distanza ideale tra un ramo e l’altro deve essere di almeno cinquanta centimetri. Vanno rimossi anche i rami cresciuti nella direzione opposta al vento. Questi rami vanno tagliati solo se l’albero è esposto in zone caratterizzate da forte vento, perché potrebbero deformare la chioma facendole assumere un portamento asimmetrico.Per potare l’olivo, come già detto, si usano appositi attrezzi per potatura o da taglio. Tra questi troviamo le forbici, le cesoie, la motosega, il segaccio, la roncola e il coltello. Le forbici e le cesoie sono degli attrezzi simili costituiti da un’impugnatura e da lame di taglio ben affilate ed arcuate. Possono essere manuali o automatiche e consentono di tagliare i rami più giovani e sottili.
Con la roncola, il segaccio e la motosega si procede, invece, a tagliare parti dell’albero più robuste e con diametro maggiore. Gli attrezzi per potatura devono avere lame lucide, pulite e ben affilate. In caso di attrezzi con lame già usate diverse volte, è meglio procedere alla loro sostituzione. La pulizia e la disinfezione degli attrezzi per potare l’olivo può essere effettuata usando dell’alcool. Prima di usare questi attrezzi è necessario di munirsi di una tuta da giardiniere che faciliti i movimenti di taglio e di un paio di guanti per potatura realizzati in materiale antiscivolo, antitaglio ed anatomici, che permettano una corretta presa degli attrezzi, senza rischio di procurarsi tagli e ferite alle mani. Le ferite di taglio all’albero di olivo,invece, se piccole, non richiedono procedure di disinfezione, mentre quelle più grandi, che faticano a rimarginarsi in tempi brevi, vanno protette con composti a base di rame o con cicatrizzanti in crema che impediscono lo sviluppo di malattie dell’olivo, tra cui la rogna.La potatura dell’olivo giovane si effettua ogni due anni, mentre quella dell’albero adulto si può praticare ogni anno. Per quanto riguarda la stagione della potatura, è preferibile eseguirla in inverno o primavera, tra marzo e maggio, nel periodo della fioritura.
Prima di effettuare i tagli è meglio aspettare temperature miti, perché quelle invernali o troppo basse, impediscono la cicatrizzazione delle ferite del legno. La comparsa improvvisa di rami secchi o improduttivi può essere potata in qualsiasi momento, anche se è preferibile aspettare sempre temperature gradevoli.La capitozzatura è una forma di potatura molto aggressiva e violenta, rientrante negli interventi di potatura straordinaria dell’olivo. La capitozzatura comprende due tipi di tagli: l’accorciamento delle branche primarie e la stroncatura. Le branche primarie sono i rami più grossi dell’albero, che costituiscono la struttura portante della chioma.
Questi rami vengono accorciati per ridurre i costi della potatura di produzione che dovrebbe essere effettuata scegliendo attentamente un certo numero di branche da potare. La capitozzatura, invece, accorcia l’albero di netto, in un’unica soluzione, ricorrendo ad attrezzi manuali o meccanici che riducono la frequenza degli interventi sui singoli rami. La stroncatura consiste, invece, nell’asportare completamente la chioma dell’albero, lasciando un fusto monco. Questa pratica non è più considerata utile per la salute degli alberi e viene praticata solo su olivi che hanno subito danni alla chioma a causa di avversità o malattie. L’asportazione completa della chioma danneggiata dovrebbe servire alla rigenerazione della nuova chioma.Dell’olivo si utilizzano le sue foglie, occasionalmente i suoi frutti e soprattutto è possibile ottenere il famoso olio di oliva. L’infuso delle foglie di olivo, ha un effetto leggermente lassativo ma viene soprattutto apprezzato per la sua capacità di controllare i livelli di ipoglicemia, pressione alta e l’eccesso di zuccheri nel sangue.
L’olio di oliva si utilizza inoltre per aumentare il colesterolo buono e diminuire quello cattivo. Migliora il funzionamento dello stomaco, del pancreas e in generale le funzioni metaboliche, ha un effetto protettore e tonico per la nostra pelle e stimola la crescita.Apriamo questa parentesi per chiarire una questione alla quale spesso ci troviamo a rispondere nelle domande dei nostri lettori, relativa alla potatura dell'olivo con la motosega. Questa pratica è assolutamente da sconsigliare così come sono da evitare tutti i tipi di potatura che prevedono il taglio con strumenti dentellati e con lame seghettate.
Come detto in precedenza la potatura di tutte le piante, compreso l'ulivo, deve essere effettuata con strumenti da taglio affilati e dotati di lame in grado di effettuare tagli netti. Forbici, forbicioni e cesoie sono gli strumenti che si devono utilizzare per una potatura corretta, non sicuramente seghe e motoseghe. Le motoseghe slabrano la corteccia degli alberi con il loro taglio, aprendo una via diretta d'accesso a funghi e batteri direttamente all'interno della pianta. Quindi se vogliamo ridurre i rischi ed evitare che le nostre piante si ammalino in conseguenza ad un taglio di potatura evitiamo strumenti a sega dove possibile.
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