Non c’è dubbio però che il simbolo di tutto il mondo floreale sia la rosa: questo fiore, frequentemente associato al forte sentimento dell’amore, è parte di una pianta difficile da coltivare, spinosa e abbastanza esigente in termini di condizioni di coltivazione e di habitat. Ma questo suo “frutto”, grazie alla eleganza dei suoi colori ed alla grazie dei suoi petali setosi, ha saputo creare una breccia nei cuori di tutti, e soprattutto delle donne che davvero si sciolgono alla sua vista, in special modo quando vengono loro regalate. Del resto la forma chiusa, enigmatica, quasi pudica del fiore della rosa è un rimando chiaro alla natura femminile … tutta da conquistare. Ma non solo, ciò che colpisce positivamente le donne è il fatto che la rosa abbia una classe innata, dovuta principalmente alle sue linee arrotondate ma decise.
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Abbiamo già accennato al fatto che la rosa sia una pianta tutt’altro che “accondiscendente”, nel senso che non si adatta molto bene né ai climi che può trovare e né a come la trattiamo, a meno che non siamo perfetti (e pure in quel caso, a volte, ci tradisce). Il tutto è dovuto purtroppo alle innumerevoli manipolazioni che questa specie ha subito nel corso dei secoli per giungere ad un prodotto più commerciabile possibile: la miriade di ibridi, cultivar ed incroci sperimentali ha portato le sue controindicazioni evidenti. Per trapiantare la rosa bisognerebbe conoscere la sua specie specifica, perché a seconda di questo varia il periodo di riposo vegetativo in cui si deve trapiantare. In generale ciò si deve fare tra ottobre e febbraio, stando attenti soprattutto a non farlo con terreno bagnato (classicamente dopo pioggia) ma attendere un paio di giorni di buon sole.
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