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Per coltivare pomodori bisogna iniziare in primavera, dopo un opportuno trattamento del terreno nel periodo autunnale. Si può optare per la semina o per il trapianto diretto delle piantine; nel primo caso, bisogna avere cura di estirpare i germogli più deboli per favorire la crescita di quelli più vigorosi a cui riservare energie e nutrimenti. Vengono solitamente piantate in file parallele, con distanza di 30 cm l'una dall'altra. Durante la sua crescita bisogna prestare attenzione a rimuovere l'eccesso di vegetazione (cimatura), soprattutto quella più vicina al suolo e quella in prossimità dell'attaccatura delle foglie al fusto, che di solito è sterile; in questo modo si favorisce la produttività della pianta. Altro accorgimento per coltivare pomodori è quello di sostenere la pianta ancorandola a delle aste mediante apposite funicelle per evitare l'incurvamento dovuto al peso dei frutti. Infine, bisogna eliminare i pomodori caduti sul terreno per impedire che marciscano sviluppando muffe potenzialmente contaminanti.
Prima di procedere a cotivare pomodori, è opportuno concimare il terreno in maniera adeguata, utilizzando dei materiali organici, come letame o compost, almeno un mese prima della semina, per fornire al suolo le giuste sostanze nutritive. In base alle caratteristiche del terreno, inoltre, è possibile decidere se, per coltivare pomodori, è necessario impiegare altri tipi di fertilizzanti al momento della semina, soprattutto quelli a componente minerale ricchi di fosforo, potassio e sostanze azotate. Quest'ultimo tipo di concime può essere somministrato ogni 7-10 giorni e intensificato nel periodo di fruttazione soprattutto per l'apporto di potassio che favorisce la maturazione del prodotto agricolo. Si tratta di concimi in forma liquida che vanno impiegati con attenzione per evitare un sovradosaggio e il conseguente rischio di una crescita eccessiva di fogliame a discapito dei frutti.
Anche nel coltivare pomodori si può incorrere in malattie e infestazioni della pianta. Tra le patologie del primo gruppo si verificano perlopiù il marciume del frutto, con sua conseguente spaccatura, risultato di irrigazioni scorrette, in particolare le abbondanti somministrazioni di acqua dopo un periodo di siccità, e l'ammuffimento delle foglie, dovuto a specie fungine che si sviluppano principalmente in ambienti poco areati, come le serre. In entrambi i casi il rimedio è quello di rimuovere la causa che le ha determinate. Nel secondo gruppo, invece, troviamo soprattutto i ragnetti rossi, acari che crescono sulla superficie inferiore delle foglie e che causano ingiallimento e caduta delle stesse; questi tendono a svilupparsi soprattutto in ambienti aridi, per cui la corretta irrigazione del suolo ne previene la comparsa. In caso di contaminazione, comunque, esistono specifici insetticidi in commercio che offrono un valido aiuto nel coltivare pomodori.
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