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Un primo passo per la cura dell’orchidea è la scelta della giusta posizione in modo tale da darle la giusta quantità di luce, temperatura e umidità. Solitamente questi esemplari amano la luce (alcuni non sopportano i raggi solari diretti), per questo motivo la posizione ideale è sud-est o sud-ovest. Se si possiede un’orchidea all’interno di un ambiente domestico in cui la luce scarseggia, si può installare una lampada con dei tubi al neon o a vapori di sodio. Queste strutture possono essere facilmente acquistate presso negozi specializzati. Per quanto riguarda le temperature, le orchidee prediligono ambienti con circa 20/25 °C circa. Per quanto riguarda la cura delle orchidee coltivate in giardino, occorre primariamente proteggere l’apparato radicale dalle gelate invernali. Basta coprire la zona basale della pianta (pacciamatura) con della paglia, foglie o materiale simile.
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Il secondo punto per la cura dell’orchidea è l’annaffiatura. Non ci sono delle annaffiature specifiche per questi esemplari di fiori perché esse dipendono dalla condizione in cui si trovano, dalla condizione climatica, dalla qualità del vaso e dalla sua grandezza, dal tipo di terriccio in cui affondano le radici, se si trova durante il periodo vegetativo o di riposo. In linea generale, le annaffiature delle orchidee devono avvenire quando il terreno è asciutto o quando l’apparato radicale inizia ad assumere una colorazione tipicamente argentata. Per gli esemplari che si trovano all’interno dell’abitazione, basta aggiungere nel sottovaso un dito d’acqua circa quando il terriccio si asciuga; così facendo si mantiene un giusto livello di umidità necessario per lo sviluppo della pianta. È conveniente sapere che, se le radici stanno sempre a contatto con l’acqua delle annaffiature, possono andare incontro a marciume. Proprio per questo motivo, durante il rinvaso o successivamente all’acquisto, occorre posizionare nel sottovaso dell’argilla espansa e poggiare sopra il vaso con la pianta.
Il rinvaso è un altro punto fondamentale riguardo alla cura dell’orchidea. Esso deve avvenire, in modo particolare, se la pianta si trova all’interno dell’abitazione. Il rinvaso si compie durante la stagione primaverile e ad anni alterni. Si sostituisce il vaso con uno di dimensioni maggiori, si cambia il substrato (argilla, perlite, terra per orchidee, scaglie di pino etc.), si recidono le radici marce, danneggiate, spezzate o legnose. La sostituzione del substrato è necessaria perché, durante la vita della pianta, essa può assorbire dal terriccio tutte le sostanze nutritive necessarie allo sviluppo, e quindi rendere il terreno sterile. Il materiale del vaso è molto importante perché deve essere in grado di ossigenare il terriccio. Se è sprovvisto di fori, alla base occorre praticare dei buchi in modo tale da evitare ristagni idrici. Anche la scelta del terriccio è un fattore indispensabile per avere un’orchidea sempre in salute. Basta miscelare a del terriccio universale delle scaglie di pino, polistirolo o argilla espansa.
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