Orchidee phalaenopsis

Orchidee phalaenopsis

Sono tra le piante da appartamento più apprezzate e coltivate, ma sono anche le più vendute dai florovivaisti, che le confezionano in vaso o con fiore reciso per occasioni e ricorrenze speciali. Stiamo parlando delle orchidee phalaenopsis, varietà di orchidee tra le più utilizzate a scopo ornamentale. Diffuse e coltivate ovunque, le varietà phalaenopsis vengono preferite ad altre orchidee per il loro portamento e le stupende fioriture che possono avvenire in qualsiasi momento dell’anno. Le orchidee phalaenospis sono delle piante uniche nel loro genere e molto “indipendenti” nel loro ciclo di sviluppo. Se trovano le giuste condizioni di luce, umidità e temperatura possono fiorire in qualsiasi momento, a Natale, a Pasqua o quando capita. La loro estrema variabilità di fioritura le rende particolarmente adatte alla coltivazione in appartamento, dove i loro fiori sono in grado di decorare gli interni con tonalità volte candide ed a volte intense e voluttuose.
phalaenopsis bianche

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Caratteristiche

Phalaenopsis colorata Le orchidee phalaenopsis sono un genere di piante appartenenti alla famiglia delle orchidaceae ed all’ordine delle Orchidales. Originarie dell’Asia minore, dell ‘India e delle Filippine, le phalaepnosis sono molto conosciute anche in Australia. Il loro nome deriva da “Phalaena”, che vuol dire "farfalla", e da “Opsis”, che vuol dire "simile". I fiori delle orchidee phalaenopsis sono, infatti, molto simili alle ali di una farfalla. Queste piante comprendono circa sessanta varietà che possono crescere anche sulle rocce e che per tale motivo vengono dette epifite. Le orchidee phalaenopsis sono composte da un unico stelo che può raggiungere anche l’altezza di cinquanta centimetri, a fronte di uno stelo minimo di dieci centimetri. La base dello stelo fiorale unico è composta da foglie tonde, grosse e carnose in grado di immagazzinare risorse idriche e nutritive, anche se non supportate dalla presenza di bulbi. Le radici delle phalaenopsis sono numerose e lunghe, con la capacità di aggrapparsi saldamente al substrato, mentre i fiori hanno 5 petali e ad altrettanti sepali di vario colore. Il periodo di fioritura di queste particolarissime orchidee è compreso tra dicembre ed aprile, anche se può variare notevolmente da una varietà all’altra portando a fioriture anche in epoche impensabili, come autunno o inizio estate.


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Varietà

phalaenopsis orchidee Le orchidee phalaenopsis comprendono circa sessanta specie diverse, ognuna con specifiche caratteristiche morfologiche che riguardano prevalentemente la colorazione del fiori. Tra le più conosciute ricordiamo la phalaenopsis amabilis, la phalaenopsis schilleriana, la phalaenopsis aphrodite e la phalaenopsis lueddemanniana. La phalaenopsis amabilis, originaria dell’isola di Giava ha foglie allungate e stelo con un’altezza di mezzo metro, mentre i fiori sono bianchi con lobi laterali screziati di giallo e rosso. La phalaenopsis schilleriana ha fiori rosa e rossi che compaiono durante l’inverno. Fiorisce sempre in inverno anche la phalaenopsis aphrodite, originaria delle Filippine e con fiori bianchi e rossi. La phalaenopsis lueddemanniana fiorisce, invece, in estate e presenta fiori variamente colorati di viola, con labello ( petalo interno e centrale) colorato di bianco e dai riflessi ametista.


Coltivazione

orchidee Phalaenopsis Le orchidee phalaenopsis gradiscono temperature medio calde e sono adatte alla coltivazione negli ambienti mediterranei a clima temperato e con estati calde. Questo non vuol dire che debbano essere abbandonate in un vaso senza cure ed attenzione, perché anche le suddette piante necessitano di ottimali condizioni di luce, temperatura, umidità e ventilazione. Nei successivi paragrafi esamineremo proprio le varie esigenze colturali delle phalaenopsis.


Temperatura

La temperatura ideale per coltivare le orchidee phalaenopsis deve essere compresa tra venti e venticique gradi. La temperatura minima non deve, invece, scendere al di sotto dei sedici gradi. Queste orchidee tollerano benissimo il caldo, anche quando le temperature raggiungono i 35 gradi. Il fatto che le phalaenopsis sopportino temperature roventi non significa che siano delle piante da esterno, anzi, crescita e fioritura ottimale si ottengono coltivandole in spazi interni, a mezz’ombra e con un buon livello di ventilazione. Da evitare, invece, le correnti d’aria, che possono provocare bruschi arresti dello sviluppo dell’orchidea.


Luminosità

Le orchidee phalaenopsis non amano l’esposizione solare diretta. Nel precedente paragrafo abbiamo detto che è consigliabile coltivarle a mezz’ombra, cioè in uno spazio che filtri la giusta quantità di luce. L’esposizione ideale per queste orchidee è a Sud o a Est, in stanze schermate da tende non troppo spesse che lasciano filtrare la luce del sole. Ricordatevi anche di non lasciare le orchidee in stanze al buio, perché la totale assenza di luce blocca la loro fioritura. La quantità di luce che le phalaenopsis possono ricevere dipende anche dal loro stadio di sviluppo. Durante la fioritura necessitano di una luce maggiore, mentre prima della fioritura possono tollerare una luminosità lievemente inferiore.


Annaffiature

orchidea phalenopsis Le orchidee phalaenopsis hanno radici grosse e vigorose che vanno mantenute costantemente umide. In estate bisogna dunque innaffiarle almeno due volte a settimana, mentre in inverno si può procedere una sola volta a settimana. La frequenza delle annaffiature può variare anche in base allo stadio di sviluppo delle piante o al tipo di terriccio utilizzato. Le orchidee più piccole, poste su vasi di pari dimensioni, vanno innaffiate più spesso perché il terriccio tende ad asciugarsi velocemente. Anche le orchidee coltivate nelle zattere, ovvero su tronchetti d’albero, vanno innaffiate con maggiore frequenza. E’ consigliabile innaffiare le orchidee di mattina, in modo da avere le foglie completamente asciutte per la sera. Durante la somministrazione dell’acqua non bisogna bagnare gli spazi interni delle foglie, perché l’eccessiva umidità potrebbe farle marcire. Stesso rischio anche per le radici, le quali, se restano troppo inzuppate, possono accusare fenomeni di marcescenza e di putrefazione. Per evitare i ristagni idrici è consigliabile usare vasi con sottovasi coperti da ghiaia ed argilla espansa e con diversi fori di drenaggio. La ghiaia e l’argilla separano le radici dal contatto con l’acqua, che evaporando permette di mantenere il giusto livello di umidità del substrato. L’acqua da utilizzare per la concimazione dovrebbe essere preferibilmente non calcarea e demineralizzata.


Concime

La concimazione delle phalaenopsis deve comprendere gli elementi nutritivi essenziali alla crescita delle radici, delle foglie e dei fiori, ovvero azoto, fosforo e potassio. Il titolo dei vari nutrienti cambia in base all’epoca della concimazione. A primavera si devono usare concimi con un titolo di azoto più alto del fosforo e del potassio, in modo da stimolare la ripresa vegetativa della pianta; in autunno, invece, si somministrano concimi con titolo di potassio e fosforo superiori all’azoto; negli altri periodi dell’anno i concimi devono avere lo stesso titolo di azoto, di fosforo e di potassio. La frequenza della concimazione primaverile è ogni 15 giorni. I concimi ideali per le orchidee sono in polvere, da sciogliere nell’acqua da irrigazione. La quantità minima di concime da somministrare va da uno a due grammi per litro. Per evitare l’accumulo di sale sul terriccio, il substrato va inumidito prima della concimazione.


Rinvaso

orchidee Il rinvaso delle orchidee phalaenopsis si presenta piuttosto complicato per via della robustezza delle radici, che tendono ad attaccarsi stabilmente e tenacemente sul fondo del vaso e del terriccio. L’epoca migliore per staccarle facilmente dal substrato è la primavera, quando compaiono le radici nuove, più delicate di quelle adulte. Il rinvaso non va effettuato nel periodo della fioritura, a meno che non sia strettamente necessario ed imposto da eventuali gravi sofferenze o malattie della pianta. Le radici vanno rimosse con delicatezza, bagnando preventivamente il substrato e pulendole delle parti secche o inutili. Queste ultime, composte spesso da radici morte, vanno asportate tagliandole con delle lame ben affilate e disinfettate. I tagli vanno trattati con una polvere fungicida ad ampio spettro, per evitare l’insorgere di infezioni. Il nuovo vaso su cui piantare le orchidee dovrà essere un po’ più grande del precedente e preferibilmente in plastica trasparente, in modo da controllare il sano sviluppo delle radici e consentire un regolare svolgimento della fotosintesi.


Terriccio

Per una sana coltivazione delle orchidee phalaenopsis esistono dei terricci appositi, facilmente acquistabili nei negozi di giardinaggio o di florovivaismo. Qualsiasi tipo di terriccio scegliate, ricordatevi di adattarlo sempre alle esigenze delle orchidee. Deve, quindi, trattarsi di un terriccio che evita i ristagni idrici, che non disperde le sostanze nutritive della pianta e che favorisce un buon livello di umidità. Un terriccio ideale potrebbe essere composto da corteccia d’abete, torba e sfagno, mischiati a perlite o polistirolo sul fondo, per trattenere l’umidità.


Potatura e propagazione

orchidea Sulla potatura delle orchidee esistono pareri contrastanti. C’è chi preferisce tagliare tutto lo stelo non appena i fiori si seccano e chi preferisce accorciarlo fino all’internodo da cui nasceranno gli steli fiorali. In genere le phalaenopsis si rigenerano da sole, facendo seccare i fiori ed emettendo nuovi rami laterali da cui nasceranno nuove piantine. Queste piante possono fiorire abbondantemente anche per due, tre volte all’anno, con un ciclo di sviluppo fiorale che può protrarsi per intere settimane. Se le phalaenopsis non fioriscono, possono essere stimolate a farlo attraverso un piccolo sbalzo di temperatura, ovvero mantenendole per circa quindici giorni a una temperatura minima di 16 gradi. A volte, da una stessa pianta di orchidea può svilupparsi una nuova piantina detta keiki. Questa, una volta adulta, si può staccare dalla pianta madre per essere rinvasata in un altro contenitore. Il distacco della nuova piantina rappresenta uno dei principali metodi di propagazione delle orchidee phalaenopsis.


Malattie

Le malattie delle orchidee phalaenopsis possono essere provocate da errori di coltivazione, da funghi e da insetti parassiti. I ristagni idrici possono provocare marciumi, mentre le foglie opache possono indicare una scarsa umidità. Queste piante possono essere colpite anche da funghi, tra cui la Phytophthora, che causa il marciume nero. Le phalaenopsis sono anche molto suscettibili agli attacchi degli insetti parassiti, tra cui tutte le varie specie di cocciniglia ( bruna, cotonosa, ecc.), afidi, ragnetto rosso ed aleurodidi. Le malattie delle orchidee si prevengono usando cautela nei metodi di coltivazione, mentre le fitopatologie conclamate si combattono rimuovendo le parti malate della pianta, sostituendo il terriccio e il contenitore ed usando antifungini o anticrittogamici specifici.


Orchidee phalaenopsis: Significato

orchidea phalaenopsis gialla Non tutti sanno che ad ogni fiore corrisponde un significato nascosto in grado di comunicare un determinato stato d’animo, un sentimento, un'emozione, un particolare messaggio che a parole magari non si riesce a dire a un altra persona. L’orchidea è da sempre un fiore delicato, raffinato in grado di regalare alla sua sola vista un’immagine di gioia ed eleganza. Quando si regala un fiore come questo, l’intento che si desidera manifestare è spesso legato all’amore verso chi lo riceve e all’affetto che si ha nei confronti di questa persona. Occorre però fare attenzione al colore: in base alle tonalità dei petali il significato può cambiare! Ricordatevi inoltre di informare chi la riceve di come curare l'orchidea e dedicagli le attenzioni di cui ha bisogno. E’ un fiore delicato, cosi come il significato che racchiude in se.


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