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Gli interventi di potatura hanno ricadute ed effetti diversi a seconda del periodo in cui sono messi in pratica dal viticoltore. Quindi, si deve decidere quando potare la vite a seconda delle caratteristiche specifiche della pianta e degli scopi che si vogliono raggiungere. In generale, esistono tre periodi in cui è possibile intervenire sulla pianta: a primavera inoltrata, subito dopo la vendemmia oppure a fine autunno/inizi inverno. Vediamo adesso quando potare la vite e perché. La potatura a primavera inoltrata si effettua per ritardare la germogliazione delle gemme, in quanto provoca la perdita di diverse sostanze. Anche l'intervento subito dopo la vendemmia ritarda la formazione di gemme, perché riduce l'accumulo delle sostanze di riserva della vite. Questi interventi di potatura sono adatti per viti coltivate nelle zone settentrionali, dove gelate tardive potrebbero danneggiare il vigneto. Al contrario, la potatura effettuata in inverno/fine autunno anticipa il germogliamento: è particolarmente consigliato nelle viti coltivate in aree meridionali e/o in terreni poveri, oppure per i vitigni tardivi e per le viti vecchie.
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Per decidere quando potare la vite, è necessario ricordare che fino alla caduta delle foglie la pianta continua a effettuare la fotosintesi. Inoltre, prima della caduta delle foglie dal tralcio, molte sostanze organiche e minerali contenute nelle foglie vengono fatte migrare nel tralcio e da questo in altri organi della pianta di vite. Quindi, se possibile, si deve evitare di potare le viti prima della caduta delle foglie. Ovviamente, dalla vendemmia alla caduta completa delle foglie passano spesso molti giorni. Inoltre, l'appassimento delle foglie è legato alle caratteristiche del vitigno ed a basse temperature notturne. Negli ambienti settentrionali può giocare un ruolo fondamentale anche l'altezza della pianta: infatti, le piante alte vanno meno soggette alle gelate di quelle basse (dato che l'aria più fredda si trova sempre vicino al terreno); và però rilevato che se il freddo invernale è molto forte, le piante precocemente potate possono morire per danni da gelo al fusto (non sono rare le fessurazioni ecc., anche su piante non potate prima dell'avvento dei geli).
È bene ricordare che la pianta potata precocemente va più soggetta ai geli invernali, tuttavia vi sono alcune varietà molto resistenti alle gelate invernali (Riesling r., Cabernet Sauvignon, Sylvaner, Traminer, Gamay, Chasselas, ecc.) mentre altre sono più sensibili (Pinot nero, Sangiovese, Uva d'Oro, Albana). Le stesse varietà in terreni freschi e fertili sono ancora più sensibili; le piante giovani resistono meno delle adulte. Comunque, per rispondere alla domanda quando potare la vite, bisogna dire che la scelta dell'epoca della potatura è, in sostanza, sufficientemente elastica, ma è necessario valutare con prudenza le possibili ricadute sulla pianta. Anche se si effettua la potatura dopo la vendemmia (ma prima delle gelate invernali) è consigliabile realizzare l'operazione in due tempi. Durante l'autunno si eliminano i tralci che hanno prodotto e non necessari alla produzione dell'anno successivo, mentre dopo i geli (oppure durante le giornate invernali di bel sole, su legno non gelato, quando il terreno sgela in superficie e la temperatura non scende sotto gli zero gradi circa) si dovranno accorciare i tralci a frutto.
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