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L’aglio orsino preferisce i climi temperati e umidi, non teme i freddi invernali, infatti resiste fino a – 15 °C. Le esposizioni migliori sono gli ambienti semi-ombreggiati o ombreggiati. L’aglio orsino predilige i terreni sciolti, di medio impasto, fertili, ben drenati, ricchi di sostanza organica e calcarei, mentre rifugge i suoli troppo compatti ed umidi in quanto soggetti ai ristagni idrici che favoriscono l’insorgenza del marciume sui bulbi. Questa specie cresce spontanea in Europa e in Asia; in Italia si trova dappertutto, ad eccezione della Sardegna. Nei nostri boschi forma dei popolamenti molto fitti, soprattutto nei boschi umidi di latifoglie fino a circa 1500 metri di altitudine; talvolta a lato dei ruscelli che penetrano in boschi densi, forma dei tappeti omogenei.
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L’aglio orsino si propaga per bulbilli e per auto semina. I bulbilli appena raccolti non sono in grado di germogliare e di emettere radici in quanto si trovano in uno stato di dormienza. Per interromperla bisogna conservarli ad una temperatura di 7°C in ambiente umido e con i bulbilli separati dal bulbo.
I valori termici intorno a 15-20 °C consentono una germinazione più rapida. In giardino se si costituisce una lettiera con terriccio e foglie secche si favorisce una rapida disseminazione, la pianta a giugno entra in dormienza liberando lo spazio per altre specie.Le piantine ottenute da auto disseminazione si trapiantano in vaso, una volta che si sono sviluppate vanno poste a dimora in terreni freschi ed ombreggiati. La distanza tra le file è di 25 cm e sulla fila di 15 cm, con una densità di 26 piante/mq. Negli orti con terreni compatti è consigliabile effettuare una sistemazione a porche sulle file, rialzandole 10-20 cm rispetto al terreno per attenuare i ristagni idrici; la messa a dimora si effettua ponendo i bulbilli a 3-4 cm di profondità con l’apice rivolto verso l’alto. La parte aerea, comprendente le foglie e lo scapo fiorale, si raccoglie in maggio-giugno al momento della fioritura recidendola a pochi centimetri da terra, mentre il bulbo si preleva a marzo dell’anno successivo e viene privato delle radici e della pellicola di rivestimento. Il bulbo viene essiccato tagliandolo in due parti ed esponendolo al sole, la parte aerea si essicca all’ombra disponendola in strato molto sottile in luogo ben areato. Si conserva in sacchi di carta o di tela, altrimenti le foglie possono essere sminuzzate e congelate in sacchetti chiusi.
L'aglio orsino trova impiego per contrastare le bronchiti e i reumatismi; siccome tende ad abbassare la pressione cardiaca si utilizza anche contro l’ipertensione. Svolge un’efficace azione antibatterica, soprattutto come disinfettante dell’apparato digerente contro i parassiti intestinali; inoltre è considerato un ottimo rimedio per i disturbi dei fumatori: catarro nei bronchi e tensione nervosa. L’aglio orsino possiede anche proprietà depurative, diuretiche, coleriche e rubefacenti.
L’aglio orsino, tagliato a piccoli pezzi, dona un tocco di sapore alle insalate verdi, soprattutto a quella di patate. Tritato e unito al burro dona un tocco delicato al pesce, altrimenti si può aggiungere ad alcuni formaggi morbidi trasformandoli in particolari formaggi alle erbe, dal sapore unico; è ottimo spalmato sul pane tostato. Può essere aggiunto alle zuppe, ai sughi, alle frittate. Altre preparazioni sono il pesto e l’olio all’aglio orsino; le parti aeree della pianta possono essere utilizzate per preparare degli infusi svolgendo un’azione depurativa contro le eruzioni cutanee. Dall’aglio orsino si ottiene anche un liquore dotato di eccellenti proprietà medicinali: regolarizzazione dei battiti cardiaci, abbassamento della pressione arteriosa e del contenuto di zuccheri nel sangue, per cui è adatto per i cardiopatici e per i diabetici.
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